(Thierry Loy – ph Diego Rigatti)
Alle ricorrenze a data fissa (da Natale a Capodanno, da Ferragosto alla Festa nazionale che celebra ogni paese), i francesi hanno aggiunto una tutta loro e che riescono ad esportare anche con molto successo.
E, cioè, la festa del Beaujolais Nouveau, il vino novello che dal 1951, ogni terzo giovedì del mese di novembre, quando è pronto il vino, celebrano alla grande, iniziando quasi all’alba per tirare sino a notte fonda e dappertutto: nelle proprie abitazioni, per le strade, nei locali pubblici. Perché l'arrivo sul mercato di questo vino rosso – uno dei prodotti francesi più conosciuti e caratteristici della stagione autunnale – rappresenta uno dei quei momenti di convivialità che fa bene a tutti.
(Gli interni di Egalité – ph Luca Campigotto)
Anche a Milano, giovedì 15, si festeggerà il Beaujolais Nouveau proprio come fanno in Francia. Infatti Thierry Loy, che da qualche mese ha aperto la boulangerie Egalité (via Melzo 22, zona Porta Venezia), ha deciso di aprire le serrande alle 7,30 per quella che si prospetta come una lunga giornata dedicata al Beaujolais – ha scelto quello del Domaine de Chasselay, tenuta fondata nel 1464 che da qualche anno a questa parte pratica la coltivazione biologica certificata per meglio preservare il frutto e il profumo caratteristico del vino appena pronto – e con i giusti abbinamenti. Come, per la colazione, il croissant. Per il pranzo, il Maestro Boulanger proporrà la Quiche Lorraine, una pasta brisèe ripiena di formaggio groviera, uova e pancetta. E, per l’aperitivo, immancabile per i milanesi, Égalité punta sulla Planche du Beaujolais, un vassoio di formaggi misti francesi con Camembert, Roquefort, Chèvre, burro leggermente salato, i salumi (con la celebre Saucisson Rosette di Lione che s’incontra con il prosciutto crudo italiano D’Osvaldo) e la marmellata di fieno. Ultimo regalo del Boulanger di stanza a Milano, è il Pain Beaujolais, un pane creato per l’occasione e impastato con farina e vino, per accompagnare la cena.
La festa del Beaujolais Nouveau nasce nel 1951, quando il governo francese vietò la vendita di vini Aoc (Appellation d'origine contrôlée) prima del 15 dicembre dell’anno del raccolto. I produttori della regione del Beaujolais si ribellarono e, per tacitarli, le autorità governative accolsero la loro richiesta di poter vendere i vini “en primeur”, ovvero prima della data stabilita. Il 13 novembre 1951 una nota ufficiale ne ripristinò la commercializzazione, a condizione di aggiungere la menzione “nuovo”. Nasce così il “Beaujolais Nouveau”, ottenuto da uve del vitigno Gamay, che viene messo in vendita due mesi dopo la vendemmia. Oggi sono 3.000 i vignaioli che lavorano con passione nella regione del Beaujolais – sopra Lione e a ovest della Borgogna – per offrire a novembre questo vino dal gusto inconfondibile.
Michele Pizzillo