di Alessandra Dammone, Londra
Come fa il più antico ristorante di Londra, metropoli che riunisce e spesso confonde tutte le culture culinarie del mondo, ad essere sulla breccia dell’onda da 220 anni senza adottare derive fusion e senza avere in menu una vera e propria opzione vegan-friendly?
Semplice: restando fedele alle proprie origini, senza strizzare l’occhio a nessuna gastrotendenza più o meno transitoria, mai. Ma procediamo con ordine: Rules si trova al 35 di Maiden Lane, a due passi dal celebre mercato coperto di Covent Garden, cuore pulsante della Londra che ama lo shopping, i teatri e la bella vita. Davanti all’ingresso del ristorante, una targa che ne riassume la storia, un cameriere con la tuba e una Rolls Royce che tutti chiamano Bubbles, ma senza sapere il perché.
Nasce come oyster bar nel 1798, anno in cui Napoleone intraprende la campagna d’Egitto per bloccare le rotte inglesi verso l’India. Thomas Rule lo aprì per mostrare ai suoi la volontà di mettere la testa a posto dopo una giovinezza spericolata e, con sorpresa della famiglia, il ristorante non solo ottenne successo, ma lo conservò anche a lungo. In più di due secoli di storia, Rules ha attraversato il regno di nove monarchi, ma ha conosciuto solo tre famiglie di proprietari: i Rule, che lo costruirono, fino al 1918, i Bell, che lo scambiarono con il proprio ristorante a Parigi, fino al 1984, e John Mayhew, l’attuale proprietario, che lo acquistò pensando che “Londra meritasse un incredibile ristorante inglese”.
Ma chi mangia al Rules, quando e, soprattutto, cosa? Il ristorante è sempre aperto e serve circa 250 coperti al giorno nella stagione estiva, e 360 nel periodo di Natale, che inizia i primi di ottobre. La clientela è variegata: a pranzo la predominanza è di “business people from London” alla ricerca di una cucina tradizionale, ben eseguita, robusta e per niente alla moda, mentre la sera si ritrovano qui soprattutto turisti, attirati da Bubbles e dalla possibilità di fare un’incursione gastrotemporale nell’Inghilterra vittoriana, gustando piatti 100% inglesi a prezzi non (eccessivamente) proibitivi.
Il menu cambia almeno quattro volte l’anno: all’inizio della stagione di caccia, ad agosto, prima di Natale, in primavera e in estate. La serie di trofei alle pareti richiama la specialità del ristorante: la cacciagione, che viene allevata nelle tenute di famiglia sui monti Pennini e servita da sola, con le interiora in bella vista, o nelle tradizionali pie. Alcuni piatti sono il piccione arrosto con piselli, bacon e menta, il carpaccio di cervo con barbabietole, sedano rapa, mirtilli e nocciole, la quaglia speziata con finocchi e cetrioli, la sella di coniglio con fagioli, peperoni e cherry, il petto d’anatra con bietole estive, more e noci e il pudding di manzo e rognoni, senza mai dimenticare l’opzione di ostriche.
Il piatto simbolo proviene dalla carne delle vacche Belted Galloway, esemplari pregiatissimi nutriti esclusivamente ad erba, di cui ogni anno vengono macellati solo tre esemplari che vengono poi serviti, a partire da gennaio, per sei settimane. Ma non finisce a tavola, l’aura del Rules: le pareti raccolgono un’eclettica collezione di quadri, disegni e memorabilia che ricordano gli intellettuali e gli attori che hanno cenato ai suoi tavoli, da Charles Dickens a John Le Carré, da Graham Greene ad Ava Gardner, da Clark Gable a Charlie Chaplin, e ne celebrano le influenze culturali passate come quartier generale gastronomico delle cricche letterarie e cinematografiche della capitale.
Rules
34-35 Maiden Ln, Londra
T. +44 20 7836 5314
www.rules.co.uk