Dalla mozzarella lituana al concentrato di pomodoro cinese, ma c'è anche l'olio tunisino e il grano ucraino nelle quasi due pizze su tre servite in Italia che sono ottenute da un mix di ingredienti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori.
E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che si moltiplicano le iniziative per garantire l'originalità italiana degli ingredienti al 100% anche per un tesoro come la pizza la cui arte è stata dichiarata patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco. Si tratta di una ricchezza del Made in Italy che deve essere tutelata anche con strumenti come l'obbligo di indicare la provenienza degli alimenti fortemente sostenuta dalla Coldiretti per tutti i principali componenti della pizza. Se l'obbligo di indicare l'origine dell'extravergine è fissato dall'Unione Europea quello per i prodotti lattiero caseari e dei derivati scaturisce da decreti nazionali voluti dalla Coldiretti ed entrati in vigore il 19 aprile 2017 mentre l'etichettatura dei derivati del pomodoro è scattata nel 2018. Ora l'obiettivo è portare la trasparenza dai banchi dei supermercati ai menu delle pizzerie dove occorre far conoscere ai clienti l'origine ti tutti gli ingredienti impiegati.
C.d.G.