IL CONSORZIO
Dall’unione di 800 aziende operanti nel settore nasce Crisma. Il presidente Puglisi: “L’obiettivo è tutelare la tipicità del nostro prodotto e certificarne la qualità”. Già siglata un’intesa con i panificatori
Un certificato
per il grano di Sicilia
Dal campo alla tavola, sale alla ribalta il grano siciliano con una sua certificazione ed una formazione forte e tenace. L’obiettivo: riconquistare il primato di qualità detenuto per millenni, risollevare le sorti di un settore che ha tutte le carte per ritornare ad essere la parte trainante dell’agroalimentare in Sicilia.
Crisma è il nome del consorzio nato per valorizzare e tutelare le tre varietà di grano nostrano, Mongibello, Amedeo e Sant’Agata, con una denominazione di garanzia e qualità, “grano duro di Sicilia”. Più di 800 aziende operanti lungo tutta la filiera di produzione, dalle ditte sementiere all’industria del pane e della pasta. Realtà diverse unite dai medesimi valori: la salvaguardia di una cultura agricola fortemente identitaria, di un patrimonio prestigioso e d’eccellenza che deve fare i conti con il grano proveniente dal Messico, dal Kazakistan o dalle emergenti economie della Cina e dell’India. Spiega il presidente Sandro Puglisi: “Nostro presupposto è quello di garantire e tutelare la tipicità del nostro grano e certificarne la qualità. Per tanto abbiamo ritenuto urgente e determinante avviare un lavoro scrupoloso sulla tracciabilità e rintracciabilità esteso ad ogni anello della produzione. Un meccanismo di controllo necessario, valore aggiunto per un prodotto già di alta qualità. Siamo voluti partire proprio dalla ricerca, cercando la collaborazione con due importanti istituti di ricerca, il dipartimento di Scienze agronomiche dell’Università di Catania e dell’Istituto sperimentale per la cerealicoltura, grazie a cui abbiamo potuto identificare e valutare le varietà del nostro grano e la loro purezza”. E prosegue: “Accertata la qualità, abbiamo attivato l’iter per chiedere il riconoscimento della denominazione di origine protetta che vorremmo estendere anche ai prodotti derivati”. Riconoscimento che non deve tardare ad arrivare, non solo per il successo che il grano duro di Sicilia sta riconquistando presso le tavole di casa nostra e all’estero, andando incontro al gusto di consumatori sempre più sensibilizzati sul marchio d’origine, ma anche per sostenere il settore a far fronte ad una battaglia dei prezzi al ribasso, anche se il consorzio già costituisce un ombrello per le aziende confluenti.
Significativo a tal proposito il protocollo d’intesa siglato con i pastificatori e i panifici, per sostenere la produzione. Di iniziative in cantiere e già avviate ce ne sono tante altre. Come quella lanciata il mese scorso, un progetto ambizioso di respiro regionale per dare nuova linfa al mercato agroalimentare locale, la costituzione di Arca, associazione regionale dei consumatori e delle aziende agroalimentari. “La nostra idea era quella di creare un paniere di prodotti certificati, dal cereali al vino passando per i formaggi e l’olio, per offrire direttamente il “prodotto Sicilia”, nelle sue più pregiate sfaccettature, al consumatore finale. Così abbiamo proposto ai consorzi di tutela di creare un sistema di sinergie che potesse riunire insieme le aziende agricole più qualificate ed attuare la filiera corta. Siamo appena partiti e già abbiamo riscontrato il favore delle aziende e sopratutto del consumatore. Per chi volesse usufruirne basta visitare i siti dei consorzi di tutela”.
M. L.