IL BILANCIO
Alla sagra di Roccapalumba (Palermo) affluenza soddisfacente secondo il sindaco, nonostante la pioggia. Boom di prodotti venduti
Ficodindia bagnato,
ficodindia fortunato
È durata un intero weekend la X sagra “Roccapalumba e i suoi sapori”. Metereologicamente parlando, a farla da padrona è stata la pioggia, ma nonostante tutto – afferma Giovanni Giordano, sindaco di Roccapalumba – l’affluenza è stata soddisfacente.
Non si sono registrate le presenze dello scorso anno e, anche se ancora non si hanno dati certi sulle quantità di prodotto distribuito, si può certo dire, facendo un raffronto con le quantità vendute l’anno passato (circa 10 tonnellate di fichidindia), che anche quest’anno il mercato sia andato bene. Numerosi i partecipanti alla manifestazione. Oltre gli abitanti dei paesi limitrofi, erano presenti alcune associazioni di camperisti che hanno partecipato anche negli anni scorsi, diverse scuole, visitatori provenienti dalla provincia di Trapani, di Agrigento, altri giunti dalla Calabria. Presenti alla sagra diversi laboratori del gusto con il cioccolato di Modica, il pistacchio di Bronte, la manna di Pollina. Grazie a un gemellaggio fatto con la città di Casale Monferrato, dove risiede una vera e propria comunità di roccapalumbesi, (circa 1500) erano presenti espositori di Monferrato con prodotti tipici quali vino, riso, salame d’asina, chiamato ‘muleta’ aromatizzato con tartufo.
Il prezzo di un chilo di fichidindia è variato da 1,80 euro per i fioroni (i frutti più grossi) a 0,80 – 0,90 euro per i prodotti più piccoli, che sono anche più dolci e croccanti. Più costose le cassette di ficodindia, che contenevano 3 kg di prodotto a un prezzo di 5 euro. La degustazione ha riguardato anche altri prodotti propri della cittadina: oltre al caratteristico cannolo, presente anche il totù dolce simile al tarallo, glassato bianco e al cioccolato, il passavolante, dolce tipico di Vicari, poi mandorle, vini locali, olio, formaggi e ricotta fresca. A Roccapalumba esistono due caseifici, altri sono di Alia, Caccamo, Castronovo. Un altro prodotto tipico è il pane cotto a legna cosiddetto ‘famiato’, perché per la cottura vengono usati dei ceppi particolari che conferiscono al pane un gusto dall’aroma speciale.
Aurora Rainieri