di Stefania Petrotta, Milano
Iniziamo questo racconto col dirvi che il menù da noi provato è stato da poco sostituito da quello nuovo.
Ma tanto ci premeva narrarvi la nostra piacevole esperienza all’Aimo e Nadia bistRo di Milano, da voler assolutamente parteciparvela così come l’abbiamo sperimentata, perfino se il menù non è più in “vigore”. Non si tratta dunque di sadismo, ma di puro spirito di condivisione. Iniziamo dal locale. Anzi no, iniziamo dalla zona in cui si trova: centralissima, a pochi passi da Sant’Ambrogio, e al contempo tranquillissima. Zona residenziale, silenziosa e sicura, nessuna difficoltà nel trovare parcheggio. È qui che, in mezzo ad edifici elegantissimi, si trova l’Aimo e Nadia bistRo dove la R maiuscola tra le lettere di “bistro” è lì ad evocare la presenza di Rossana Orlandi, nota gallerista di design d’avanguardia, dalla cui adiacente galleria provengono gli arredi del locale.
Perché Aimo e Nadia bistRo vuole essere proprio questo: un punto d’incontro tra la cultura gastronomica, attraverso la cucina gourmet del “Luogo di Aimo e Nadia”, uno dei più famosi bistellati che da 50 anni delizia i palati dei milanesi (e non solo), e quella del design. E di design sono le carte da parati e i tessuti che saltano all’occhio appena entrati, un’accoglienza al limite della psichedelia artistica che incanta e cattura all’istante grazie anche all’uso sapiente di numerosi pezzi di arredamento vintage accostati a quelli più moderni. Très chic. Nessun problema per il nostro labrador che è con noi: veniamo fatti accomodare nella sala al piano di sotto dove c’è maggior spazio perché il cane possa stare comodo mentre ceniamo. Non esiste un menù degustazione e quindi siamo felicemente “costretti” ad optare per una cena completa, fingendo che sia giusto per dovere di cronaca.
Dopo un piccolo amuse bouche a base di mozzarella di bufala, zucchina trombetta arrosto e mandorle,
iniziamo con l’ “Omaggio ad Aimo e Nadia”, una pappa al pomodoro su cui è adagiato un filetto di baccalà cotto a bassa temperatura. Punto, nient’altro nel piatto. Eppure ad ogni boccone si svela un intenso mondo emozionale, con la pappa al pomodoro degna della migliore osteria toscana che si sposa alla perfezione con la dolcezza – sì, proprio così: il baccalà è per nulla salato – del pesce, la cui carne è così tenera che, parafrasando un vecchio spot degli anni Ottanta, si taglierebbe anche con un grissino pur mantenendo la propria sodezza. Imperdibile. Ciò che immaginiamo vi possa far piacere sapere è che questo piatto lo troverete anche nel nuovo menù.
Andiamo avanti. Potevamo venire a Milano e non gustare un risotto? Ecco quindi che proseguiamo con un ottimo Carnaroli con zucchine, fiori di zucca, zafferano e burrata. Una variante del classico risotto alla milanese in cui un equilibratissimo aroma di zafferano dona eleganza al piatto senza sovrastare gli altri ingredienti, e la burrata freschissima concede una leggerissima nota acidula che bilancia la dolcezza delle zucchine e dei loro fiori.
Segue il cappello del prete con patate al rosmarino e cipolla di Tropea. Da menù avrebbe dovuto essere un agnello ma, poiché era terminato, abbiamo accolto la variante degli chef. Buono anche se probabilmente il rimpianto dell’agnello perduto ci ha lasciati un po’ tiepidi. Per concludere, fragole, cioccolato bianco, rabarbaro e menta. Non abbiamo la foto perché l’abbiamo letteralmente divorato. Dessert inaspettatamente leggero in cui la corposità del cioccolato bianco lega gli altri ingredienti donando un leggero tocco di dolcezza e la freschezza della menta persiste nel tempo al palato anche a cena conclusa. Una perfetta chiusura.
Alla fine facciamo la conoscenza dei due giovanissimi chef, il ligure Nico Rizzi e il pugliese Pantaleo Daddato. Entrambi provenienti dalla cucina di Aimo e Nadia, ne portano nel BistRo i principi acquisiti: quell’attenzione nella selezione delle materie prime e nella conoscenza diretta dei fornitori, il rispetto del lavoro di questi ultimi e del territorio. Insieme rappresentano appieno la scuola che li ha formati, una scuola che guarda all’Italia tutta da nord a sud utilizzandone tutte le risorse e intrecciando ingredienti, tecniche di cottura e tradizioni in ricette, qui senza dubbio più semplici e immediate, ma che richiamano immediata alla memoria la cucina del Luogo di Aimo e Nadia. Aperto da colazione a sera, con una proposta snellita per pranzo ed una per l’ora della merenda, in una offerta continua che tiene conto delle diverse esigenze del cliente che si approccia al BistRo nei vari momenti della giornata. Al bar anche una selezione di cocktail per tutti i gusti.
Aimo e Nadia bistRo
via Matteo Bandello, 14 – Milano
tel. 02 48026205
Orario: lun-sab dalle 7 alle 23
Chiuso: domenica
Ferie: 1-13 gennaio, 25-26 dicembre
Carte di credito: tutte tranne Diners Club
Parcheggio: no