di Federico Latteri
Una cantina storica, un riferimento non solo per il territorio, ma per tutta Italia. Stiamo parlando di Santi, che si trova ad Illasi, nel cuore della Valpolicella.
E che di questo vino ne ha fatto un'icona. Era il 1843 quando Carlo Santi fondò questa azienda vinicola in Val d’Illasi, piccolo borgo a pochi chilometri da Verona, giusto al confine tra le zone di produzione del Soave e del Valpolicella. Dopo di lui toccò ad Attilio Gino Santi, accademico della vite e del vino, che punta tutto sulla ricerca e sull'innovazione per diventare un'eccellenza non solo del tertitorio. Santi fu la prima cantina in Italia a implementare un modernissimo impianto di spumantizzazione negli anni '30 investendo nella messa a punto di un metodo produttivo per i vini spumanti tanto che furono in molti a copiarlo per fare “bollicine di qualità”.
La terza generazione, rappresentata da Guido Santi, consolida la specializzazione della casa vinicola a favore dei prodotti di pregio, abbandonando completamente la produzione di vini comuni e compiendo in modo lungimirante quella svolta qualitativa a cui tutto il vino italiano guarderà nei decenni successivi. Dal 1974, Santi fa parte del Gruppo Italiano Vini. Oggi il suo vino-simbolo è il Ripasso Solane, ma Santi propone una gamma di vini pienamente rappresentativa delle eccellenze della Valpolicella e delle Venezie, ispirata dall’impegno a valorizzare le proprie origini e la cultura del territorio di riferimento. Dal 2016 enologo è Cristian Ridolfi. Il suo obiettivo è quello di selezionare nell’ambito di ciascuna vallata della Valpolicella i migliori filari sulla base delle caratteristiche di suolo, altitudine, esposizione e metodo di allevamento.
(Cristian Ridolfi)
Questo consente alla cantina di creare vini con uno stile unico, espressione della ricchezza del territorio nelle diverse vallate che lo compongono. “Il nostro obiettivo è quello di realizzare vini contemporanei utilizzando i principi fondamentali della tradizione della Valpolicella”. La Corvina è il vitigno principe del terroir. Si effettuano passaggi in botti grandi, tipiche della tradizione italiana e della regione, e vengono utilizzati solo legni locali, quindi rovere, ciliegio, castagno e in minima parte acacia. Dal 2017 la cantina ha aperto le porte al pubblico, non solo con una mini-enoteca dove acquistare i prodotti, ma anche effettuando visite all’interno della Villa padronale con percorsi di degustazione e cene tematiche. I vigneti si estendono per 120 ettari e si coltivano le varietà del posto.
La linea principale di produzione è “La cantina del Cavaliere”, in omaggio ad Attilio Gino Santi, erede del fondatore e insignito della carica di Cavaliere della Repubblica. A completamento di gamma, vengono proposte altre Doc del veronese ed alcune eccellenze delle Venezie, quali il Pinot Grigio e Prosecco Millesimato Docg. De “La Cantina del Cavaliere”, fanno parte i vini Proemio e Amarone della Valpolicella, Solane e Ventale. A completamento della gamma dei vini Santi, la linea “I Tenimenti” che presenta le Doc più significative della provincia veronese ed alcuni dei vini di maggior successo delle Venezie. In totale l'azienda produce poco più di 1,4 milioni di bottiglie.
Noi abbiamo assaggiato il Valpolicella Doc Superiore Ventale 2015. Si presenta con un colore rosso rubino abbastanza carico. Naso pulito con nitidi sentori di marasca e cassis arricchiti da una tenue speziatura. In bocca è fresco, agile, di medio corpo e presenta una nota sapida nel finale. Delicati i tannini e buona la lunghezza. Ha ottima bevibilità, è un vino che difficilmente stanca. Intensità di frutto coniugata a buona dinamicità, non eccessiva ricchezza. Si tratta di un vino adatto a numerosi abbinamenti. Va bene con formaggi semi stagionati, salumi, primi piatti, ragù. Buono anche con carni rosse dal gusto non troppo intenso. Ne vengono prodotte 20 mila bottiglie che sono vendute in enoteca al prezzo di 9,50 euro.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Santi
Via Ungheria, 33 – Illasi (Vr)
045 6529068
cantinasanti@giv.it
www.cantinasanti.it