di Andrea Camaschella
Negli ultimi anni i Vermut o vermouth stanno riprendendo quota nel cuore dei consumatori e dei bartender e non solo in Italia.
Un classico torinese ha fatto breccia anche in Spagna e nel mondo. E non è più soltanto un aperitivo a sé, ma un ottimo ingrediente per tanti cocktail, oltre agli storici come il Negroni e l’Americano, e altri ancora sulla riga del “Milano-Torino” o “MiTo” che dir si voglia o anche più contemporanei e nuovi, dove ogni bar tender ci mette il suo. Alcuni produttori stanno cercando di contrastare le versioni più industriali (e di bassa qualità) con proposte a base di vini di qualità, appoggiandosi a distillerie.Un paio di settimane fa mi sono invece trovato ad assaggiare qualcosa, sul tema, di totalmente nuovo.
(Dennis Zoppi, Teo Musso, Giacomo Donadio)
Profumi di rabarbaro, radici, spezie, brulèe, floreali, un vago sentore alcolico subito coperto da fresche note di agrumi, una nuance terrosa, invitante. In bocca si alterna tra dolcezze, pulite e non invadenti, sapidità, sapori amaricanti, per un finale avvolgente e lungo quel tanto che basta per far venire voglia del sorso successivo. E il bicchiere finisce in un amen. Signore e signori ecco il vermouth secondo Baladin: il Beermouth.
La base è una delle più grandi creazioni di Baladin, la Xyauyù, dunque una birra di alta qualità e non un vino fortificato. La scelta delle spezie, la composizione e le proporzioni, il modo di estrarle, tutto a cura dello staff di Baladin e tutto fatto in casa. Un progetto che Teo Musso, il fondatore di Baladin, ha curato personalmente coinvolgendo poi Dennis Zoppi, bartender piuttosto noto nel panorama internazionale, e Giacomo Donadio. “Il Beermouth è caratterizzato dall’uso di 13 botaniche tradizionali, lavorate con tecniche di estrazione innovative (ultrasuoni e distillazione sottovuoto a bassa temperatura) che ne preservano la fragranza degli aromi” è tutto quello che possiamo sapere degli ingredienti e della ricetta, anche se siamo riusciti a strappare la presenza (che fa parte del disciplinare classico) di due botaniche di artemisia, il grado alcolico, 19% Vol., la produzione, per il primo lotto, di 10.000 bottiglie (da mezzo litro) e il prezzo consigliato al pubblico, 33 euro.
(David Rios Aguilar)
Durante la serata di presentazione, tenutasi a Piozzo, nell’Open Garden, dove ha sede il nuovo birrificio Baladin, ho potuto apprezzare il Beermouth da solo, accompagnato dai piatti di Christian Meloni del Rio, lo chef di casa Baladin, o proposto nelle loro versioni di cocktail da quattro bartender di altissimo livello. Ineccepibile, la serata e il Beermouth, da solo o con altri ingredienti.
(Christian Meloni Delrio)
Menzione speciale (assolutamente personale) a Christian che ha tenuto il suo standard altissimo in tutti i piatti ma in un paio si è superato e a David Rios, bartender “Diageo Reserve World Class” nel 2013: il suo cocktail, con Beermouth, Sherry, Ratafià di Andorno alle noci, una spruzzata di acqua tonica, fava di cacao grattugiata e scorza di limone, mi ha stregato, fresco e piacevolissimo a discapito degli ingredienti. Toccherà andare a trovarlo a Bilbao con un paio di bottiglie di Beermouth.
Tirando le somme, posso dire che sulla sponda dei Milano Torino un altro giocatore è entrato in campo anche se, per fortuna degli altri contendenti (e sfortuna nostra), è destinato a una piccola produzione.
Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci
Baladin
Località Valle, 25 – Piozzo (Cn)
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t. 0173 778013