“Taglio del nastro” consueto in Sala Verdi con le anticipazioni del presidente Maurizio Danese e quelle del sindaco di Verona che ha fatto sapere che l'area verde nello scalo merci ferroviario sarà realizzato. Angelo Gaja come al solito, tra il pubblico
(Maurizio Danese nel corso del suo intervento)
“Il Vinitaly racconta della passione del vino. E, ne sono certo, adesso ci sono nuove generazioni che lo faranno per altri 50 anni”.
Con queste parole Maurizio Danese, presidente di Verona Fiere, ha dato il via ufficialmente all'edizione numero 52 del Vinitaly, in programma a Verona fino al 18 aprile. Sala Verdi del PalaExpo stracolma, con tutti i “big” del mondo del vino italiano ad osservare ed ascoltare. C'è Sandro Boscaini, Riccardo Ricci Curbastro, solo per citarne alcuni. Ma soprattutto una forte rappresentanza del mondo politico, con alcuni vertici del Centro-Destra (Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini, Renata Polverini) e del Centro Sinistra (su tutti Maurizio Martina che negli ultimi 4 anni qui era intervenuto in veste di ministro delle Politiche Agricole). Danese ha spiegato di come VeronaFiere, che da poco ha vissuto il transito societario nella Spa, si stia innovando e stia pensando al futuro del Vinitaly, appuntamento ormai ritenuto imprescindibile per Verona e per il mondo del vino italiano: “Intanto ieri abbiamo celebrato la cena di gala nella galleria mercatale che è quasi completata, dopo gli interventi di ristrutturazione – spiega Danese – Poi raddoppieremo la quantità di posti auto nei parcheggi per offrire ai visitatori infrastrutture importanti. Un costo stimato di 16 milioni di euro. Vinitaly, insomma, “vuole diventare uno strumento di sviluppo economico”, ha concluso Danese. Su come cambierà Verona nei prossimi anni, lo ha spiegato il sindaco Federico Sboarina: “Abbiamo preso un impegno con i nostri elettori e lo manterremo – dice il primo cittadino di Verona – realizzando nello scalo merci della stazione ferroviaria il nostro “Central Park”, un'area verde con mezzo milione di piante e che diventerà il perfetto anello di congiunzione tra la parte Nord della città e quella Sud che comprende la Fiera. Sarà un nuovo modo per i visitatori di raggiungere la Fiera”. Nessuna idea, però, né sui costi né sui tempi di realizzazione.
(Angelo Gaja)
Immancabile presenza, anche stavolta tra gli spalti di Angelo Gaja, il produttore italiano più celebre nel mondo. Gaja, che non ha un suo stand alla fiera veronese da parecchi anni ormai, non si perde una sola edizione della kermesse. Ha preso, come smpre appunti sui vari interventi, ha stretto mani e regalato un sorriso ai tanti che lo hanno notato seduto in una delle ultime fila della Sala.
C.d.G.