L'Italia esporta in America più del doppio, in termini di volume, del vino francese: ma le etichette transapline valgono oltre 100 milioni di euro in più di quelle del nostro paese. Silvana Ballotta, Business Strategies: “La dimostrazione della nostra ridotta competitività sui mercati globali”
La Francia del vino brinda allo storico sorpasso sull’Italia negli Stati Uniti, primo mercato importatore al mondo e da 8 anni “feudo” enologico del Belpaese.
Lo annuncia l’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies, che assieme a Nomisma-Wine Monitor ha elaborato gli ultimi dati sulle importazioni di vino statunitensi (fonte Dogane) aggiornate al terzo trimestre di quest’anno. Il sorpasso in valore (1,22 contro 1,21 miliardi di euro) è l’effetto della clamorosa rimonta del vino transalpino su quello italiano, che ha recuperato in soli 9 mesi circa 160 milioni di euro. “L’Italia perde il primato più ambito e lo perde male – ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta – se pensiamo che oggi la Francia è market leader nei primi tre mercati di importazione al mondo, Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina. Ma fa ancora più male registrare come, in un anno di grande crescita della domanda di vino nel mondo, gli Stati Uniti siano diventati la cartina tornasole della nostra ridotta competitività sui mercati globali, frutto di azioni di marketing e promozione deboli e mai sinergiche”.
Nel dettaglio, la corsa di Parigi negli Stati Uniti fissa la performance in valore nei primi 9 mesi di quest’anno a +18,8%: 6 volte di più dell’incremento italiano (3%), che perde nettamente anche il confronto con la crescita complessiva delle importazioni statunitensi di vino (+8%). Il Belpaese vede così diminuire le proprie quote di mercato rispetto al pari periodo del 2016 (da 32,7% al 31,1%) soprattutto per effetto della stagnazione delle vendite di vini fermi imbottigliati, dove rimane market leader (962 milioni di euro) ma guadagna in valore solo l’1,6%, contro il +21,4% francese e una media import generale sul segmento del 5,9%. Sotto media anche gli sparkling italici, che pur incrementando dell’8,7% fanno peggio del mercato (+11,5%) e, ancora una volta, dei francesi (+14%), assoluto leader in valore della tipologia con 432 milioni di euro. Diverso il discorso sui volumi importati, con l’Italia che doppia la Francia. In lieve calo il prezzo medio generale del prodotto importato, con l’Italia in ribasso specie sugli sparkling.
La Francia nel terzo trimestre del 2016 ha esportato negli Stati Uniti vino per 1,02 miliardi di euro (con un volume poco sopra il milione di ettolitri); nello stesso periodo l'Italia segnava 1,17 miliardi di euro di valore (e un volume di 2,3 milioni di ettolitri). Nel terzo trimestre di quest'anno, la Francia fa registrare 1,21 miliardi di euro di valore di vino esportato (e un volume di 1,24 milioni di ettolitri), mentre l'Italia sale di poco a 1,20 miliardi di euro (con un volume pari a 2,47 milioni di ettolitri). In totale l'export di vini nel mercato statunitense vale quasi 3,9 miliardi di euro e la fetta più grande di questa “torta” se la dividono proprio Italia e Francia.
C.d.G.