di Federico Latteri, Bussolengo (Vr)
Continuiamo a passare in rassegna i nostri assaggi fatti alla presentazione del Catalogo 2018 di Proposta Vini. In questo articolo la prima parte.
Ottimi i vini di Travaglini, espressione di un territorio molto interessante della parte settentrionale del Piemonte. Il Gattinara 2013 è di stile tradizionale con impronta minerale e speziata, il Gattinara Tre Vigne 2011, da una selezione di uve Nebbiolo proveniente da tre vigneti storici, è più potente, intenso e lungo con una punta sapida nel finale, il Gattinara Riserva 2012 si distingue per maggiore eleganza e complessità. Particolare il Sogno 2012, ottenuto da uve Nebbiolo appassite su graticci.
Stella, azienda dell’Astigiano, propone rossi buoni, schietti e tipici. La Barbera d’Asti Stravisan 2016 ha profumi molto netti e un palato fresco, diretto e piacevole, la Barbera d’Asti Superiore Il Maestro 2015, vino più importante maturato in botti da 25 ettolitri, offre toni aciduli di prugna matura e un palato fresco e dinamico provvisto di un buon allungo.
Potenti, ma ben equilibrati e mai eccessivi i due Amarone della Valpolicella di Brigaldara, il Classico 2013 e il Case Vecie 2012.
Grillo Jole di Prepotto in provincia di Udine presenta una gamma con bianchi e rossi ben fatti, tutti con la denominazione Colli Orientali del Friuli: la Ribolla gialla 2016, fresca, fruttata e sapida, il Sauvignon 2016, profumato, varietale e ancora più intenso in bocca, “Il” Sauvignon blanc 2015, maturato per 10 mesi in tonneau, più profondo e variegato, lo Schioppettino di Prepotto 2015, speziato e lungo e il Merlot Riserva 2013, fine al naso con note di lampone e leggeri cenni vegetali, morbido e dotato di tannini ben smussati.
Territoriali i Chianti Classico della cantina I Fabbri: il Lamole 2015 è fresco ed elegante, il Terra di Lamole 2013 è più strutturato, il Riserva I Fabbri 2013 ha complessità e robustezza tannica maggiore e il Riserva Podere Sestilio 2012, prodotto con uve di una vecchia vigna di Panzano, esprime toni più maturi ed è potente e molto lungo.
Floreale, agrumato, balsamico e molto sapido il bianco Sinopea 2016, fatto con uve Falanghina da Masseria Felicia, azienda di cui abbiamo assaggiato anche i rossi, il Falerno del Massico Ariapetrina 2009, caratterizzato da sentori di visciole e cuoio, ampiezza e astringenza e tre annate del Falerno del Massico Riserva etichetta bronzo, la 2009, la 2010 e la 2011 che è quella che ci ha convinto di più e che migliorerà ancora con il tempo.
Sempre di notevole livello le etichette di Vadiaperti. Il Fiano di Avellino 2016, il Greco di Tufo 2016, l’Irpinia Coda di Volpe Torama 2015, il Fiano di Avellino Aipierti 2015 e il Greco di Tufo Tornante 2015 sono fedeli espressioni del terroir irpino.
D’Araprì è una realtà molto particolare poiché è riuscita a realizzare spumanti di alta qualità a san Severo nella Puglia settentrionale, territorio dove questa tipologia era completamente nuova. Il Brut Metodo Classico, da bombino Bianco 50 %, Pinot nero 30 % e Montepulciano 20 %, affinato 24 mesi sui lieviti, è fine al naso con note floreali, mela verde e cenni di pasticceria e compatto e sapido al palato, il Pas Dosè Metodo Classico resta sui lieviti 36 mesi ed esprime un’eleganza maggiore, il Brut Riserva Nobile Metodo Classico 2014, da Bombino Bianco maturato in barrique per metà nuove, è più morbido, il Brut Gran cuvee XXI Secolo Metodo Classico 2012 si caratterizza per note di anice, crosta di pane, un tocco salmastro e grande lunghezza, il Brut Rosè Metodo Classico è fragrante e versatile e il Nature La Dama Forestiera Metodo Classico, un blanc de noirs da Montepulciano e Pinot Nero prodotto solo in magnum, è intenso, cremoso e lunghissimo.
