di Federico Latteri
Una storia che inizia alla fine dell'Ottocento quando veniva realizzata la prima struttura di quella che, poco dopo, nel 1928, sarebbe stata una delle più importanti aziende agricole del panorama nazionale.
La firma porta quella della famiglia Tullio, molto conosciuta ai tempi. E da queste parti, ad Aquileia, in provincia di Udine, c'era almeno un componente di una famiglia aquileiese che lavorava all'interno dell'azienda agricola. Qui, in questa azienda di 4 piani, si producevano frutta, ortaggi, portainnesti per la vite (Kober) e granaglie. Ma l'azienda era riconosciuta soprattutto per l’attività di essiccazione del tabacco. Sul pavimento di terra all’interno delle celle, infatti, veniva posizionato un letto di braci ricoperto di lamiera in modo da riscaldare l’ambiente, permettendo la disidratazione delle foglie della pianta di tabacco che venivano appese in lunghe fila di corde pendenti. Nel 1980 l'azienda venne rilevata e conobbe un nuovo slancio. Tra il 1994 e il 1999 l'azienda vede la vera e propria rinascita, quando l'intero complesso viene ristrutturato conservando il fascino della struttura originaria. Oggi la nuova attività produttiva è dedicata interamente alla coltivazione dei vigneti. E' stato fatto un processo di ristrutturazione architettonica che ha visto il sapiente utilizzo di materiali tradizionali come legno e mattoni, uniti ad una struttura in acciaio brunito a vista. Tanto che oggi la cantina Cà Tullio è uno dei rari esempi di archeologia industriale del Friuli Venezia Giulia ed è inserita nel catalogo ufficiale del Turismo del Friuli Venezia Giulia fra i luoghi più belli che meritano di essere visitati.
(L'azienda)
I vigneti della cantina, che si estendono per 100 ettari, “abbracciano” due terroir: la zona Doc Friuli Aquileia e la Doc Friuli Colli Orientali. Queste terre, collocate nel Nord Est dell'Italia tra l'alto Adriatico e le Alpi Carniche e Giulie, presentano un'incredibile varietà di tipologia di terreni, persino nello stesso appezzamento. La variabilità dei terreni fa sì che, a pochi metri di distanza, si alternino venature ghiaiose con marne giallastre e argille più scure miste a sabbia. Il territorio della Doc Friuli Aquileia risente di un microclima unico e favorevole per posizione geografica: le Alpi Giulie alle spalle riparano la vite dalle fredde correnti del nord e il mare Adriatico di fronte addolcisce notevolmente le temperature che arrivano sotto lo zero solo in alcuni brevi periodi dell'anno. La Doc Friuli Colli Orientali, invece, comprende la fascia collinare della provincia di Udine. I vini prodotti in questa zona sono il risultato di una combinazione di terreno, clima e vitigno, particolarmente favorevole.
(Un vigneto)
La coltivazione è principalmente sui vitigni autoctoni, ma ormai le uve nate e che si sono acclimatate alle particolari condizioni pedoclimatiche dei Colli Orientali, producono dei risultati d'eccellenza in termini qualitativi. La cantina produce tre diverse linee di vini. La linea classica composta da 5 bianchi (chardonnay, pinot grigio, muller thurgau, friulano e sauvignon) e due rossi (cabernet franc e merlot); le selezioni con due bianchi (Viola, il Traminer aromatico; Gialla, la Ribolla gialla) e tre rossi (Patriarca, il Refosco da Peduncolo rosso; Tenace, lo Schioppettino; Antico, il Pignolo) e la linea delle bollicine con un Prosecco.
(La Taberna)
Di particolare interesse all'interno della cantina è la Taberna Romana, un ambiente unico, dove sul Triclinium, venivano degustati gli sfiziosi piatti della tradizione dell’epoca intrattenendo i commensali con danze e canti. Un luogo accogliente e suggestivo in cui anfore, preziosi tendaggi e il Termopolium, il possente bancone in marmo sul quale spezie e gli orci pieni di vino facevano bella mostra di sé agli avventori, fanno da cornice ad una esperienza affascinante.
Scegliamo di degustare il Friuli Aquileia Traminer Aromatico Doc Viola 2016. Si tratta di un bianco fatto con uve Traminer al 100 per cento. Viene vinificato con criomacerazione per 12 ore a 10° C delle uve di entrambi i vigneti. Si effettuano poi la pressatura soffice, l’illimpidimento statico a freddo del mosto e la fermentazione in serbatoi di acciaio a temperatura controllata, con periodica movimentazione della feccia fine per circa tre mesi, a cui segue un periodo di affinamento in vasca prima dell’imbottigliamento.
Colore giallo paglierino abbastanza carico con riflessi dorati. Naso intenso con netti profumi di rosa accompagnati da un sottofondo vegetale-erbaceo e da cenni agrumati. In bocca è fresco, dotato di una certa struttura, buona corrispondenza gusto-olfattiva e discreta lunghezza. Ha un profilo aromatico ben equilibrato che non risulta mai eccessivo. E' un vino consigliato a chi vuole provare qualcosa di diverso dai bianchi aromatici provenienti dalle zone classiche. Ottimo come aperitivo, anche in abbinamento a stuzzichini di vario genere. Prezzo allo scaffale 9 euro.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cà Tullio
via Beligna, 41
Aquileia (UD)
0431 919700
www.catullio.it