Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

Un Premio alla migliore comunicazione dell’enogastronomia siciliana

16 Settembre 2018
MARRONE MARRONE

La nostra intervista all'ideatore del concorso, il professore Gianfranco Marrone 


(Gianfranco Marrone e Anna Maria Lorusso)

Ancora aperte le iscrizioni a SemioFood, il primo Premio alla migliore comunicazione enogastronomica siciliana (qui il bando e le info), già annunciato da “Cronache di gusto” (in questo articolo), promosso dall’Associazione italiana di studi semiotici, in collaborazione con il Museo Pasqualino e il Circolo semiologico siciliano. 

Di questa prima edizione di SemioFood, al quale ci si potrà iscrivere fino al 15 novembre prossimo, abbiamo parlato col suo ideatore Gianfranco Marrone, studioso e intellettuale da tempo interessato agli aspetti culturali e comunicativi del cibo e della gastronomia. “Il cibo è un linguaggio, lo sappiamo, e dunque ci parla, ci dice chi siamo, a livello individuale come collettivo. Dimmi come mangi e ti dirò chi sei, sosteneva già nel primo '800 Anthelme Brillat-Savarin. Il problema è che bisogna anche saper trovare il linguaggio giusto per poterne parlare, per comunicarne l’importanza e il valore, non solo economico o terapeutico, ma anche sociale, antropologico. Così, tutti sappiamo che in Sicilia il comparto enogastronomico ha avuto negli ultimi vent’anni una crescita, qualitativa e quantitativa, straordinaria: abbiamo ottimi cuochi, grandi ristoranti, ottimi produttori, allevatori e vignaioli; il tutto sostenuto da un marketing capace e intelligente. L’aspetto comunicativo segue, ma con minore intensità, e tanto bisogno di esperti nel doppio settore comunicativo e gastronomico”.

Manca una buona comunicazione nel settore?
“No, non manca per nulla, altrimenti non avremmo istituito un premio per essa. Ci sono eccellenze e, in generale, operatori molto bravi. Con risultati interessanti: che, appunto, premieremo. Dico solo che va incrementata la formazione specifica (scolastica, professionale e universitaria) di soggetti che siano anche esperti contemporaneamente di comunicazione e di cibo, di linguaggio del cibo e di  linguaggio sul cibo. Anni fa l’Università di Palermo aveva istituto un Master d’eccellenza sulla Cultura e la comunicazione del gusto: due edizioni che hanno avuto un certo successo, non foss’altro perché chi lo ha frequentato ha trovato immediatamente lavoro; segno ulteriore del fatto che il mercato ha bisogno di queste figure professionali”.

Che senso ha dunque Semiofood?
“Direi che serve ad attirare l’attenzione degli operatori del settore, e delle istituzioni competenti, su questo problema: da un lato servirà a mettere su una specie di censimento sullo stato della comunicazione enogastronomica nella nostra Regione; dall’altro punterà il dito sulla necessità di continuare a lavorare per formare nuove generazioni di comunicatori gastronomi. Il fatto che quest’iniziativa sia partita da un’istituzione nazionale come l’Associazione italiana di semiotica, mi sembra anche interessante: si sa che in Sicilia esistono eccellenze enogastronomiche, ma si sa anche che bisogna farle parlare correttamente, attuando una comunicazione efficace. Come fanno benissimo, e con risultati migliori dei nostri, altri territori, altre regioni, nel nostro Paese e all’estero”.

Chi giudicherà i comunicatori in gara?
“Non premiamo i comunicatori ma le aziende del settore enogastronomico che hanno saputo utilizzarli al meglio, che hanno cioè saputo attuare le migliori strategie comunicative per promuovere il loro lavoro. La giuria è comporta, oltre che dal sottoscritto, da esperti in entrambi i settori: Marco Bolasco (responsabile del comparto food presso Giunti Editore), Fabrizio Carrera (giornalista enogastronomico), Paolo Inglese (grande esperto di agroalimentare), Nicola Perullo (docente all’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo), Rosario Perricone (direttore del Museo Pasqualino); a presiedere la giura sarà Anna Maria Lorusso, presidente dell’Aiss e docente di semiotica all’Università di Bologna”.

In cosa consiste il premio?
“In sé l’oggetto ha un valore simbolico: sarà un cosiddetto Pupu a Cena, un pupo di zucchero raffigurante la marionetta di un paladino, a dimensione naturale, realizzato dal maestro dolciario Rosciglione, offerto dal Museo delle Marionette. Ma quel che è importante è il fatto che per la prima volta si presti una forte attenzione a questi problemi di cui abbiano parlato”.

Quando e dove si terrà la cerimonia della premiazione?
“Il 2 dicembre prossimo a Palermo, presso il Museo Pasqualino, in occasione di un grosso convegno internazionale dedicato alle tematiche del gusto in chiave politica” (qui le info).

C.d.G.