E' un confronto tra quelli che, in fondo, sono nostri “cugini”. Da un lato la Spagna, così simile a noi, dall'altro la Francia, sofisticata e affascinante.
Il debutto delle masterclass dei vini dedicati allo Scirocco Wine Fest è dedicato a due paesi “top” dal punto di vista enologico che non hanno bisogno di presentazioni. Sul tavolo della degustazione tre vini delle aziende Codorniu e Les Caves Richemer. Ad aprire la masterclass, condotta dal nostro Federico Latteri, Rosario Di Maria, presidente di cantine Ermes/Tenute Orestiadi che ha presentato lo Scirocco Wine Fest, il festival dedicato allo Scirocco, il vento caldo che unisce i popoli di Mediterraneo, un appuntamento che, come ha sottolineato, ha il giusto mix di cultura, sia quella intesa come arte e tradizioni dei popoli che anche quella che si esprime attraverso il vino e il cibo. In una sala gremita in ogni ordine di posto, hanno poi preso la parola Alessandro Parisi direttore marketing di Tenute Orestiadi e Pietro Parisi, direttore vendite di Tenute Orestiadi che ha presentato le sei aziende partecipanti alle masterclass dello Scirocco: una francese, una spagnola, quella italiana, Tenute Orestiadi appunto, una maltese, una greca e una turca. Ma nessuno vuole usare il termine competizione: si assaggiano vini diversi provenienti da due paesi, per confrontarli e apprezzarne le sfumature. Alla masterclass hanno preso parte anche alcuni giornalisti di varie testate nazionali ed internazionali.
(Federico Latteri)
Latteri ha iniziato la degustazione con Anna de Codorníu Blanc de Blancs prodotto dalla prestigiosa azienda catalana celebre per la produzione di Cava, il più importante spumante spagnolo. C'è traccia di questa azienda in alcuni documenti che sono datati 1551. Nel 1872 sono stati i primi a produrre spumante usando il metodo classico. Un'azienda mitica, tanto che re Juan Carlos I dichiarò le cantine patrimonio storico-artistico monumentale. Lo spumante, è fatto con Chardonnay al 70 per cento più varietà locali (Parellada 15 per cento, Xarel-lo e Macabeo altro 15 per cento). Affina sui lieviti in bottiglia per circa 15 mesi. Nel calice si nota subito un perlage decisamente fine e molto persistente; il naso è dominato da sentori agrumati e note di frutta tropicale e si avverte che comunque siamo di fronte ad uno spumante con toni più caldi rispetto a quelli realizzati in nord Italia o nord Europa. In bocca ha freschezza, buona cremosità e consistenza ed un finale lungo con una punta salina. Uno spumante a base di Chardonnay dai tratti mediterranei.
(I vini in degustazione)
Dopo il turno dell'azienda francese Les Caves Richemer, una cantina cooperativa nata nel 1937 e che opera nel territorio della Linguadoca in un'area leggermente ad ovest di Montpellier, dove si trova la cittadina Agve conosciuta fin dal diciannovesimo secolo per il suo porto dove venivano movimentate e vendute tantissime merci, tra cui il vino. L'azienda produce vini per il consumo quotidiano, ma si tratta di prodotti fatti molto bene. Il primo vino degustato è stato La Cave du Port Vermentino-Viognier 2017. Si tratta di un uvaggio Vermentino 85 per cento e Viognier 15 per cento affinato in acciaio. Ha un naso accattivante, in cui spicca l'aromaticità del Viognier con le sue note di frutta gialla. Sorso snello ed equilibrato di ottima corrispondenza con l'olfatto, e grandissima beva. Un vino immediato, ma ben fatto e non banale.
A seguire La Cave du port Syrah-Pinot Noir 2017. Anche questo un uvaggio, ma stavolta di Syrah 65 per cento e Pinot Nero 35 per cento. Abbinamento insolito. Naso fragrante e diretto, di frutta a bacca rossa, con un tenue cenno speziato in sottofondo. In bocca è fresco, piacevole e con una leggera astringenza dovuta alla giovinezza dei tannini. Un buon vino che unisce la consistenza del Syrah con le note aromatiche del Pinot nero.
C.d.G.