Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

La rivista Dove alla scoperta di Palermo. “Così portiamo in giro i nostri lettori”

29 Novembre 2018
Loredana_tartaglia Loredana_tartaglia

L'idea dei giornali che organizzano viaggi esclusivi affidati ai propri redattori dove non manca mai l'attenzione ai cibo e ai suoi protagonisti. “Nel capoluogo siciliano scopriremo tanti posti “agnuniati””


(Loredana Tartaglia)

Il ragionamento è semplice e, cucito addosso a un mensile di viaggi, non fa una piega: non si legge più su carta, non si legge più online, allora io, giornalista, vengo con te e ti racconto una specifica destinazione. 

E così, ligi a questo principio, tanti lettori di Dove (ma anche del Corriere della era che fa un'iniziativa simile) hanno aderito all’idea della direttrice Simona Tedesco e dell’ufficio marketing, e sono partiti per il Vietnam, per l’India e per altre destinazioni, vicine e lontane per un viaggio-esperienza, “scortati” da un redattore della rivista. Ma l’altrove con le sue seduzioni può essere anche dietro l’angolo: “Adesso tocca a Palermo – spiega Loredana Tartaglia, la giornalista che accompagnerà in città un gruppo dal 6 al 9 dicembre –  che quest’anno è capitale italiana della Cultura e che io negli anni ho frequentato e imparato a conoscere piuttosto bene: sono venuta qui per la prima volta da ragazza, poi ci sono ritornata per curare vari servizi tra cui, più di recente, quello su “Le Vie dei Tesori” che ho raccontato ai lettori di Dove”. Occhi vagabondi stanno per arrivare a Palermo, pronti a far scivolare la maschera a una città alle prese con il suo cambiamento, e svelarne l’anima.

L’organizzazione è stata complessa?
“Ci appoggiamo a un tour operator che ci supporta nella scelta dell’hotel, nell’organizzazione dei pranzi, tutto è predisposto nei minimi termini e, dalle cene agli aperitivi, nulla è lasciato al caso. L’importante è guardare la città con occhi diversi. C’è un vostro termine dialettale che mi piace molto: “agnuniato”, nascosto in un angolo. Ecco è proprio questa la Palermo che cerchiamo. E al termine, su Dove, pubblicheremo un piccolo diario di viaggio sui giorni palermitani con delle foto”.

Arriverete in nave, alla moda del grand tour, o in aereo?
“In aereo. Il gruppo più folto s’imbarcherà a Milano, io e altri da Roma, dove confluirà anche una coppia da Cagliari”.   

Sarà un viaggio a tema?
“Sì, e il tema sarà lo street food. Infatti, una delle nostre prime tappe sarà al bar Massaro per gustare le specialità del genere. Naturalmente faremo anche una capatina da Franco u vastiddaru. A Palermo c’è solo l’imbarazzo della scelta”.

Non solo cibo, però…  
“Certo che no. Visiteremo la Galleria Nuvole dove siamo attesi da Raffaella De Pasquale e lì prenderemo un aperitivo tra le opere d’arte e alla presenza dell’artista che espone, è un’esperienza. Non mancheranno le soste più classiche, a Santa Cita per Serpotta, a Monreale per il Duomo e il Chiostro, se il tempo lo consentirà. È importante l’atmosfera che s’instaura nel gruppo. Personalmente mi sento più un giullare che una guida”.

Guidati dalla curiosità, quali altri posti visiterete?
“Andremo a Palazzo Butera, altro spazio imperdibile. Impossibile poi venire a Palermo e non dare uno sguardo ai mercati, il Capo e Ballarò. La Vucciria? So che ormai ha mutato faccia ed è animata soprattutto di notte. E’ successo anche a Campo de’ Fiori a Roma: troppo famoso, ha perso la sua connotazione popolare”.

Palermo è cambiata?
“Quattro anni fa, quando sono ritornata dopo tanto tempo, l’ho trovata profondamente diversa. Oggi rintraccio un grande fermento, qui si respira un’apertura multiculturale molto più marcata rispetto a Roma. Insomma, credo che Palermo abbia vinto la sua scommessa. Certo, ci saranno pure gli aspetti negativi, ma la pedonalizzazione ha fatto solo del bene, ha cambiato pelle, il centro è zeppo di artigiani e non solo brutalizzato dai marchi globali e cheap. Sia per l’alimentare che per lo shopping ci sono delle proposte artigianali di livello: penso a “Rizzo Manifatture Studio”, tra mocassini e vinili d’antan”.

Com’è mettersi in viaggio con degli sconosciuti?
“Sono curiosa in senso antropologico, mi so adattare a ogni richiesta, anche le più bizzarre ma il lettore di Dove è solitamente acculturato, senza capricci e, spero, divertente. La direttrice per affidare questo compito di accompagnatore ha scelto quelli tra noi meno ansiosi e caratterialmente pronti ad affrontare imprevisti, richieste particolari. Non conosco ancora il gruppo di Palermo, so che è composto da 27 persone, il resto “lo scopriremo solo vivendo”…”. 

Antonella Filippi