di Michele Pizzillo, Milano
Se cercate un ottimo produttore di miele in Abruzzo, per non sbagliare, bisogna citare un nome, Iacovanelli di Tornareccio, che da queste parti è sinonimo di apicoltura di qualità.
Si tratta della famiglia che produce miele da 160 anni, contribuendo, così, a fare la storia di questo grande prodotto italiano. E, poi, i componenti di questa famiglia abruzzese sono anche conosciuti come “pionieri del miele italiano 100% biologico, grazie alla coerenza del metodo produttivo e al profondo rispetto della natura e delle api”, dice Piero Iacovanelli, erede di Giuseppe Antonio che nel 1858 si dedicò all’apicoltura. Piero, amministratore dell’azienda di famiglia, l’Adi Apicoltura, invece, passerà alla storia del miele come l’uomo dell’innovazione. O meglio, colui che ha ideato “Le Esperienze”. Di che si tratta? Un miele di altissima qualità e purezza, con grande rispondenza alle botaniche di riferimento anche per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche. Insomma, un miele 100% italiano e biologico, lavorato a freddo, che Iacovanelli ha potuto produrre migliorando il sistema del nomadismo – tecnica che Adi ha utilizzato fra i primi in Italia – che lascia le api, trasportati dagli apicoltori, libere di succhiare il nettare dei fiori in varie zone fra Calabria, Piemonte, Puglia, Lazio, a seconda dell’andamento stagionale delle fioriture. Si tratta di una produzione molto piccola, poco più di 8.000 vasetti da 250 grammi, che sono numerati e con in etichetta l’indicazione delle regioni italiane in cui avviene la raccolta.
(Piero Iacovanelli)
Le botaniche selezionate per la loro purezza e caratteristiche organolettiche, sono tarassaco, rododendro, coriandolo e corbezzolo per produrre una nuova collezione di mieli che si chiama “Le Esperienze” e, cioè, 1.981 vasetti di tarassaco, 973 di rododendro, 3.452 di coriandolo (questo miele di Adi è stato premiato come il migliore d’Italia) e 1.997 di corbezzolo. A completare la collezione c’è 70.30, cioè una crema di nocciole bio ottenuta solo da due ingredienti, 70% di miele e 30% di nocciole tostate biologiche Igp del Piemonte. Tutto presentato in eleganti confezioni a cilindro di cartone duro, che insieme al vasetto di miele, contiene anche in cestino con le fiori e fogli di botaniche succhiate dalle api. La collezione di mieli “Le Esperienze” è stata presentata a Milano con un percorso di degustazione con le diverse botaniche di miele proposte in abbinamento a una serie di piatti pensati ad hoc dallo chef Umberto Zanassi (polenta morbida con lardo di Arnad, castagne passate nel miele di corbezzolo e crumpie di parmigiano; filetto di orata in crosta di sesamo, verdure saltate all’olio di oliva extra vergine e miele di tarassaco; crespelle alle mele con miele di coriandolo), che ha pure illustrato i mieli rari che ha deciso di produrre Adi, azienda che l’anno scorso ha lavorato all’incirca 1.500 quintali di miele biologico. Tant’è che con questa collezione, Adi Apicoltura diventa sostenitrice ufficiale della Fondazione Slow Food per la biodiversità: “ad ogni barattolo venduto – annuncia Iacovanelli – corrisponderà una donazione di un euro a favore del progetto “Difendiamo le api”. Scelte importanti per una grande azienda come Adi che con Le Esperienze vuole coinvolgere il consumatore finale nelle attività di salvaguardia del territorio, delle api e dell’ambiente e il desiderio di proporre al consumatore finale un prodotto di grande qualità.
(La linea Le Esperienze)
Vediamoli questi mieli rari.
Rododendro: la raccolta del miele avviene in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige. E’ un prodotto molto delicato, dall’odore etereo e leggermente pungente mentre all’assaggio da subito una sensazione di eleganza e toni vegetali, che ne fanno un ottimo compagno di robiola di montagna e battuto di gamberi in purezza.
Tarassaco: alla raccolta sono interessati Piemonte e Lombardia che permettono di ottenere un miele dai profumi (vin cotto, fiori essiccati, fieno bagnato) e sapori (dal selvaggio agli infusi di camomilla, dalle spezie fresche alla vaniglia) molto intensi. E’ un miele che si abbina alla perfezione ai formaggi di capra.
Coriandolo: è raccolto in Sardegna questo miele dal persistente sentore agrumato con sfumature che vanno dall’arancia al bergamotto. Al palato è un miele pulito, fresco, che è ottimo per accompagnare crostini con lardo di Colonnata, fave fresche e pecorino piccante.
Dente di Leone: è una pianta dall’eccezionale capacità produttiva ed è molto presente in Piemonte e Lombardia, dove lo raccolgono i tecnici di ADI. E’ un prodotto ottimo con formaggi di capra
Corbezzolo: è un prodotto dai profumi (sentori di edere, fondi di caffè, cuoio bruciato, peperone verde, rabarbaro e genziana) e sapori (sensazioni di cicoria, foglia di tabacco bagnata, legno verde e radice amara) molto forti e persistenti, che andrebbe abbinato ai carciofi oppure per contrasto a formaggi dolci e grassi e per la degustazione di caffè dai toni acidi.