La cantina di Oscar Farinetti celebra i 160 anni di storia. L'acquisto da Mps per novanta milioni nel 2007, il fatturato triplicato, il ristorante, gli alberghi, la vendemmia biologica, i nuovi (buoni) Barolo. E guai a fermarsi
(Piero Bagnasco Ad di Fontanafredda assieme ad Andrea Farinetti e la torta dedicata al 160esimo compleanno)
Cos'è che fa diventare grande un'azienda grande. Cioè cos'è che fa diventare importante e autorevole un'impresa? Non bastano solo i numeri. Riflettiamo su queste considerazioni al ritorno della festa per i 160 anni di Fontanafredda.
L'azienda piemontese oggi fa parte della galassia di Oscar Farinetti che l'ha rilevata da Monte dei Paschi di Siena nel 2007. Un evento per suggellare i rapporti commerciali: molti ristoratori, addetti ai lavori, giornalisti. Se badiamo ai numeri, forse c'è poco di nuovo, oggi l'azienda tira fuori otto milioni di bottiglie, esporta il 50 per cento, è ancora un pizzico appesantita dalla produzione di Asti che comunque cala anno dopo anno perché il vero business adesso è quello del Barolo e dei rossi delle Langhe in generale. Il polo produttivo che va oltre i vigneti di Serralunga d'Alba è di 78 ettari e comprende anche Barbera ed altro come ricorda Piero Bagnasco, l'amministratore delegato e grande amico di Oscar.
(Oscar Farinetti alla cerimonia)
È utile ricordare che il fatturato 2017 è di circa 60 milioni. Ma quando Farinetti la rilevò insieme ad alcuni soci da Mps Fontanafredda fatturava 18 milioni di euro e produceva più o meno le stesse bottiglie di oggi. Sborsò 90 milioni per comprarla. Ed ha avuto una buona dose di visione e di intuito. Quanto il padre, Paolo Farinetti, che quando lesse su La Stampa che Fontanafredda era in vendita chiamò subito il figlio e gli disse in piemontese “piumla”, ovvero prendiamola. Una decina d'anni dopo quelle intuizioni sono state vincenti. Perché Fontanafredda non è solo una cantina. È molto, molto di più. Un pezzo di storia d'Italia – e che storia – immersa tra le colline delle Langhe. L'atto di donazione del re Vittorio Emanuele alla sua Bella Rosina, l'amante che diventa consorte sposata con matrimonio morganatico, un pezzo di tenuta dei Savoia e di storia di prim'ordine con tutte le suggestioni del caso che ovviamente Farinetti non si è lasciato sfuggire. Già durante la festa molti ristoratori erano stupiti di una narrazione così ricca: dall'intonaco degli edifici – quasi un logo dei Savoia – alle cantine storiche che valgono il viaggio. Non a caso c'erano le comparse in abiti d'epoca e l'ambientazione per far rivivere quel 1858.
E non c'è solo il passato prestigioso. C'è anche il presente e un futuro che si annuncia pieno di altre suggestioni. L'idea già attuata di chiamare una grande famiglia della ristorazione come gli Alciati con tanto di locale stellato annesso tra il bosco di Fontanafredda. L'altra idea di creare un polo di ricettività significativo (a proposito, molto bello l'albergo diffuso Le Case dei Conti annesso all'osteria ed inaugurato a settembre) che vedrà la nascita di altre due strutture ricettive. E quindi altri investimenti, altra occupazione, altra considerazione per questo polo produttivo. Ed ancora: l'idea più bella, a nostro parere, quella di aver messo su una fondazione che aggiunge a tutto il contesto un tocco culturale di cui tutti abbiamo bisogno e il mondo del vino di più. E chi frequenta Fontanafredda conosce bene il cenacolo che Oscar Farinetti è riuscito a metter su con un parterre di altissimo livello da fare invidia ai festival culturali di mezza Italia. L'azienda dunque che diventa palcoscenico ideale dove il vino sembra diventi un contorno. Solo in apparenza. Ed anzi emerge il ruolo di Andrea, figlio di Oscar. Che ha impostato la parte produttiva sempre pronta a spostare l'asticella oltre. Il 2018 sarà la prima vendemmia tutta biologica. Dal punto di vista commerciale poi sono spuntati nuovi vini, nuove etichette (parleremo dei Barolo Riserva tirati fuori per celebrare i 160 anni), nuove tipologie. Con lo scontato legame con il territorio. Ma anche un'impostazione moderna. A partire dal packaging.
Fontanafredda per rimettersi in gioco. Comprendendo, come tanti altri in questa parte d'Italia, di essere in un territorio molto fortunato. Basterebbe questo per sedersi e godersi lo spettacolo e i profitti. E invece no. Guai a fermarsi. Oscar Farinetti ripete più volte durante il compleanno che loro, nei 160 anni, pesano da quando l'ha rilevata per il 6,25 per cento appena. Non bastano solo i numeri. Esiste anche il peso specifico.
F.C.
ALCUNE FOTO DELL'EVENTO
(Le bollicine per i 160 anni)
(In costume la Bella Rosina e Vittorio Emanuele II)
(La Bella Rosina, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso Conte di Cavour in costume)