(Giuseppe Geraci e Alessandra Quattrocchi)
di Stefania Petrotta, Torregrotta (Me)
C’è una parte bellissima di costa siciliana che è quella che da Messina scorre verso Palermo. Il verde rigoglioso della vegetazione si apre a degli scorci di sabbia bianchissima e mare blu zaffiro.
In fondo le Eolie. Anche per questa passeggiata ringraziamo Giuseppe Geraci, perché senza la sua meta prestabilita per il pranzo e la partenza in netto anticipo, probabilmente avremmo imboccato l’autostrada e avremmo proseguito via veloci verso casa. Il ristorante Modì non è facile da trovare, diciamoci la verità. Complici, infatti, la posizione un po’ dislocata rispetto al paese e una mancanza di cartellonistica (ma ci dicono che a breve il Comune dovrebbe darne autorizzazione), occorre molta determinazione per raggiungerlo.
(Alessandra Quattrocchi)
Ma sarebbe un vero peccato cedere allo scoramento perché il ristorante accoglie con il sorriso di Alessandra Quattrocchi, maître sommelier di sala nonché compagna e socia dello chef, in un ambiente curato e dall’eleganza sobria con grandi vetrate sul panorama del Golfo di Milazzo. Insieme dai banchi di scuola, dopo una serie di piccole esperienze nel settore, nel 2011 i due, grazie ai risparmi comuni, aprono il Modì a Torregrotta, paese natio di Giuseppe. Alessandra, che proviene da Salina, è stata compagna di scuola di Martina Caruso ed è legatissima alla sua isola, ma per amore e per lavoro accetta di buon grado di trasferirsi.
“Abbiamo aperto senza fare neanche 1 euro di debito – raccontano quasi in coro con orgoglio – con un forno a gas, due padelle e un coltello. E piano piano abbiamo comprato tutto il resto fino a trasferirci nella struttura dove siamo oggi, nel marzo del 2017”. Ma rimandiamo le chiacchiere a dopo perché Giuseppe non vede l’ora di farci assaggiare i suoi piatti. E anche noi.
Iniziamo con un tris di benvenuto, uno squisito cannolo di pane ripieno di parmigiana di pescespada, il “Ricordo di focaccia messinese” (frangipane di pomodoro e acciuga, fonduta di tuma e polvere di scarola) e il, già apprezzato al Cibo Nostrum, “Ritorno in Giappone”, tataki di tonno, sesamo tostato, alghe e salsa agrodolce.
Accompagnano il tutto cracker al dragoncello, grissini di tumminia e pane di semole siciliane, tutto di ottima fattura.
Segue un tripudio di antipasti. Iniziamo dal “Gambero brr…!!!”: gambero rosso di Mazara, mela verde, granita al mojito e una spruzzatina di rum all’atto della presentazione. Idea divertente dal sapore calibrato e gustoso.
A seguire le “Cozze pepate” con bruschetta liquida all’aglio nero di Voghera fermentato, limone candito e crumble al prezzemolo, piatto che si va apprezzando boccone dopo boccone.
“A ghiotta”, rivisitazione in chiave delicata ma ugualmente valida del piatto tipico messinese: carpaccio di dentice, spuma di patate, pomodorino confit, pane fritto, polvere di capperi e olive nere e acqua di sedano.
A chiudere questo primo passaggio il polpo alla brace affumicato al legno di agrumi con carote, spinaci e mandorle. Uno scrigno di profumi e sapori perfettamente equilibrati che mai ti aspetteresti da un piatto così semplice. Il nostro preferito senza dubbio.
Per primo, delicatissime chicche di pasta fresca ripiene di ricotta con crema di melanzane, pomodoro al forno e bottarga di tonno. La sfoglia della pasta leggerissima e la sapidità della bottarga in contrasto con la dolcezza degli altri ingredienti fanno di questo piatto uno dei cavalli di battaglia di Geraci.
Come secondo lo chef ci fa provare la rana pescatrice in crosta di pane al nero di seppia e guazzetto di frutti di mare. Ho provato in tutti i modi a farmi rivelare il segreto del pane nero ma, giustamente viene custodito gelosamente. Da provare.
Chiudiamo con la pasticceria. Geraci ci omaggia di un pre dessert con cui finisce di conquistarci prima ancora di proseguire con gli altri dolci: gelato alla malvasia delle Lipari, terra di piparelli e cappero di Salina semi candito. I piparelli, biscotti secchi tipici della zona simili ai cantucci toscani, sembrano nati per sposare il gelato alla malvasia.
A seguire un semifreddo al pistacchio di Bronte con cuore ai frutti rossi e croccante alla frutta secca e la cheesecake, crema di ricotta di pecora, crumble al cioccolato e sorbetto alla ciliegia.
E quando finalmente Giuseppe e Alessandra si siedono con noi per fare quattro chiacchiere è la piccola pasticceria a farla da padrona: marshmallow ai frutti rossi e cocco, frollini all’arancia, bonbon al cioccolato e biscottini al bergamotto.
“In realtà non ho avuto una formazione canonica, solo quelle esperienze che ho fatto “sul campo” da quando avevo 13 anni. Vi dico solo che ho iniziato preparando panini in una panineria qui in paese. Quello che ho imparato lo devo a quel percorso, anche se breve, ma soprattutto alla mia curiosità: con Alessandra approfittiamo di ogni giorno libero per andare a provare sempre cose nuove”. E se dai semplici panini è arrivato, con le sue sole forze a questa concezione di cucina consapevole, mai scontata, semplice e sempre interessante, non osiamo pensare dove sarebbe oggi se avesse proseguito gli studi!. Prezzi menù degustazione: 40 euro, 55 euro e 70 euro.
Modì Ristorante
Via Bucceri, Contrada Maddalena – Torregrotta (Me)
tel. 345 0928345
Chiuso: lunedì
Ferie: due settimane a gennaio
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no