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L'iniziativa

“Piccola a chi”? Alla scoperta del giovane talento di Solaika Marrocco

18 Dicembre 2017
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LO CHEF DEL MESE – A Lecce al ristorante Primo, tra i fornelli una cuoca di appena 22 anni che stupisce per la sua bravura e la sua determinazione


(Solaika Marrocco con la sua brigata)

di Annalucia Galeone, Lecce

Ha 22 anni e le idee chiare nella vita. La cucina è il suo chiodo fisso, non potrebbe fare altro. Solaika Marroco è l'executive chef del Primo restaurant a Lecce.

Fa tenerezza per la giovane età, è timida, ma non fatevi ingannare dall'apparenza, all'opera tra i fornelli è sorprendente, ha la maestria e la sicurezza di un veterano, un mix di curiosità, testardaggine e ambizione. “Sono a Primo sin dall'apertura. E' l'esperienza più importante. Ho sempre lavorato anche durante il periodo scolastico. Qui ho trovato la mia dimensione, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, allineati sulle idee e il progetto da portare avanti – afferma Solaika – Ho vinto il premio Birra Moretti Grand Cru 2017 (leggi qui), un'emozione indimenticabile. Ho tanta carica in più, anche nel carattere. Il nostro successo ha destato curiosità nei clienti, ora sono ancora più propensi nel venire a godersi un'esperienza presso di noi”. I turcinieddhi glassati alla birra con marmellata di cipolla all’arancia, critmi in tempura e infuso di luppolo in abbinamento alla birra Moretti La Bianca sono stati inseriti in carta dopo la vittoria.

Semplicità ed equilibrio sono le parole d'ordine. I piatti cambiano con il susseguirsi delle stagioni. In alternativa alla scelta alla carta sono disponibili due menù degustazione da sei e otto portate. Ogni ospite si affida alle cure dello staff ed è condotto per mano alla scoperta delle eccellenze del territorio elaborate da un giovane talento. Solaika, è un nome originale come colei che lo porta. Appena può apre i suoi libri per studiare le nuove tecniche e strumenti, per approfondire e valorizzare al meglio ogni singolo prodotto. Dedica molta attenzione alla ricerca della materia prima. Ama i crostacei e il pesce azzurro. Il pomodoro e l'olio pugliese occupano un posto particolare nel cuore e in cucina, le ricordano i sapori di casa, là dove tutto è iniziato. Tra le proposte è sempre presente il tortello dal ripieno liquido, gli ingredienti cambiano in base al periodo. Ora è presentato con funghi cardoncelli, crema di zucca e cialda di pallone di Gravina.


(Silvia Antonazzo, Solaika Marrocco e Marco Borelli)

Il Primo restaurant ha aperto al pubblico nel febbraio del 2016. La fase progettuale è stata lunghissima. I proprietari, Silvia Antonazzo e Marco Borelli, sono una giovane coppia affiatata, dopo anni di dedizione al servizio in sala in importanti realtà romane hanno deciso di avviare un nuovo percorso, in parallelo con l'esigenza di ritornare alle radici, nel Salento. La caparbietà e il coraggio di prendere in mano il proprio destino hanno fatto il resto. Marco dirige il dietro le quinte, Silvia è la maitre, consiglia e coccola i commensali. Una presenza rassicurante e mai invasiva. L'atmosfera che si respira è quella di un ambiente intimo e caldo. Le vetrate sulla strada sono oscurate. “L'arte del mostrare non fa parte del loro stile, l'arte dell'accoglienza invece si, ne abbiamo fatto un mestiere”, sottolinea Silvia”.

Per la mice en place sono stati scelti tessuti di lino, Riedel per i calici ai tavoli in corian. I coperti sono 25, altrettanti nel giardino nel periodo estivo. Il martedì è il giorno di riposo. A gennaio prenderanno 20 giorni di pausa dopo due anni ininterrotti. La carta dei vini comprende sia etichette nazionali che internazionali, distillati e birre. Vengono scelte da Silvia, in base alla propria esperienza e ai gusti personali. E' una lista dinamica per  stimolare i palati più esigenti, ci sono sempre delle novità.

Primo restaurant
Via 47° Reggimento Fanteria, 7 – Lecce
0832 243802
info@primorestaurant.it
Apertura in inverno pranzo e cena, sabato solo cena, domenica solo pranzo; in estate aperti sola a cena dalle 19,30
Ferie: 20 giorni a gennaio
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no