(Giovanni La Fauci e i suoi alambicchi)
di Gianni Paternò
Dire che Giovanni La Fauci sia un distillatore è riduttivo in quanto la sua vera passione è sperimentare, creare nuovi prodotti distillando di tutto.
Dalle vinacce di monovitigni per le grappe a tanti tipi di frutta per le acquaviti: dalle ciliegie alle mele, dai fichidindia ai mandarini, dalle pesche ai melograni, tutto è buono per ottenere distillati dai profumi unici, dall’armonia eccelsa, anche perché ha la fortuna che la frutta siciliana sia qualcosa di eccellente. Come se non bastasse con il suo alcool ottiene anche liquori sublimi. Della sua vita da distillatore, della sua capacità di fuochista, della sua genialità nel costruirsi gli alambicchi a fuoco diretto, ormai una rarità, potete leggere QUI
(Chazz Palminteri)
Nel 2015 il noto attore Chazz Palminteri, circa 40 film, oltre 15 serie tv, da bravo americano amante dei drink, decise di farsi distillare una sua vodka, ingrediente principe di tanti cocktail. E siccome le sue origini sono siciliane si mise in testa di trovare un bravo distillatore nell’Isola. La ricerca non fu lunga anche perché di distillatori in Sicilia ce ne sono veramente pochi e la ricerca portò alla conclusione che l’uomo giusto fosse Giovanni La Fauci, che quindi prese la proposta come un invito a nozze in quanto di vodka non aveva mai pensato di farne per cui fu felicissimo di sperimentare anche questo alcol. Da bravo siciliano si fornì di ottimi grani duri siculi, anche questo molto facile, li macinò, li inoculò con appositi enzimi per fermentarli e trasformare gli amidi in zuccheri quindi nel suo alambicco discontinuo li distillò per 3 volte ottenendo un alcol trasparente a 82° che fece affinare per circa 6 mesi in acciaio. Diluizione con acqua pura di sorgente delle montagne dei Peloritani per ottenere i 40°, nessuna aggiunta di zucchero, filtrazione a cartoni, riposo in bottiglia per qualche mese e la Vodka di Palminteri prese la via per gli Stati Uniti. Si chiama Bivi, dalla parola siciliana che vuol dire bevi e si trova in tanti bar ed enoteche specie di New York.
Giovanni da poco è affiancato nel suo lavoro dal figlio minore Giuseppe che pensò: perché non fare una Vodka a nostro Marchio? Magari differenziandola da Bivi? Studiò la bottiglia, la serigrafia che riporta la testa della Trinacria, la grafica: nasce così la Vodka Premium Giovi che parte dalla stessa miscela di grani antichi siciliani a cui viene aggiunta una percentuale di Tumminia.
Cosa ha di particolare la Vodka Premium Giovi? Su tutto l’esperienza ormai quarantennale e la brillante professionalità di Giovanni; poi l’esclusività della materia prima costituita dai pregiati grani isolani, mentre le Vodka polacche, russe, ecc derivano dai più disparati cereali, segale su tutti e da patate, sono distillate in alambicchi a colonna in genere in grandi quantità. Risultato: Vodka Giovi è particolarmente morbida ed armonica al palato con sentori di macchia mediterranea, di pane secco, di mandorla, di vaniglia, è molto fine, elegante e franca, con la pungenza dell’alcol che quasi nemmeno si avverte. Per la sua purezza è una vodka speciale per i cocktail, ma che si fa apprezzare anche liscia, non obbligatoriamente gelata, bevuta a piccoli sorsi e non come una comune vodka ingollandola tutta in un fiato. E’ in commercio da pochi giorni distribuita da Le Trazzere del Gusto.