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La degustazione

Champagne, tatto e stoffe: la degustazione “sensoriale” a Milano

27 Dicembre 2018
Silvia_Ferrari_e_Chiara_Giovoni Silvia_Ferrari_e_Chiara_Giovoni


(Silvia Ferrari e Chiara Giovoni)

di Michele Pizzillo, Milano

Affermare che lo champagne stupisca sempre, in ogni occasione che lo si “incontra”, potrebbe anche essere una suggestione mentre per i più esperti è sicuramente una ovvietà. 

Se, poi, capita l’occasione di partecipare ai percorsi sensoriali organizzati dal Bureau du Champagne in Italia, a dire che è una certezza non si rischia di essere smentiti. Lo diciamo perché abbiamo avuto questa opportunità, cioè, partecipare ad una delle tre tappe organizzate dal Bureau du Champagne (che, però, ne ha previste cinque), quella inerente il tatto, in una fashion school, ed è stata un’esperienza unica, straordinaria. Eppure potrebbe essere una scelta inusuale per degustare un vino. Dopo questa esperienza possiamo affermare che non è tutto scontato. Perché “se è noto che tutti i nostri sensi sono coinvolti nel corso di un assaggio è anche vero che forse è proprio il tatto quello meno esplorato”, ha detto Thibaut Le Mailloux, direttore della comunicazione del Comité Champagne. Toccare lo Champagne, tema della tappa a cui abbiamo partecipato, rappresenta la scelta di portare avanti un ideale viaggio alla scoperta dello Champagne, anche attraverso strade non proprio tradizionali. Cinque tappe, ciascuna dedicata a un senso, che costituiscono un progetto unitario che, a partire dal 2016 con il primo laboratorio dedicato all’olfatto, si va snodando, nel corso del tempo, appunto con il tatto, preceduto, l’anno scorso, con l’udito e proseguirà con la vista e con il gusto.

Il laboratorio dedicato al tatto si è tenuto nella “Ferrari Fashion School” di Milano, praticamente in mezzo ad una infinità di tessuti – e i tavoli usati dagli aspiranti designer della moda trasformati in postazioni per la degustazione – proprio per scoprire lo Champagne in una veste nuova, attraverso le suggestioni offerti dai tessuti e dalle parole del mondo della moda, con due esperti di indiscutibile autorevolezza, Chiara Giovoni, ambasciatrice italiana dello Champagne e Silvia Ferrari, fondatrice e direttrice della “Ferrari Fashion School” a guidare i degustatori fra le cinque etichette di Champagne da assaggiare e descrivere prima con le parole e poi con la scelta del tessuto da abbinare per arrivare alla composizione dell’abito giusto per ogni etichetta degustata.

Un’esperienza fantastica perché “le parole che accomunano i due mondi sono solo apparentemente lontani, a partire dalla texture per indicare la consistenza, la struttura, la trama di un vino come di un tessuto”, ha sottolineato Silvia Ferrari. E, aggiunge la Giovoni: “Uno Champagne può essere caratterizzato da uno stile asciutto, sodo, tenero, morbido, setoso, cremoso, untuoso”. Sensazioni che possiamo ritrovare nei tessuti, come ad esempio iuta, canapa, lino, flanella, taffetà, cotone, lana, seta, velluto. E il gioco degli accostamenti è ricco di suggestioni perché la trama potrà essere spessa e soda (iuta), spessa e calda (lana), spessa e morbida (velluto), leggera e morbida (flanella), fine e morbida (seta), sottile e asciutto (taffetà). E, quindi, come giustamente sottolinea Chiara Giovoni, il gioco degli accostamenti è ricco di suggestioni. Lo Chardonnay, i terreni freddi (spesso argillosi), le annate austere, il basso dosaggio e l’acidità malica pronunciata saranno spesso all’origine di Champagne dalla tessitura secca e soda. Le viti più vecchie, l’uso di botti di rovere, di uve a bacca nera, un dosaggio più marcato favoriranno una tessitura che potremo definire più untuosa.


(Gli champagne degustati)

Entriamo nei dettagli delle 5 etichette e il relativo abito che abbiamo costruito.

