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L'azienda

Carlsberg Italia, lotta agli sprechi: “Entro il 2030 azzeramento delle emissioni di Co2”

19 Luglio 2018
AlbertoFrausin_PiazzettaBirraExpo AlbertoFrausin_PiazzettaBirraExpo


(Alberto Frausin)

di Michele Pizzillo, Milano

Entro il 2030, Carlsberg Italia non sprecherà più acqua. L’anno scorso, per esempio, pur avendo prodotto 1.411.801 ettolitri di birra (+6% rispetto al 2016), la filiale italiana di Carlsberg (che produce e commercializza birre a marchi Carlsberg, Tuborg, Birrificio Angelo Poretti, Kronenbourg 1664, Grimbergen, Feldschlosschen, Brooklin) ha ridotto del 6% i propri consumi di acqua, fermi a 433 mila metri cubi. 

Quello dell’acqua, ingrediente principale della birra, è una delle quattro aree di priorità che hanno maggiore impatto sulle attività aziendali che la filiale italiana della multinazionale danese terzo produttore mondiale di birra, ha individuato per sostenere il suo percorso di responsabilità sociale d’impresa avviato nel 2011 con l’introduzione del rivoluzionario sistema di spillatura DraughMaster che utilizza fusti in Pet 100% riciclabili al posto dei tradizionali in acciaio e che non utilizza Co2 aggiunta: l’anno scorso hanno rappresentato il 94% dei volumi di birra in fusti distribuiti dall’azienda. Con il rivoluzionario sistema di spillatura DraughMaster, Carlsberg Italia ha ridotto di 11.026.039 chili di Co2 che per assorbirla sarebbero stati necessari 441.041 alberi in un anno che, facendo qualche esempio, occuperebbero una superficie grande quanto 648 piazze Duomo a Milano o 1.500 campi di calcio. E, poi, con questo sistema, la qualità della birra si mantiene inalterata per 31 giorni dall’apertura del fusto rispetto ai 5 giorni di quelli in acciaio. Con questo nuovo sistema di spillatura, Carlsberg Italia ha ottenuto la certificazione ambientale Environmental Product Declaration (Epd) per le sue birre, prima ed unica azienda birraria al mondo.

“In termini d’impatto sociale – ha sottolineato Alberto Frausin, amministratore delegato di Carlsberg Italia, a Milano, in occasione della presentazione del bilancio di sostenibilità 2017, il settimo anno consecutivo – questo risultato equivale al mancato rilascio nell’atmosfera di oltre 11.000 tonnellate di anidride carbonica, portando e circa 50.000 tonnellate l’abbattimento delle emissioni di Co2 ottenuto dal 2011 a oggi. Perciò, per noi, qualità e sostenibilità hanno contribuito al rilancio di Carlsberg Italia divenendo parte integrante della nostra cultura aziendale, rendendoci più consapevoli del nostro ruolo verso il territorio e i nostri interlocutori. Essere sostenibili non è più solo una necessità, ma una vera e propria missione anche laddove i nostri sforzi in apparenza hanno un impatto minore”. 


(Alberto Frausin durante la conferenza)

Frausin elenca ance le altre tre aree di priorità, che sono energia ed emissioni nel processo produttivo, salute e sicurezza di chi produce e distribuisce le birre, consumo responsabile nonché a sottolineare che in collaborazione con eminenti esperti, la strategia di sostenibilità “Together Towards Zero” stabilisce una roadmap per gli interventi da realizzare nel Birrificio di Induno Olona, con obiettivi intermedi da conseguire entro il 2022 e il raggiungimento dei nuovi standard di sostenibilità previsti entro il 2030. Quindi, oltre alla riduzione dello spreco di acqua, c’è l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni di Co2 dagli impianti produttivi con l’utilizzo esclusivo di energia da fonti rinnovabili nei prossimi quattro anni per raggiungere l’obiettivo della riduzione del 30% delle emissioni birra-alla-mano nel 2030. Poi c’è l’obiettivo di zero infortuni che nel 2017 è stato di 1,7 contro i 2,9 del 2016 con un calo del 42%. Senza trascurare l’importanza di poter festeggiare l’obiettivo di zero consumo irresponsabile perché la birra va degustata, non tracannata, è stato sottolineato nel corso dell’incontro milanese dai testimonial con cui Frausin ha interloquito sulle tematiche della sostenibilità azienda. Inoltre, l’Ad della filiale italiana della multinazionale danese, sottolinea che “Carlsberg Group e Carlsberg Italia considerano la sensibilizzazione a un consumo moderato e corretto della birra un obiettivo prioritario. In questo senso vanno l’obiettivo di ampliare la scelta dei consumatori, offrendo un’alternativa analcolica ovunque sia presente una birra del Gruppo e l’ambizioso traguardo di zero consumo irresponsabile nel 2030”. 


(Il gioco della sostenibilità)

Tant’è che per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli, sulle etichette di tutte le birre saranno apposti messaggi per favorire il consumo responsabile, nonché le indicazioni nutrizionali. Messaggi a favore del consumo responsabile compariranno anche in  tutte le comunicazioni di marketing. Inoltre, nel programma delle giornate di porte aperte nello storico birrificio di Induno Olona, è stata inserita la visita a un’area dedicata ad attività esperienziali, nella quale i visitatori possono sperimentare gli effetti dell’abuso di alcol grazie a un particolare visore (beer goggle) che simula le alterazioni nelle percezioni e nel coordinamento dovute allo stato di ebbrezza. C’è da aggiungere, inoltre, che la Fondazione Carlsberg per lo sviluppo delle scienze, nello spirito mecenatesco di J.C. Jacobsen, fondatore del birrificio danese, ha stanziato 1,5 milioni di euro per un progetto pluriennale di ricerca e scavi archeologici nell’area del Foro di Giulio Cesare a Roma con il coinvolgimento di un’équipe di ricercatori danesi.