(Vittorio Sgarbi e Nicola Cristaldi)
Forse questa eco così grande non se l'aspettava nemmeno lui. La questione Satiro Danzante al Vinitaly ha scatenato critiche e commenti da tantissime parti (l'ultima in ordine di tempo dal giornalista/scrittore Aldo Cazzullo, leggi qui).
Eppure l'assessore regionale siciliano Vittorio Sgarbi, nella nostra intervista (guardala in questo link) era stato chiaro. Oggi nasconde un po' la mano e ritorna sui suoi passi: “Avevo indicato in ipotesi e senza alcuna volontà politica, ma per suggestione comunicativa, il “Satiro danzante” emblema naturale di importanti manifestazioni internazionali come il Vinitaly, la cui tempistica è un lampo che, in una settimana, porta a Verona più persone che al Museo di Mazara del Vallo in 3 anni – dice Sgarbi in un comunicato stampa – Ovviamente dentro di me immaginavo una breve concessione onerosa di almeno 500 mila euro per le languenti casse della Regione Sicilia, proprietaria del “Satiro danzante”. Sulle questioni sollevate da molti, da sinistra a destra, dal sindaco di Mazara del Vallo al Pd, non entro perché le condivido e le anticipo. Non mi piace discutere, come spesso accade, non solo in Sicilia, su quello che non c'è. La fragilità dell'opera non le ha impedito di correre il mondo e ha evidenziato la menzogna della commissione ministeriale che, senza presupposti tecnici, negò il prestito dei Bronzi di Riace all'Expo. Ho sempre ricordato proprio il “Satiro danzante” come esempio della intelligente autonomia laica dell'amministrazione autonoma della Sicilia. Mi accorgo invece che anche i politici vogliono demagogicamente asservirsi alle menzogne dei tecnici per rendere prigioniere le opere anche rispetto a progetti utili e benefici”.
Poi Sgarbi prosegue: “In realtà non esiste alcune mia volontà di spostare l'opera, che appartiene alla Regione e non al Comune, e non ho indicato nessuna posizione né ufficiale né personale. Convinto come sono che i Beni Culturali stiano bene a casa loro. Liberi, non prigionieri di ignoranza, incapacità e desolazione. Questo vale anche per la “Dea di Morgantina” della quale, come del Satiro, non vedo promozione, in Sicilia. Appena ho sospirato si è aperto un “dibattito”, e da qui può partire non una polemica ma un dialogo sul destino e l'efficienza dei musei. Il resto non esiste, se non per consentire a Cristaldi e a Ferrante di chiedermi di desistere (da cose che non voglio) per tentare, loro, di esistere”.
E anche il sindaco di Mazara del Vallo (che già si era espresso, leggi questo articolo), torna sulla questione: “Prendo atto con soddisfazione del comunicato del assessore Vittorio Sgarbi con il quale si apprende che non c'è alcuna intenzione di spostare il Satiro dal museo di Mazara del Vallo, ponendo fine a viaggi per il mondo sulla cui utilità ognuno ha il diritto di esprimere qualunque tipo di apprezzamento. Per me la vicenda finisce qui precisando di essere già abbastanza noto in Sicilia e di non avere bisogno di accrescere la mia popolarità alimentando polemiche con figure che tra l'altro apprezzo al punto di averne nominato qualcuno come mio consulente”.
C.d.G.