L’INTERVENTO
La vendemmia nell’anno della crisi e della nuova Ocm. “Doc Sicilia? Un modo per aiutare il percorso di qualificazione delle produzioni”
Vino cooperativo
Riceviamo e pubblichiamo questo testo di Pino Ortolano, responsabile di Confcooperative Trapani. Il tema è quello della vendemmia nell’anno della crisi e dell’entrata in vigore della nuova Ocm. Un modo per tutelare la produzione siciliana, secondo Ortolano sono il “vino cooperativo” e il progetto Doc Sicilia.
Siamo in piena vendemmia ed organi di stampa ed istituzioni fanno un gran parlare di questa annata favorevole sotto il profilo della produzione, meno favorevole per gli aspetti commerciali. È noto che la crisi globale si fa sentire anche in agricoltura ed il settore vitivinicolo, come gli altri, risente del calo dei consumi e della crisi dell’export, ma questo fenomeno interessa anche i competitors. Le stime sulla produzione confermano i volumi della precedente annata (circa 6 milioni di ettolitri di vino), buona parte dei quali prodotti dal sistema cooperativo che con le sue 70 cantine sociali intercetta 74.000 ettari di vigneto e lavora 5 milioni di quintali di uva.
Ma la campagna 2009 non è solo la prima campagna dopo la crisi internazionale ma è anche la prima campagna dopo l’entrata in vigore della nuova Organizzazione Comune di Mercato (OCM vino). La nuova OCM ha rivoluzionato il sistema di aiuti al comparto e, progressivamente, alcune misure come la distillazione, aiuto alla produzione di mosto ed allo stoccaggio verranno ad esaurirsi per cedere il posto alla ristrutturazione dei vigneti ed alla promozione dei vini.
Tale innovazione mette certamente in difficoltà il sistema Sicilia che tradizionalmente ha beneficiato di alcuni interventi come la distillazione e che, d’altra parte, solo di recente ha messo in atto strumenti per far beneficiare della promozione anche il vino prodotto dalle cantine sociali. Ma è proprio per questo che Confcooperative sta puntando sulla qualità del “vino cooperativo” ed ha aderito al progetto Doc Sicilia che senz’altro aiuta il percorso di qualificazione delle produzioni e ne aumenta la percentuale confezionata.
La forte attenzione per le necessità delle Cantine non ci distoglie però dalle difficoltà dei soci produttori ed è per questo motivo che auspichiamo una immediata attuazione delle norme della finanziaria regionale, art. 17,18,19 e 20 della L.R. 6/2009, che mette a disposizione degli agricoltori risorse per la formazione delle scorte, credito agrario e consolidamento delle passività oltre che indennizzi per i danni della peronospora.
Pino Ortolano