Cena-confronto a Le Palme di Santo Stefano di Camastra: i piatti proposti dallo chef erano abbinati, alla cieca da due etichette italiane e francesi. Alla fine è stato un pareggio
di Federico Latteri, Santo Stefano di Camastra (Me)
Né vincitori né vinti, ma solo grandi vini. Questo è il risultato del confronto tra etichette italiane e francesi che ha animato la cena a Le Palme Cafè di Santo Stefano di Camastra in provincia di Messina.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con Teatro del Vino, azienda specializzata nella distribuzione di vini italiani ed esteri che oggi può vantare, senza alcun dubbio, una delle migliori selezioni di etichette presenti sul mercato italiano. In catalogo ci sono una quarantina di produttori nazionali e altrettanti stranieri, in grandissima parte francesi. Il punto di forza è la chiara filosofia aziendale, basata sulla scelta di vini con precise qualità: bevibilità, territorialità, carattere, eleganza e umanità. La cena si è tenuta con una formula particolare che prevedeva non solo l’abbinamento cibo-vino, ma anche un confronto tra territori italiani e francesi. Ogni piatto è stato accompagnato da due referenze, bevute alla cieca, una italiana e una francese e, di volta in volta, i partecipanti hanno espresso pareri e preferenze. Scoperte poi le etichette, Mario Galleni, uno dei titolari di Teatro del Vino venuto da Firenze per l’occasione, ha spiegato le caratteristiche dei territori e dei vini.
(Mario Galleni)
Tra i presenti c’era anche Mattia Zordan, titolare di Cascina Maddalena, cantina di Lugana di Sirmione che ha partecipato alla serata con un ottimo bianco. Grandissimo è stato l’interesse dei partecipanti che si sono trattenuti fino a tarda notte discutendo e riassaggiando i vini, otto in tutto più uno dolce in chiusura. I piatti sono stati preparati da Martina Lazzara, titolare di Le Palme Cafè insieme al fratello Ninni, contentissimo della serata e orgoglioso di poter ospitare una realtà importante come Teatro del Vino e un giovane e bravissimo produttore come Mattia Zordan.
Di seguito l’elenco dei piatti e dei vini in abbinamento con alcune note:
Aperitivo: ostrica della Bretagna, crostini e mousse
Abbinamenti: Lessini Durello Pas Dosè 2012 Fongaro – Cremant de Loire Non Dosè 2014 Chateau Pierre-Bise
Interessantissimo inizio, due ottimi spumanti non dosati. Il Lessini Durello, probabilmente il prodotto italiano più identitario in questa tipologia, ha mostrato freschezza, consistenza e intensità, mentre il Cremant de Loire si è distinto per eleganza e fini e piacevoli note di pan brioche. In entrambi i casi si tratta di bollicine che ci permettono di bere veramente bene spendendo cifre ragionevoli.
Antipasto: frittura mista di pesce, polpo scottato su crema di ceci, capasanta gratinata
Abbinamenti: Greco di Tufo Torrefavale 2016 Cantine dell’Angelo – Sancerre Chene Marchand 2016 – Domaine du Carrou
Due diverse mineralità a confronto, quella sulfurea del Greco di Tufo di Cantine dell’Angelo, un vino dalla territorialità molto forte, quasi scontrosa e quella più tagliente del bianco della Loira. Il primo andava un po’ meglio con il polpo su crema di ceci, grazie anche ad una struttura importante, mentre il Sancerre è stato insuperabile sulla capasanta, esaltandone il sapore grazie al suo profilo dinamico che fa sì che gli aromi non siano mai troppo prevalenti.
Primo: riso Nerone con code di gambero, granella di pistacchio e polvere di agrumi
Abbinamenti: Lugana Capotesta 2013 Cascina Maddalena – Alsace Riesling Grand Cru Saering 2013 Dirler-Cadè
Era sicuramente l’accostamento più impegnativo poiché il Lugana Capotesta di Cascina Maddalena andava insieme ad un Grand Cru alsaziano, un paragone sulla carta impensabile, ma, proprio per questo, tra lo stupore generale, sembrava di essere di fronte a due Riesling. Il Lugana ha chiaramente mostrato le potenzialità di un territorio e dell’uva Turbiana esibendo freschezza, ricchezza aromatica, consistenza e una piacevolissima scia salina che invoglia a berne sempre di più. Naturalmente il Riesling alsaziano si è comportato da grande vino, come ci aspettavamo, esibendo inoltre uno stile più lineare e snello rispetto a quello che di solito riscontriamo in questa parte della Francia.
Secondo: bistecca di tonno su crema di peperoni
Abbinamenti: Sabbie di Sopra il Bosco 2016 Nanni Copè – Vieilles Vignes 2014 Domaine Gauby
Si tratta di due diverse espressioni mediterranee. Il Sabbie di Sopra il Bosco è un rosso che in pochissimo tempo è già diventato un classico della produzione campana. L’annata 2016, secondo molti la migliore mai fatta, colpisce per l’eleganza e la grande finezza, cosa non comune a queste latitudini. Un’etichetta imperdibile. Il vecchie vigne del Domaine Gauby rappresenta il grande terroir del Roussillon messo in bottiglia. E’ complesso all’olfatto e fresco, armonico, completo, sapido e ricco di energia al palato. Anche questo un vino da provare assolutamente.
Dessert: cannolo scomposto su nuvola di ricotta, colata di cioccolato e amarena
Abbinamento: Recioto della Valpolicella Classico 2015 Antolini
Dopo i vari confronti, si è deciso di chiudere con un solo vino abbinato al dolce, anche per rilassarsi un po’. Il Recioto di Antolini è un cameo, un piccolo gioiellino in cui la nota dolce, la componente fruttata e la freschezza creano un’armonia che regala piacevolissime sensazioni, senza andare mai verso una ricchezza eccessiva.
(Ha collaborato Irene Marcianò)