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Scenari

L’enosimposio di Assoenologi Sicilia: “L’Etna sia da esempio per tutti i produttori siciliani”

18 Luglio 2018
Enosimposio-Etna-2018 Enosimposio-Etna-2018

L’analisi della zona produttiva dell’Etna e il fascino del territorio vulcanico sono stati al centro del 24° Enosimposio di Assoenologi Sicilia. 

Il tradizionale convegno raccoglie annualmente gli enologi e gli enotecnici siciliani e rappresenta per la categoria un importante momento di incontro e confronto. Per l’edizione 2018, che si è tenuta nei pressi di Taormina, Assoenologi Sicilia ha scelto di concentrare l’attenzione su una delle zone viticole più antiche della Sicilia ma anche una di quelle che, nell’ultimo decennio, ha avuto un maggiore sviluppo sia in termini di qualità che di quantità. Il successo dei vini dell’Etna, legato molto alla spinta di piccoli imprenditori, è l’esempio perfetto del circolo virtuoso che si crea per un territorio quando viticoltura, turismo e gastronomia operano in sinergia. “La Sicilia è un continente vitivinicolo – ha spiegato il Presidente di Assoenologi Sicilia Giacomo Salvatore Manzo –  Ogni zona ha peculiarità, profumi e sapori unici. Il legame fra il vino e il suo territorio è intenso ed imprescindibile. E’ attorno alla valorizzazione del nostro territorio e delle sue specificità che si gioca il futuro del nostro sistema economico”. La convention ha visto la partecipazione di numerosi e qualificati relatori nonché dell’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. L’Enosimposio dunque è stata l’occasione per portare avanti un confronto sulle politiche già messe in campo e quelle da programmare in un’ottica di sempre maggiore collaborazione fra tecnici ed istituzioni. 

Il meeting ha preso con i saluti del Presidente di Assoenologi Sicilia, di Rosario Di Lorenzo, Coordinatore del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Palermo, e di Domenico Pocorobba, Dirigente dell’Isiss Abele Damiani di Marsala, entrambi partner istituzionali dell’Enosimposio. Nel suo intervento l’assessore regionale Edy Bandiera ha sottolineato la necessità di partire dal confronto e dall’ascolto per scrivere le regole del settore. “Quello che importa è la qualità della spesa” – ha sottolineato. Si è poi entrati nel vivo della discussione tecnica con l’enologo Marco Nicolosi, membro del Direttivo del Consorzio Etna Doc, che ha presentato il territorio etneo e la sua storia sottolineando come la ricchezza minerale del terreno, le forti pendenze e la variabilità del clima siano elementi condizionanti per la maturazione delle uve e la quantità produttiva.

L’agronomo Valeria Carastro ha parlato dei tre versanti in cui si produce l’Etna Doc, ciascuno caratterizzato da aspetti pedoclimatici differenti. Carastro ha anche analizzato i profili sensoriali di Carricante e Nerello Mascalese. L’enologo Francesco Abbate ha poi spiegato il lavoro fatto insieme ad altri ricercatori su “Evoluzione dei polifenoli in diversi ambienti dell’Etna” mentre l’enologo Pietro Di Giovanni ha illustrato i vitigni del territorio: una fascia a forma di semiluna in cui operano più  di 130 aziende e in cui dominano il Nerello Mascalese e il Carricante. L’enologo Carlo Casavecchia si è poi soffermato sulle differenze fra i vitigni etnei utilizzati per la produzione di spumanti con metodo classico confrontandoli con altri vitigni usati da sempre nella spumantistica mondiale mentre lo Chef Piero D’Agostino ha approfondito il tema del rapporto fra cibo e vino per l’esaltazione dei sapori del territorio. L’enologo Salvatore D’Agostino ha infine presentato il suo volume “I vini dell’Etna e della provincia di Catania”. In degustazione due bianchi, due rossi e due spumanti. Poi le visite a due aziende del territorio: Barone di Villagrande e Scammacca del Murgo che hanno mostrato ai colleghi i propri sistemi produttivi. “E’ stato un importante momento di riflessione su dei vitigni e dei prodotti che ben rappresentano il proprio territorio d’appartenenza. Il vino è il volano di un territorio e i risultati ottenuti sull’Etna lo dimostrano”,  ha detto il Presidente Manzo. 

C.d.G.