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L'azienda

A casa (e in cantina) di Josko Rencel: la degustazione con le “gemme” della sua collezione

12 Ottobre 2017
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Tra le bottiglie che il produttore ci ha fatto assaggiare in esclusiva, anche una di Vitovska 2013: in commercio ci sono solo 280 bottiglie


(Josko Rencel)

di Maria Casiere

Josko Rencel è un artista del vino, conosciuto per i suoi numerosi sperimenti. lo avevamo conosciuto qualche tempo fa (leggi questo articolo).

Ora ci ha invitato di nuovo in azienda per degustare altri vini custoditi preziosamente in cantina. Sempre sul Carso a Dutovlje che in passato faceva parte della provincia di Trieste, oggi invece è terra slovena famosa soprattutto per la viticoltura e per la coltivazione del Terrano.  Un alchimista del vino, un po' stravagante, ma disponibile verso gli appassionati del settore. In una serata umida di ottobre, sotto un cielo stellato, iniziamo la nostra degustazione intorno ad un tavolo ricco di salumi e formaggi locali.

Non potevamo cominciare la nostra esperienza se non con il Terrano 2013. “Resta in botte per tre anni. Non è il classico Terrano, è morbido, elegante, sembra quasi un Pinot Nero”, spiega Rencel. Successivamente mostra il suo inconsueto Pinot Nero. “Produco pochissimo Pinot Nero, non mi viene tutti gli anni – continua – Avevo solo cinque viti nel 1997 e ho fatto una damigiana di cinque litri. Era spettacolare”. Le uve vengono vendemmiate surmature e messe per quattro anni in botte. “La vigna è giovane perciò raccogliendo le uve surmature acquisisce poi più struttura nel vino”, sottolinea. Solo quando l'annata è buona, lo commercializza. Nel 2010, 2012 e 2014 ha vinificato il Pinot Nero in bianco.

“È complicato farlo maturare – dice – ha bisogno di tanta pioggia nel mese di luglio e a metà agosto. Durante la maturazione necessita di un clima secco, invece proprio in quel periodo qui piove spesso”. Assaggiamo il Pinot Nero 2009: fiori, prugna, tanta frutta secca e molto fresco. Ciò che ha reso particolarmente interessante questo incontro è stato il confronto tra due vini dello stesso uvaggio (Malvasia, Sauvignon, Chardonnay e Vitovska) e stessa annata, ma vinificati in modo diverso. Il 2016 in macerazione per nove mesi in anfora di terracotta. Il vino si presenta caldo, tannico con sentori di camomilla e miele di acacia. Una straordinaria eleganza, ma ancora poco equilibrato. Un vino che dovrà comunque fare un lungo affinamento un bottiglia. Poi assaggiamo quello della stessta annata, stesso uvaggio, ma lasciato per tre settimane a macerare in grandi botti. Completamente diverso. Bilanciato e si percepiscono sentori terziari.  

Proseguiamo con il Sauvignon 2003, stile Rencel che fa la fermentazione malolattica. Profumi diversi confrontandolo al classico Sauvignon che ormai noi tutti conosciamo. Più burroso, vaniglia, frutta matura ma sempre con uno sfondo di bosco. Da un vitigno internazionale passiamo ad uno autoctono.  È un onore poter degustare il suo Vitovska 2013, visto che in commercio esistono solo 280 bottiglie. “In 3/4 settimane di macerazione diventa un vino singolare con una lunghissima persistenza”. È una della migliori Vitovska che si può trovare in giro. I formaggi locali di Zadarich invecchiati per due anni creano un ottimo food pairing con l'Orange Wine 2009.

Rencel, con il suo modo di lavorare fuori dal comune, ha creato un Orange Wine senza l'aggiunta di solforosa, ma per una dimenticanza durante il lavoro in cantina. “Uvaggio con una percentuale maggiore di Chardonnay. Soli sei anni in botte francese senza aggiunta di solforosa”. Risultato? Un grande vino. Amato soprattutto dai giapponesi il suo Micarone 2003. Cento per cento Cabernet Sauvignon: “Uno dei più cari vini sloveni. Viene fatto appassire nelle cassette. Ricorda tanto un Porto, infatti ha 17/18 gradi di alcol etilico però senza l'aggiunta dell’alcol come di solito avviene per i vini fortificati”, spiega Rencel.

Negra 2006, forse il nostro preferito, fatto di Terrano e Cabernet Sauvignon. Un silenzio mistico incombe mentre lo degustiamo. È un vino da meditazione e ha bisogno di tempo per aprirsi. “Viene sempre fatto appassire. Al naso frutta sotto spirito, etereo, sembra quasi un vino fortificato ma poi c'e la sorpresa al palato che è completamente diverso da quello che ci aspettavamo. Elegante e armonico”. Concludiamo questa meravigliosa serata con i vini passiti. La Malvasia 2003, già degustata la volta precedente, e lo Cherry 2003 fatto di Terrano passito in botte di ciliegio. “Questo passito è stato ideato per accompagnarlo con i sigari invecchiati”, sottolinea fiero del suo prodotto. Sentori di caramello, noce. È un'esplosione di aromi. Non potevamo passare una serata diversamente. Rencel è un amico, un artista e riesce a trasmettere il suo amore puro verso la viticoltura, facendoci entrare nel suo piccolo mondo .  

Renčel Wine
Dutovlje 24, 6221 Dutovlje, Slovenia
+386 31 370 561