La prima apertura europea a Milano
(Ritu Dalmia)
Una diva della tv indiana, Ritu Dalmia, apre a Milano il primo ristorante di cucina indiana contemporanea.
Celebre nel suo Paese per l’invenzione e la conduzione di programma televisivi dedicati alla cucina, oltre ad aver scritto numerosi libri, Ritu è una chef innamoratissima dell’Italia, oltre che grande conoscitrice delle nostre specialità gastronomiche. Ed è sembrato ovvio che avesse scelto Milano per l’avvio della sua prima avventura europea, avendone apprezzato l’evoluzione durante il periodo di Expo, quando la città ha scoperto di poter giocare sullo stesso piano delle altre capitali del divertimento e della cultura, grazie al fermento che si respira in città. E’ una donna incredibile questa brava chef che, alla grande professionalità, aggiunge una simpatia veramente contagiosa e un sorriso magico tanto da stregare tutti alla sua prima milanese, quando ha ammesso, candidamente, di avere una sorta di debito di riconoscenza per l’Italia, visto che nel suo paese ha portato la nostra cucina attraverso locali come Diva Italian, Diva Spiced, Cafè Diva, la caffetteria “The Cafe at Icc” presso il Centro culturale dell’Ambasciata Italiana di Chanakyapuri a Delhi, il Latitude 28 presso il Khan Market, uno dei distretti dello shopping più famosi e amati di Delhi; un altro Cafè Diva all’interno del Centro commerciale Sangam a New Delhi e il cocktail bar PDA Martinis And More.
(Gli interni di Cittamani)
Da grande conoscitrice della cucina italiana, Ritu ha studiato bene le proposte del locale milanese, creato con il sostegno di Leeu Collection, una società sudafricana fondata da Analjit Singh, imprenditore di origine indiana convinto della carica innovativa della chef e della capacità di comprendere i linguaggi internazionali. La cucina di Cittamani si fonda su una solida base indiana, sulla quale si innestano con armonia e originalità influenze internazionali e italiane. Il cibo indiano che il buongustaio italiano imparerà a conoscere è quello più autentico e casalingo: una piccola rivoluzione del gusto che ci svela una cucina inaspettatamente delicata, con un uso estremamente dosato delle spezie (un solo tipo per piatto), offrendo anche un esempio di come una cucina antichissima possa risultare moderna ed equilibrata. Una filosofia, questa, che la chef ha da subito individuato anche nella cucina italiana, quella in cui si riconosce maggiormente al di fuori dell’India e che la ispira di più. Gli ingredienti che compongono il menu di Cittamani sono per la maggior parte di provenienza italiana, scelti personalmente da Ritu Dalmia durante lunghi viaggi di esplorazione attraverso la rete di piccoli produttori della nostra Penisola. Da ogni regione e da ogni produttore arriva solo il meglio. “Le spezie no – assicura la chef -, quelle provengono dall’India”.
Il menu di Cittamani rispecchia la filosofia alimentare di Ritu e attinge dall’antica tradizione vegetariana indiana, oltre a basarsi sul concetto di “condivisione”: gli ospiti possono scegliere infatti tra una grande varietà di piatti in versione sia piccola che grande, in modo da gustare, sperimentare e condividere un’esperienza fatta di tanti diversi assaggi. I profumi e i sapori sono invece quelli dell’India e del mondo, visti attraverso gli occhi di una indiana: un assaggio di Calcutta, un tocco di Kerala, il cibo di strada di Mumbai, insieme all’internazionalità delle eccellenze regionali italiane che l’hanno stregata negli anni. Per questo, da Delhi, per Cittamani di Milano, Ritu ha portato il meglio della sua brigata, affidata alla giovane “resident chef” Shivanjali Shankar. Il team di sala e di cucina, composto da oltre dieci persone, rispecchia la filosofia del ristorante con una composizione davvero multietnica, per garantire agli ospiti solo il meglio grazie a figure professionali di grande esperienza internazionale.
(Shivanjali Shankar)
Cittamani sorge, nel cuore Brera, e si presenta come un ristorante dallo stile amichevole, ma sempre elegante – il progetto è dello studio londinese Paolo Cossu Architects – e, forse per un omaggio a Mister Analjit Singh, insieme a tavolini realizzati da artigiani indiani, spicca una gran bella collezione di vasi Zulu.
A Milano, poi, Ritu porta Il tiffin – o dabbas – che è il sistema più diffuso a Mumbai per la consegna di pasti ai lavoratori in tutta la città: si tratta di veri e propri lunch box composti da svariati “piani” e chiusi ermeticamente. E, quindi, proporrà un tiffin box ogni giorno differente, con opzioni vegetariane e non. Accanto ai tiffin, il menu del pranzo offre le celebri ciotole che suggeriscono equilibrio sia nella forma che nel gusto, oltre ai gustosissimi “nannini”, ovvero mini panini di naan (il più famoso pane indiano) cotti nel forno tandoori e proposti con cinque diverse farciture. Completa l’offerta il dosa bar, che accoglie i clienti all’ingresso e dal quale nascono “home cocktails” ispirati ai profumi dell’Asia, una selezione dei famosi pancakes indiani diffusissimi come street food in tutto il Paese e perfetti sia in versione salata che dolce. Per rendere ancora più piacevole il pranzo, per gli ospiti è prevista una selezione di vini al calice, a scelta tra bollicine, bianchi e rossi. La selezione è della sommelier Sandra Ciciriello: 60 referenze, di cui il 70% italiane e il resto sudafricane. Fra i piatti d’autore citiamo biryani nascosto in pasta sfoglia; fantasia di ciliegini, prugne e pesche; poori ripieni con piselli, burrata e chutney di pomodoro; costoletta tandoori di agnello e purea di patate.
Ospitato in un edificio del XX secolo nel cuore di Brera, Cittamani è il risultato della collaborazione tra Paolo Cossu, il “local architect” Giuliana Barilli e la proprietà e accoglie i clienti con un design elegante e senza tempo, che mantiene inalterata la storica pavimentazione in “seminato”, le vetrate ampie e gli archi, arricchendo lo spazio con materiali di pregio come ottone, marmo, sucupira, pelle e specchi. Le appliques e gli sgabelli in ottone sono stati creati artigianalmente in India su disegno esclusivo dell’architetto Cossu, mentre all’esterno comode panche verniciate a polvere e incassate nelle vetrine regalano otto posti a sedere e aprono un dialogo tra il ristorante e la città. In media, si spendono 50 euro a persona.
Michele Pizzillo
Cittamani
piazza Carlo Mirabello 5 – Milano
02 3824 0935
www.cittamani.com
Chiuso. mai
Orari: cucina dalle 12 alle 15 e dalle 19,30 alle 24; cocktail bar dalle 12 alle 24
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no