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L'iniziativa

Gli antichi saperi per i nuovi sistemi agroalimentari: la giornata di Simenza

25 Marzo 2018
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(Paolo Guarnaccia, Giuseppe Li Rosi, Edy Bandiera, Salvatore Bordonaro, Paolo Caruso)

di Federica Genovese*

Il futuro ed il passato hanno le stesse radici, qui il senso della “Jurnata di Simenza 2018”,  dove personalità di molteplici estrazioni socio-culturali hanno espresso il loro contributo.

“Retroinnovazione, antichi saperi contadini per nuovi sistemi agroalimentari” è appunto il tema su cui si è discusso ieri a Ragusa Ibla, nella evocativa e non casuale sede dell’Antico Convento dei Cappuccini. A moderare l’incontro Paolo Guarnaccia, docente presso la facoltà di Agraria di Catania,  tra i fondatori dell’Associazione Simenza. Il saluto e l’avvio ufficiale spetta a Giuseppe Li Rosi, presidente dell’associazione nonché agricoltore custode di sementi antiche. Ma il presidente lascia subito spazio ad interventi che, seppur concisi sono doverosi in questa sede. Nello Blangiforti in qualità di rappresentante della Stazione Sperimentale di Granicoltura, core della custodia dei semi per i grani antichi siciliani dagli inizi del ‘900; passa poi la parola allo chef Giovanni Galesi che da due anni dirige la scuola di enogastronomia mediterranea Nosco, nata in seno al progetto di recupero dell’Antico Convento dei Cappuccini e che qui ha sede e motivo di essere.


(Salvatore Trovato)

Al tavolo dei relatori siede il neo assessore regionale all’agricoltura per la Sicilia Edy Bandiera. L’assessore esprime il totale appoggio agli intenti di Simenza, sostenendo che con il suo mandato è determinato ad affiancare e supportare l’Associazione e tutto il comparto agroalimentare con azioni che tutelino aziende e consumatori dalle logiche di mercato delle lobby, contro cui conferma di essere in guerra. Cita in proposito il recentissimo scandalo della nave contenente 5 tonnellate di grano infetto proveniente dal Kazakistan approdata a Pozzallo che, senza l’intervento di controllo da lui stabilito, sarebbe stato molito e rivenduto. E prosegue elencando episodi simili, inerenti a produzioni che arrivano dall’estero come anche da altri luoghi d’Italia, etichettati con il made in Sicily, e si ride con amarezza tra la platea quando riporta il caso delle “arance di Palagonia” provenienti dalla Calabria.


(Nello Blangiforti)

Il mondo della zootecnia con le sue criticità, è l’apporto di Salvatore Bordonaro (D3A Catania) in merito all’oggetto del dibattito. La sua vasta conoscenza di razze animali da allevamento e produzioni casearie presenti su tutta la superficie isolana, serviranno alle risorse che vorranno recuperare questo prezioso comparto. Ed egli sostiene che è necessario formare nuove risorse che si occupino di caseificazione, poiché preziosissimo è il valore nutrizionale dei nostri formaggi. In chiusura la parola a Salvatore Trovato, ex docente di linguistica e glottologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia Unict. Ci si sposta su un altro piano per osservare lo stesso fenomeno: le connessioni tra il tempo, la conoscenza e gli esseri umani. Narra le storie di vocaboli attinenti al mondo della gastronomia che attraversano i secoli.


(Giovanni Galesi e Tommaso Cannata)

Finita la conferenza, protagonista è il buffet del ristorante “Il Cenobio” che traduce in cibo quanto discusso precedentemente. La tradizione gastronomica ragusana è servita in tavola, dove le farine di grani antichi sono comune denominatore. Tommaso Cannata invece, si esibisce in un cooking show in cui si da risalto al riso siciliano, che impasta e frigge per farne sfince dolci. Nel pomeriggio il tavolo tecnico, condotto da Paolo Caruso, direttore tecnico Simenza, richiama l’interesse degli addetti ai lavori in quanto a produzioni cerealicole, mentre il resto degli ospiti curiosa tra i banchetti in cui alcuni soci espongono e vendono i loro prodotti, ed è intrattenuto da canti dialettali a cura di Totò Fundarò, agricoltore per scelta ed artista per “necessità”.Così ci congediamo dopo una giornata intensa di semina, consapevoli che altri germogli presto rinverdiranno la nostra Sicilia.

*socia Simenza – cumpagnia siciliana sementi contadine