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L'azienda

Dopo dieci anni torna il mitico Romitorio di Santedame di Ruffino

11 Dicembre 2018
Sandro_Sartor Sandro_Sartor


(Sandro Sartor)

di Michele Pizzillo, Milano

Dopo un decennio, Ruffino, storica azienda vitivinicola di Pontassieve che dal 1877 rappresenta la Toscana nel mondo, ripresenta il mitico Romitorio di Santedame, però, come Chianti Classico Gran Selezione.

E lo fa con una vendemmia, 2015, ritenuta una delle migliori degli ultimi anni nel Chianti. Quindi, 6.500 bottiglie di un grande vino che ritorna completamente diverso dallo storico Romitorio di Santedame, perché è nuovo l’uvaggio, 90% Sangiovese e 10% Colorino; nuova la veste e, soprattutto, sotto la Docg del Chianti Classico Gran Selezione. Invece lo storico Romitorio di Santedame prodotto per la prima volta nel 1990, era Toscana Igt. E, comunque, sempre prodotto in edizione limitata e vino pioniere come testimone dell’importanza che Ruffino ha sempre attribuito alla ricerca e alla valorizzazione dei vitigni autoctoni toscani. L’uvaggio era quindi basato sul Colorino e una piccola parte di Merlot. Il nuovo Romitorio di Santedame nasce dalle uve che provengono da un singolo poggio che si trova in una delle zone di produzione più prestigiose della denominazione Chianti Classico, la Conca d’Oro di Castellina in Chianti. Una fortunata combinazione di suolo, altitudine ed esposizione fa di quest’area un terroir privilegiato. Qui, a 400 metri sul livello del mare, con esposizione sud e terreni ricchi di scheletro, galestro e argilla molto ben drenati e ideali per la coltivazione del sangiovese, crescono le viti dedicate alla produzione del Romitorio di Santedame con l’abito “Chianti Classico Gran Selezione”.

La posizione ventilata e la vicinanza di un’area boschiva garantiscono un’ottima escursione termica per la corretta maturazione delle uve e lo sviluppo di sostanze polifenoliche fondamentali per la componente aromatica del vino. Visto poi la qualità delle uve raccolte nel 2015 “abbiano deciso di riprendere la storica etichetta e riproporla come Chianti Classico Gran Selezione Docg – ha detto Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino, durante la presentazione del nuovo vino organizzata a Milano presso il ristorante di Claudio Sadler – Anche perché, in 140 anni di vita la particolarità di Ruffino è stata quella di essere pioniere, di guardare avanti in modo coerente col passato”. Di questo ne è convinto anche il management di Costellation Brands, già socio di minoranza, che nel 2011 ha acquisito il controllo dell’azienda rilevando le quote della famiglia Folonari. Per questo vino, ha raccontato Sartor, “abbiamo scelto uno stile di vinificazione molto tradizionale che ha visto seguire ad una fermentazione in tini di acciao inox a temperatura controllata, una macerazione sulle bucce di circa 10 giorni e un successivo affinamento di 30 mesi, di cui 24 in botti di rovere”. Ottenendo un vino che alla vista si presenta con un colore rosso rubino intenso; mentre al naso spiccano i sentori varietali del sangiovese con note di frutta rossa matura accompagnate da spezie ed eleganti note balsamiche. Al palato si riconfermano persistenti le note di frutta rossa matura e si evolvono i sentori speziati che vanno dal pepe alla liquirizia. Un finale lungo e una struttura elegante sostenuta da tannini fitti e setosi fanno intendere il lungo potenziale di invecchiamento di questa Gran Selezione. Un vino capace di raccontare un legame che perdura da più di 140 anni, quello tra Ruffino ed il Chianti Classico.

“Siamo consapevoli di aver cambiato in maniera sostanziale quello che era il Romitorio Santedame ma non quello che rappresentava per la nostra azienda – ha detto Gabriele Tacconi, enologo di Ruffino – Abbiamo scelto un nuovo uvaggio e una nuova denominazione per affermare sempre di più la nostra appartenenza al territorio del Chianti Classico. La presenza di una nuova categoria di eccellenza, rappresentata dalla Gran Selezione, ci ha permesso di produrre, sempre in quantità limitata, un grande vino capace di esprimere al massimo le peculiarità della nostra terra. La scelta di riproporre il nome Romitorio di Santedame è dovuta proprio al desiderio di mantenere viva la storia di un vino e di territorio che rappresentano una pietra miliare della nostra realtà”. Aggiunge Sartor: “Quello del Romitorio Santedame è un areale storico dell’azienda dal quale abbiamo sempre ottenuto prodotti di massima qualità. Perché quindi cancellare la storia quando possiamo portarla avanti aggiornata con i tempi moderni”? Ruffino oggi è di proprietà del gruppo statunitense Costellation Brands. L’azienda è costituita da un centro produttivo principale a Pontassieve e da 6 tenute dislocate sul territorio toscano: Poggio Casciano, Montemasso, Santedame, Gretole, Greppone Mazzi e La Solatia. Produce grandi vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, Toscana Igt Modus e Alauda. E, nello stesso tempo, credere nell’Innovazione, nella responsabilità sociale, nella sostenibilità ambientale e nella promozione del territorio. “Su questi elementi fa leva il futuro di Ruffino”, sottolinea Sartor. Tant’è vero che Ruffino continua ad investire nella ricerca della qualità aziendale e vinicola.