(Massimo Bottura nel suo intervento a Bruxelles)
di Alma Torretta, Bruxelles
E’ un Massimo Bottura in gran forma quello che interviene in inglese fluente ed appassiona subito sul suo progetto “Food for Soul”.
La grande sala gremita di partecipanti arrivati da tutto il mondo per l’annuale Forum per il Futuro dell’Agricoltura di Bruxelles. Quando ha cominciato, ormai più di vent’anni fa – confessa il patron di Osteria Francescana – non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stato chiamato ad intervenire ad un incontro di così alto livello su agricoltura sostenibile e cibo sano per mostrare l’esempio dell’organizzazione no profit cui ha dato vita, insieme alla moglie Lara Gilmore, contro lo spreco di cibo e, contemporaneamente, per favorire l’inclusione sociale e la diffusione della bellezza. “Oggi gli chef hanno voce e devono usarla – è tra le sue prime affermazioni forti al Ffa – eppure ancora nel 2015, in occasione dell’Expo di Milano, sono stati chiamati solo per fare degli show ed interpretare i prodotti, non per esporre anche le loro idee. Ma gli chef sono più di quello che cucinano”.
E il pluristellato Bottura le sue idee le ha concretizzate subito nel 2015, nel Refettorio ambrosiano, realizzato in collaborazione con la Diocesi di Milano e la Caritas, ma anche con amici artisti, un progetto culturale più che che caritatevole, dove l’azione solidale si pratica in modo nuovo, dove etica ed estetica vanno insieme, perché non si vive di solo pane, un posto dove ristorarsi, uno spazio bello per tutti, dove si ritrovano arte antica e arte contemporanea, con le cucine aperte, tutti insieme, persone vulnerabili e chef stellati, volontari e artisti, per singoli e per famiglie, dove si riducono gli sprechi utilizzando l’invenduto e ci si scambia ed elabora ricette, dove si combatte l’isolamento sociale e si crea cultura condivisa, dove tutti possono giocare un ruolo e fare la differenza. E Bottura ha raccontato la storia di Carlo, era un alcolista, non sapeva che fare della sua vita, adesso è il caposala del Refettorio Ambrosiano, è molto motivato ed organizzato.
Il modello si è rivelato subito un successo ed è stato presto replicato in altre parti del mondo. Così è nato nel 2016 anche il Refettorio Gastromotiva a Rio de Janiero; l’anno scorso il Refettorio Felix a Londra; è appena stato inaugurato il Refettorio Paris nella cripta della centralissima Chiesa della Maddalena. Ed altri Refettori sono in cantiere, il prossimo sarà aperto a Napoli. Ma c’è anche l’iniziativa di una gelateria in Grecia per i bambini nei campi dei rifugiati, per farli tornare a sorridere. Si può fare molto, basta volerlo, ha concluso il tristellato Bottura, perché “il cibo è un potente strumento per il cambiamento”.