di Federico Latteri
Qualità, ambiente e territorio sono i cardini della filosofia produttiva di Salvatore Tamburello, viticoltore dalle idee chiare, presente sul mercato da pochi anni con etichette molto interessanti.
Ci troviamo a Poggioreale, nell’entroterra del territorio trapanese, al confine con la provincia di Palermo. Si tratta di un’area collinare particolarmente vocata per la coltivazione della vite, caratterizzata da un clima soleggiato con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. La tenuta, proprietà di famiglia da cinque generazioni, si estende ad un’altitudine di 200 metri sul livello del mare per 24 ettari, di cui circa 12 vitati.
Salvatore ha iniziato produrre vino dalle proprie uve a partire dalla vendemmia 2014. Da subito l’obiettivo è stato quello di mettere in bottiglia i frutti che il territorio dava, rispettandone al massimo l’integrità per avere qualcosa di autentico. L’azienda è biologica certificata. Per le concimazioni si semina il favino a novembre e poi si fa il sovescio in primavera. Si pratica il diradamento dei grappoli e grande importanza viene data alla selezione delle uve in ogni fase.
(Salvatore Tamburello e la sua famiglia)
Per questo motivo le 9.500 bottiglie prodotte rappresentano una piccola parte di quello che si potrebbe ottenere vinificando tutto. Sono diverse le varietà coltivate: Grillo, Catarratto, Nero d’Avola e Trebbiano Toscano. Due i vini, un Grillo e un Nero d’Avola. Degustiamo il Sicilia Doc Grillo 204 2017, un bianco ben riuscito che si distingue per armonia e bevibilità. Il nome del vino, 204, così come accade per l’altra etichetta aziendale, il Nero d’Avola 306, rappresenta il numero della particella catastale su cui insiste il vigneto. Non è una scelta casuale poiché ha il significato di legare il prodotto al territorio nella maniera più precisa possibile.
Le uve Grillo provengono da un vigneto piantato nel 2009 con densità di 4 mila ceppi per ettaro. La vendemmia viene effettuata durante la seconda metà di agosto. Il vino affina in acciaio per 5 mesi e poi in bottiglia per almeno altri 3 mesi. Nel calice si presenta limpido, di colore giallo paglierino abbastanza carico. E’ pulito al naso con variegati profumi di erbe di campo e un cenno di frutta esotica in sottofondo. Segue un palato fresco, articolato e equilibrato con un buon corpo e un’evidente nota sapida. Riesce ad unire una certa consistenza con un profilo dinamico che lo snellisce, rendendo piacevole il sorso. Accompagna bene la cucina di mare. Può essere abbinato a numerosi antipasti e primi piatti, specialmente se a base di verdure o ortaggi. Da provare con i formaggi freschi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Salvatore Tamburello
Via Borsellino, 22 – Poggioreale (Tp)
Tel. +39 339 8605865
comunica@salvatoretamburello.it
www.salvatoretamburello.it
IL VINO “IN PILLOLE”