Il giovanissimo Lorenzo Piccin di San Martino ci ha fornito buone impressioni con i suoi Aglianico del Vulture, il Siir 2015, l’Arberesko 2014, minerale, robusto e giustamente tannico e il Kamai, fresco, strutturato e persistente, di cui abbiamo assaggiato l’annata 2011 e la 2010 che ha dato un vino un po’ più snello.
Interessantissimi i vini de I Vigneri di Salvo Foti, frutto del lavoro di uomini che credono fortemente in un territorio, nelle sue potenzialità e nel rispetto dei luoghi e delle persone che vi lavorano. Il Vinudilice Metodo Classico 2014 è uno spumante freschissimo, verticale e salino così come il rosato fermo Vinudilice 2016. L’Etna Bianco Superiore VignadiMilo Caselle 2015 è elegante e complesso con fiori gialli, erbe di campo, anice e una punta mielata all’olfatto e un palato vibrante da vino di montagna, mentre l’Etna Rosso Vinupetra 2015 è speziato, dinamico, ben articolato e presenta tannini molto ben estratti.
Unici i vini dolci provenienti dalle isole minori della Sicilia, la Malvasia delle Lipari Passito 2013 di Salvatore D’Amico, un mosaico di profumi e sapori e l’opulento Zibibbo Passito Zhabib di Hibiscus, eroico viticoltore dell’isola di Ustica.
Due I produttori di Champagne presenti, Encry di Le Mesnil-sur-Oger nella Cote des Blancs e Georges Vesselle, nuovo nome in catalogo. Il primo propone una gamma di Champagne di ottima qualità: il Brut Grand Cru Blanc de Blancs, completo, armonico e leggermente mielato nel finale, il Dosage Zero Grand Cru Blanc de Blancs, tagliente e agrumato, il Grand Rosè Brut e il Brut Millesimè Grand Cru Blanc de Blancs 2009, molto elegante e, nello stesso tempo, incisivo al palato.
Vesselle si trova a Bouzy nella Montagne de Reims, territorio nel quale il Pinot Nero rappresenta la varietà più importante. Il Brut Grand Cru, il Brut Nature Grand Cru 2011 e il Brut Rosè Grand Cru sono tutti prodotti molto ben riusciti. Il Blanc de Noirs Grand Cru Extra Brut è fine con piccoli frutti e crosta di pane, il Cuvee Juline Grand Cru Brut è consistente e il Cuvee Helenais Grand Cru Brut è sapido e lunghissimo.
Passando alla Borgogna, sono diversi i vini che ci sono piaciuti: il Cotes de Nuits-Villages 2014, un Pinot Noir dotato di equilibrio e bevibilità e il Meursault 2013, burroso e lievemente speziato, entrambi di Olivier Chanzy, i bianchi del Domaine des Valanges, il Saint-Veran 2016, pulito e floreale e il Macon-Fuissè Les Bruyeres 2016, fresco e agrumato e infine i rossi fragranti del Beaujolais del Domaine de Briante, il Cote de Brouilly 2014 e il Moulin à Vent 2013. Tra i Bordeaux presenti nel catalogo segnaliamo Chateau Haut Grignon (Aoc Medoc), Chateau Leydet-Valentin (Aoc Saint Emilion) e Chateau du Carpia (Aoc Bordeaux).
Dall’Austria arriva il Kamptal Riesling Reserve Heiligenstein 2013 di Topf, un bianco di ottimo livello in cui cominciano ad emergere i sentori di idrocarburi tipici della varietà. Siamo rimasti sorpresi dai vini di Villa Melnik, azienda della Tracia, territorio della parte meridionale della Bulgaria. Il Mavrud Bergulè 2013 si distingue per note floreali, sentori di frutta, buona acidità, bevibilità e tannini delicati, il Melnik & Pinot Noir Bergulè 2014 è leggermente più robusto. Un colore impenetrabile, un profilo un po’ rustico, piccoli frutti scuri maturi e un sorso avvolgente, tannico e persistente caratterizzano il Saperavi Rcheuli Qvevri 2013 del produttore georgiano Tchotiashvili.
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