(ph Giovanni Franco)
di Maria Giulia Franco
La dieta mediterranea in scena al “Caprii”, (Children alimentary personalized research Italy Israel), primo studio pilota internazionale condotto dal Dipartimento di Scienze mediche traslazionali dell'Università di Napoli Federico II, insieme con lo Schenider children's medical center e con il Weizmann Institute of Science di Israele.
Uno studio che inizierà questo mese e si protrarrà per 36 mesi. Sarà condotto in parallelo in Italia e in Israele. In ogni nazione verranno coinvolti 50 bambini in età prepubere, tra i 6 e i 9 anni, così da evitare l'influenza ormonale della pubertà. In Italia i 50 bambini saranno selezionati da cinque pediatri della Asl Napoli 3 Sud, inseriti nel registro Aifa, come pediatri sperimentatori e successivamente indirizzati al centro del Dipartimento assistenziale materno infantile dell'azienda ospedaliera universitaria Federico II. Il coinvolgimento durerà 36 mesi, mentre la partecipazione di ciascun bambino sarà di 14 giorni, durante i quali ciascun partecipante riceverà alimenti della Dieta mediterranea, dal 2010 patrimonio immateriale dell'umanità. Soprattutto sarà indagato il momento della prima colazione. Attraverso un monitoraggio costante e non invasivo della glicemia, insieme con la raccolta dei campioni per valutare la composizione del microbiota intestinale e a minime indagini di laboratorio, si potrà scoprire la risposta individuale di ogni bambino agli alimenti. L'obiettivo è elaborare percorsi alimentari personalizzati mettendo a confronto la Dieta mediterranea con una dieta standard. Non tutti gli individui rispondono allo stesso modo agli alimenti che mangiano. Ci sono variazioni determinate, in parte, dalle risposta glicemica post prandiale al singolo alimento e dall'attività microbiotica. A dimostrarlo, per la prima volta, una ricerca condotta dal Weizmann institute of Science, in collaborazione con i laboratori di ricerca guidati dagli israeliani Eran Segl ed Eran Elinav. Con la loro analisi, gli scienziati hanno dimostrato come la dieta personalizzata sia capace di prevenire patologie non trasmissibili come il diabete mellito di tipo 2 e l'obesità. Considerando che l'obesità è in aumento nella popolazione infantile in tutto il mondo, diventa auspicabile individuare un modello di dieta personalizzata anche per i bambini, elaborando un algoritmo. Lo studio è stato già approvato dal Comitato etico della Federico II e della Asl Napoli 3 Sud.