di Mauro Ricci
Nei giorni scorsi, in una delle prime giornate ormai quasi estive, sono andato a trovare gli amici del birrificio Bruno Ribadi. La costa di Cinisi, in provincia di Palermo, in quel punto è suggestiva, bella, luminosa.
L’orizzonte è ampio e come si sale dal mare di pochi passi diventa subito campagna, piena di vegetazione spesso spontanea in una piacevole policroma “confusione”di profumi e colori esaltati dai primi caldi del sole nuovo ormai alto. Si dice spesso a Palermo “vado in campagna” anche se si ha casa a pochi metri dalla riva, dando il senso di questo mondo che vive tra profumi di agave, di fiori, del prato, di erba fresca. Fuori della casa del birrificio in un giardino quasi spontaneo con una natura prepotente intensa ho assaggiato poco alla volta tutte le birre che Sebastiano Ribadi produce. Sono tutte ricche, con varia modulazione, di quei sentori afrori che a volte esplodono intorno, finiti nella bottiglia ad arricchire, esaltare variamente la birra. Fanno ampio sfoggio di sé i grani antichi dal russello al timilia al perciasacchi, le carrube dalla montagna, gli agrumi, arancia amara, mandarino, le spezie e fra questo il garbatamente citrico sommacco, spontaneo in queste contrade. Una brezza leggera, carezzevole e il caldo incipiente mi fanno prediligere una fra le birre a disposizione, la più adatta quasi perfetta per l’ambiente e la stagione incipiente.
Un colore ambra denso, una schiuma bianca di buona grana persistente compatta, profumi ricchi intensi esaltano le note dolci dei malti, dei luppoli in un ampio bouquet con agrumi, frutta matura, fiori e lievi sentori di spezie e ancora agrumi sugli altri, aromi bene in equilibrio, ma distinti freschi in consonanza con la natura circostante in un insieme pieno quasi inebriante. Ecco la “sicilian pale ale” una sintesi delle sensibilità e delle idee del birraio. Assaggiata, in bocca conferma e amplia le sensazioni odorose provate, in un insieme di sapore dolce iniziale di malto in buon equilibrio con un amaro di scorza di arancia e di luppolo che rincorrono sentori di spezie in un bouquet che copre bene l’alcool che lo sostiene. Il finale conferma una nota acidula forse di sommacco, che persiste insieme all’amaro che chiude in una coda ampia e abbastanza persistente. La bevuta a piena bocca appaga con una pienezza di sensazioni fresche amarevoli e speziate.
Questa birra riunisce in qualche modo la storia di Sandro Biundo, il birraio che da quando ancora homebrwer componeva le sue ricette, le arricchiva di tutto quello che la natura della sua terra gli suggeriva di aggiungere per sentirle ancora più sue. E’ singolare la storia del birrificio Bruno Ribadi e dei suoi fondatori, i tre cugini Sandro Biundo alla birra, Vito alla vendita e dintorni, Giuseppe ai conti. E’ una storia che si intreccia con una vicenda quasi da favola, di avventura del personaggio Bruno Ribadi da Cinisi. Tutto parte dalla passione di Sandro e Vito di farsi per anni la birra in casa e dal fortunoso ritrovamento del diario del giovane Bruno nel casolare dove aveva vissuto. Il racconto, nel diario, appare quasi favolistico e spagnolescamente picaresco. Il giovane Bruno brillante e curioso di ogni cosa che lo circonda nasce a Cinisi e perde precocemente i genitori. Viene accolto nell’abbazia dei benedettini dove un monaco belga lo nota e lo sceglie come assistente nella produzione della birra. Bruno da ottima prova di sé appassionandosi a tutto quanto riguarda quell’impresa e resta affascinato dai processi di fermentazione dei cereali e dalla “costruzione” della birra. Raggiunta la maggiore età lascia l’abbazia per andare alla scoperta dei segreti delle grandi birre.
A Praga,fingendosi giornalista di una prestigiosa testata riesce a intervistare i più bravi birrai cercando di carpirne i segreti. Durante una intervista conosce il monaco Hubertek Morszynsky che se lo porta in india dove impara i segreti delle spezie e della meditazione. Perso interesse per la vita ascetica, incontra dei musicisti inglesi e si unisce a loro e va a Londra dove fa l’autista di autobus per vivere e continua a sperimentare nuovi processi in un piccolo birrificio. Un giorno mentre è alla guida, riconosce tra i passeggeri il monaco Belga di Cinisi. Bruno gli racconta la storia dei suoi viaggi, dei suoi esperimenti, dei segreti scoperti che incuriosiscono il monaco così tanto da portarselo in Belgio per fargli raccontare la sue scoperte. Nell‘abbazia, il suo lunghissimo discorso, quasi magico, in una lingua in cui ci sono parole di tutta Europa, ha un grande successo e Bruno viene proclamato “mastro birraio”. Lascia il Belgio e torna in Sicilia. Vorrebbe aprire un birrificio tutto suo. Ma Bruno è uno spirito libero, un esploratore di conoscenza, non può restare lì a lungo e parte di nuovo. Il resto, il diario non lo racconta. Restano le sue ricette segrete, quelle raccolte in giro per il mondo dai più grandi maestri, i racconti dei suoi viaggi.
I cugini letto e riletto il racconto, restano come storditi, affascinati e matura di botto la decisione di aprire loro un birrificio, a Cinisi. Costruito un impianto in modo assolutamente artigianale, due grandi pentoloni di acciaio inox e due bruciatori a fiamma diretta, qualche fermentatore e nel 2016 parte la produzione con sei birre che vengono messe a punto in un primo anno di avviamento. Aiuta l’esperienza di homebrewer. Sandro abbandona la sua attività di geometra, appassionato di arte e pittore lui stesso. Si dedica completamente alla produzione con animo nuovo e liberato sereno e felice. Nel fare le ricette delle sue birre, facilmente pensa a Bruno e le compone ispirandosi ai suoi viaggi e forse coltiva in sè il desiderio di emulare, prima o poi, il suo ideale mentore e sedersi via via presso i più prestigiosi birrai per tornare poi in Sicilia sempre più ricco di cultura di conoscenze di idee di fantasie.
Tornando alla mia birra di elezione, la “Scilian pale ale”, mi auguro di potere assaggiare prodotti sempre piùaccattivanti figli di queste abili mani, di questi ineffabili sentimenti e di poterli trovare oltre che in birrificio, nei negozi vicino a casa, come già accade ora, secondo l’efficace attività di promozione e di vendita di Vito.
Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci
Birrificio Bruno Ribadi
Contrada San Giovanni – Cinisi (Pa)
328 0733802
www.brunoribadi.it
info@brunoribadi.it