Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 141 del 26/11/2009

IL RICONOSCIMENTO Brillano le stelle di Cuttaia

24 Novembre 2009
cuttaia cuttaia

IL RICONOSCIMENTO

Come anticipato da Cronache di Gusto lo chef de La Madia di Licata conquista la seconda stella Michelin. Conferme per gli altri siciliani. E c’è una new entry: La Fenice di Ragusa

Brillano le stelle
di Cuttaia

Come anticipato da Cronache di Gusto già da alcuni giorni, Pino Cuttaia conquista la seconda stella Michelin. E non è l’unica piacevole novità siciliana, perché se quest’anno l’Isola non perde neanche una stella, nella Rossa 2010 spicca anche una new entry, La Fenice di Ragusa, che ottiene la sua prima stella.

È sicuramente un bel colpaccio per Cuttaia, cuoco patron de La Madia di Licata, già premiato come miglior cuoco Best in Sicily 2008 da Cronache di Gusto. “Troppo spesso sento dire dai siciliani che è difficile perché siamo lontani dal resto del mondo – dice Cuttaia, 42 anni – il traguardo raggiunto oggi dimostra che non è così e per me non è che un ulteriore stimolo. Al Sud non siamo inferiori  a nessuno: siamo la terra della magna Grecia, basta tornare alle origini per riscoprire la nostra parte elegante. Bisogna sapere comunicare la propria professionalità, solo dopo viene il business e lo spirito aziendale: il mio lavoro non è stato mediatico, ma fatto di comunicazione di un territorio, della memoria, della parte più onesta di questa terra”. Il segreto qual è? “Il segreto sta nella passione, ma soprattutto nella determinazione, nella sofferenza, nel sacrificio, nel travaglio quotidiano e nella propria sensibilità – conclude -. Un cuoco deve dare piacere agli altri, se non c’è questo  ha già fallito in partenza: non si può diventare semplici commercianti”.

Cuttaia è il secondo in Sicilia ad avere le due ambite stelle oltre a Ciccio Sultano, chef del Duomo di Ragusa, che si riconferma anche quest’anno. E così il Ragusano si attesta Food Valley e continua a scalare vette con i riconfermati (una stella) Accursio Craparo, chef de La gazza ladra dell’albergo Palazzo Failla di Modica, e Vincenzo Candiano, chef della Locanda don Serafino di Giuseppe La Rosa a Ragusa Ibla, ma soprattutto con Claudio Ruta, chef de La Fenice, ristorante dell’hotel Villa Carlotta a Ragusa, che ottiene quest’anno la sua prima stella. “Sono felicissimo: lo auguro ai miei colleghi – dice il proprietario Mauro Malandrino –. Siamo gli unici ristoratori siciliani ad entrare in guida direttamente con la stella, visto che prima non eravamo mai stati segnalati”. Fra le novità dell’edizione del centenario della Guida ai ristoranti Michelin la categoria “Promesse”, una sorta di auspicio di miglioramento per l’anno successivo. È quello che è successo al ristorante Principe Cerami dell’Hotel San Domenico di Taormina (chef Massimo Mantarro), riconfermato una stella e candidato a due per la prossima edizione. A Taormina si riconfermano anche gli altri due ristoranti a una stella: Casa Grugno (chef Andreas Zangerl ed Enrico Briguglio) e La Capinera (Pietro D’Agostino).

A livello nazionale, dopo quattro anni di attesa, si segnala un’unica new entry a tre stelle con il ristorante Da Vittorio di Brusaporto (Bg). E poi sette nuove due stelle (di cui la siciliana già citata La Madia di Licata) e 24 nuove stelle (fra cui, come anticipato, La Fenice di Ragusa). La Guida Rossa di quest’anno vede dunque l’Italia passare da cinque a sei i ristoranti a tre stelle, 37 a due stelle, 229 a una. Si conferma inoltre la valorizzazione della ristorazione d’albergo che si è lasciata definitivamente alle spalle la fama di Cenerentola della gastronomia. E poi la tendenza dei giovani chef cresciuti presso chef pluristellati, che rientrano nella loro regione e aprono il loro piccolo ristorante, spesso in un vecchio locale del posto a proporre menu semplici con prodotti del territorio e di stagione, ma di qualità.

Antonella Giovinco