LA CURIOSITÀ
Per sfidare i conti in rosso, la più illustre testata americana entra in un business alternativo: selezioni di bottiglie rare in abbonamento
Il New York Times
diventa
un’enoteca
Mancano gli introiti ma non le idee al New York Times. Così, per sfidare la crisi, la più famosa testata americana tenta anche la strada del vino. E se non diventerà un’enoteca poco ci manca.
Ecco infatti il nuovo ‘Wine Club’ che offre ai soci selezioni di bottiglie rare in abbonamento. «Siamo alla ricerca di nuove idee per dialogare con il pubblico», ha spiegato Thomas Carley, vice-presidente della pianificazione strategica della New York Times Company. Come dire, nell’alcol è possibile dimenticare i dispiaceri per un fatturato in calo, tanto in rosso che a luglio ha registrato una diminuzione di oltre il 21 per cento.
La strategia del vino, in realtà, non è una trovata esclusiva del New York Times. «Altre pubblicazioni lo hanno fatto, da Forbes al Wall Street Journal», dicono i vertici del quotidiano in un articolo non firmato della sezione Business. E ancora: «Come i lettori si aspettano che il New York Times porti loro il meglio del giornalismo, gli entusiasti del vino siano certi che abbiamo scelto un’organizzazione capace di rendere il New York Times Wine Club la miglior esperienza possibile».
Due i livelli di prezzo: il ‘Times Sampler’, assaggio, a 90 dollari per sei bottiglie «da tutti i giorni», o il ‘Times Reserve’, riserva, 180 dollari per sei vini «ideali da servire nelle grandi occasioni». Potranno essere ordinati mensilmente o ogni due o tre mesi. Per evitare apparenze di conflitto di interesse, il ‘Wine Club’ opererà indipendentemente dai critici del New York Times o da altri membri della redazione, anche se ai soci verranno inviate ricette e link online ad altri servizi di enologia e cibo sul sito del quotidiano nytimes.com.
Gaetano Luca La Mantia