Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 135 del 15/10/2009

I NOSTRI GUSTI Vietato accontentarsi

15 Ottobre 2009
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I NOSTRI GUSTI

altDalle spigole di mare di Donnalucata alla pasta e fagioli e poi tre alberghi da non perdere. Se rimanere appagati non è un dettaglio

Vietato
accontentarsi

di Marco Volpe

Quando ho pensato per la prima volta ad una lista di dieci cose alle quali mi riuscirebbe difficile rinunciare, ho creduto che sarebbe stata un’impresa piuttosto complicata. Insomma, se ci si riflette a freddo è difficile mettere insieme dieci fra pietanze e alberghi indimenticabili, anche per chi, come me, nell’enogastronomia ci lavora e ha sviluppato una profonda passione per questo settore.


Amare il buon cibo, il vino, la birra, non accontentarsi di un albergo qualsiasi, cercare un’azienda che abbia una marcia in più non è un lavoro come un altro e non è soltanto una passione, lo considero uno stile di vita, dunque naturale. Andare alla ricerca di piatti che mettano in risalto materie prime di qualità eccellente, di un servizio cordiale, di vino versato in bicchieri come si deve sono aspetti della vita che non posso, anzi non voglio, trascurare.
Insomma, alla fine di questo percorso è venuto fuori che limitare la lista a una top ten era persino riduttivo. Ho fatto mente locale, ho ripercorso le tappe dei tanti viaggi che ho fatto negli ultimi quattro anni ed è venuto fuori l’identikit delle mie preferenze. La prima cosa che mi è venuta in mente? La spigola, di mare naturalmente. Peso non inferiore al chilo, altrimenti probabilmente viene da un allevamento e il gusto non è lo stesso. Ho fatto il pieno quest’estate nel Ragusano, i miei fornitori sono stati per le due settimane che ho trascorso da quelle parti, i pescatori vicino alla spiaggia di Donnalucata. Dal pesce alla carne con lo stinco di maiale che ho mangiato al ristorante dell’Albertina, il museo che ospita la vasta collezione di stampe nel centro storico di Vienna. Indimenticabile, così come indimenticabile è la caponata in bianco che suggerisce tra i suoi antipasti il Palazzaccio di Castelbuono, che tra l’altro da oggi proponiamo come ristorante del mese su Cronache di gusto. Resto in Sicilia con la provola dei Nebrodi dei fratelli Valenti della Cooperativa Bionatura di Bronte, ai piedi dell’Etna. Un’avvertenza: non facciamo l’errore di mangiarla fresca. Con un po’ di pazienza ci renderemo conto che la stagionatura può  migliorare ulteriormente il gusto e il nostro piacere.
Troppo grossolano avere un debole per la pasta e fagioli? Anche in questo caso il tempo di attesa può regalarci delle emozioni. Sì, la pasta e fagioli “riposata”, con un filo di olio extravergine di oliva, un bicchiere di vino e un’atmosfera rilassata sono in grado di emozionarmi. Molto.
E da bere? Bollicine della Franciacorta, che non hanno bisogno di presentazioni per chi frequenta questo sito, e la Hy, una birra artigianale prodotta a Pordenone con la metodologia Champenoise. Una delizia.
Una menzione la meritano anche degli alberghi. Il Mazzarò sea Palace di Taormina, una lussuosa finestra sulla spiaggia, alcune suite hanno anche la piscina in terrazza. Ancora lusso duemila chilometri più a nord, al San Vigilius Resort Hotel, sopra Bolzano. Ci si arriva solo in funivia. Devo aggiungere altro?
Sono esterofilo quel tanto che basta per citare l’Inkaterra Pueblo Hotel ad Aguas Calientes, ai piedi di Machu Picchu, dove inizia la foresta Amazzonica. Ho avuto la fortuna di dormirci e mangiarci, di osservare i colibrì che facevano il nido sugli alberi millenari che circondavano il cottage dov’ero ospite. Non lo dimenticherò mai.