ANTEPRIMA – Antonio Cappadonia, il maestro gelatiere, apre due locali a Palermo. Proporrà gelati e granite di altissima qualità. Come è nel suo stile
(Antonio Cappadonia)
Ogni volta che abbiamo incontrato il maestro gelatiere Antonio Cappadonia, gli abbiamo sempre rivolto la stessa domanda: “Maesto, ma quando apre a Palermo”?
Ora possiamo dirlo. Finalmente Antonio Cappadonia apre nel capoluogo siciliano. Un sogno accarezzato da molto tempo per il grande artigiano di Cerda. Sarà questione di pochi giorni, al massimo alcune settimane ed il maestro gelatiere tra i più apprezzati in Italia (spesso presente e osannato ancha dalla stampa estera, definito come uno dei più bravi a livello nazionale), aprirà ben due locali a Palermo. Il primo si troverà in corso Vittorio Emanuele, 401, quasi di fronte l'auditorium del Santissimo Salvatore; l'altro in piazzetta Bagnasco 29, pieno centro storico e luogo di grande fermento in questo momento. Inutile dire che per i palermitani si tratta di posti centralissimi e i gelati di Cappadonia possono resettare le proprie conoscenze sul gelato e sulla loro qualità. Cappadonia è un nome noto non solo nella sua Cerda. Ma la bontà dei suoi gelati si è sempre distinta anche fuori dal comune madonita. Decise di chiudere la sua impresa locale nel piccolo comune in provincia di Palermo nel 2012. Si è dedicato in questi anni a tanti progetti. Ma non ha mai abbanonato il suo sogno di aprire in una grande città.
Ora ha messo su una società (dal nome Cappadonia Gelati) con un socio investitore (nome top secret) e finalmente si lancia in una importante iniziativa. Ovviamente la qualità sarà la parola d'ordine. Sia per i gelati, che anche per le granite. Senza trascurare le brioche. Che saranno preparate appositamente, almeno per il momento, da Ottavio Guccione, uno dei panificatori più bravi di tutta l'Isola e per questo premiato anche con il nostro premio Best in Sicily. Antonio proporrà 22 gusti diversi nel locale di piazzetta Bagnasco. Saranno 18 invece, quelli nella gelateria di corso Vittorio Emanuele. Anche qui la produzione sarà controllata in maniera maniacale in tutte le sue fasi dallo stesso Antonio, dalla scelta delle materie prime selezionatissime e fino alla consegna del gelato al cliente. In futuro anche coni e brioche saranno prodotti negli stessi locali dove si serve il gelato. I prezzi saranno adeguati alla qualità dei gelati. Lo sfuso dovrebbe costare intorno ai 18 euro al chilo. Nessun obiettivo di varcare lo Stretto. Almeno per ora. Il marchio non è un franchising ha tenuto a specificare lo stesso Antonio che ha sempre detto che l'artigianato di alto livello non si coniuga con i grandi numeri.
C.d.G.