Laurent Perrier Brut Millésimé 2007

Nasce nella zona storica dello Champagne, dove si coltivano le viti di Pinot Nero e Chardonnay, le cui uve raccolte a mano nell'annata eletta, vengono poi lasciate ad invecchiare per 8 anni. Questo è un altro tra i segreti di uno Champagne Millesimato molto complesso ed estremamente interessante e che è stato prodotto da poche Maison per il particolare andamento climatico. Al naso offre un raffinato aroma di ananas, albicocca e mandorla tostata. In bocca risulta rotondo e piacevole, grazie ad un ottimo bilanciamento tra freschezza e intensità. Il finale è vivace, con sentori di pesca bianca e prugna. Lo abbiamo vestito con seta (per la raffinatezza), broccato (per l’intensità), raso (per l’equilibrio), cotone (per la persistenza). Bottiglia un po’ difficile da trovare e quindi il costo può variare dai 55 ai 100 euro.

De La Renaissance Cuvée Dame 2008

Champagne prodotto dall’azienda fondata nel 1974 da Dhondt Nelly a Oger nel suo villaggio natale nel cuore della Côte des Blancs, la città natale dello Chardonnay Grand Cru. E’ ottenuto da Chardonnay in purezza che affina minimo 6 anni. Scelte che assicurano a questo Champagne un bouquet potente e una complessità fruttata con richiami alla frutta secca, marmellata di arance e fiori secchi. In bocca è di buon corpo, completo, brillante ed estremamente equilibrato tra freschezza e acidità. Lo abbiamo vestito con la lana (per il bouquet), il broccato (per l’intensità), il laminato (per l’acidità), la seta (per la freschezza). Prezzo medio in enoteca 40 euro.

Nicolas Feuillatte Grand Cru Pinot Noir Vintage 2008

Questo Champagne è uno dei migliori prodotti di questa cantina cooperativa a cui fanno capo vigneron che coltivano uve su terreni argillosi, misti a calcare e sabbia. Il calcare svolge un ruolo importante perchè assorbe le abbondanti piogge invernali che diventano poi riserva di umidità durante la stagione calda. Riposa, secondo le annate, tra 18 e 30 mesi, sui lieviti. Alla degustazione è potente, con ottimi profumi di frutta matura, sostenuti da note prima di agrumi e albicocche e poi di mandorle, frutta secca, di fichi. Fresco, potente e raffinato, rivela il suo carattere con uno stupefacente effetto vellutato e una bella struttura. Lo abbiamo vestito con iuta (per la potenza olfattiva), lino (per la freschezza), seta (per la raffinatezza), velluto (per  la struttura). Prezzo medio in enoteca 50 euro.

Veuve Clicquot Vintage Rosé 2008

Ottenuto da 62% Pinot noir, 30% Chardonnay, 8% Pinot meunier. Champagne praticamente costruito attorno al Pinot nero vinificato in rosso. E' elegante, fine, perlage finissimo e persistente, profumi di frutti rossi con delicati aromi agrumati, e al palato è setoso, avvolgente, di buona struttura con un’acidità accompagnata da una bella freschezza e un’intensa persistenza. Insomma, un equilibrio perfetto.  D’altronde Madame Clicquot fu il primo produttore a creare, nel 1818 (esattamente 200 anni fa), lo champagne rosé per assemblaggio. Lo abbiamo vestito con il taffetà (per la finezza del perlage), la seta (per l’eleganza complessiva), il velluto (per l’acidità), la lana (per la struttura). Prezzo di vendita in enoteca 70 euro.

Pol Roger Brut Vintage 2009

60% di Pinot nero e 40% di Chardonnay per questo Champagne caratterizzato da un perlage continuo e persistente. Al naso è complesso e potente, con sentori di mela cotogna e di frutta secca. In bocca è potente, voluttuoso, cremoso, con un bell’equilibrio tra freschezza, acidità e note agrumate che unitamente al delicato aroma mandorlato accompagnano la chiusura. Matura sui lieviti per almeno 8 anni. Lo abbiamo vestito con un elegante tessuto nero con pallettes (per la complessità olfatto-gusto), taffetà (per l’acidità equilibrata), iuta (per la potenza), flanella (per la cremosità). Costa sui 70 euro.