I nostri assaggi alla degustazione tecnica dello Scirocco Wine Fest. Che ha previsto anche l'assaggio degli stessi vini chiusi con tappi diversi. E non sono mancate le sorprese
(Un momento della degustazione)
di Federico Latteri
Gibellina è un piccolo centro della provincia di Trapani con una storia particolare fatta di momenti bui e di rinascita. Completamente distrutta nel 1968 dal terremoto che interessò l’area della valle del Belice, fu ricostruita non lontano dal sito originario secondo criteri nuovi con la collaborazione di vari artisti, diventando così un museo a cielo aperto.
Oggi l’identità della nuova Gibellina ha due cardini fondamentali, l’arte e l’agricoltura. La Fondazione Orestiadi e le Tenute Orestiadi sono i principali interpreti di queste attività, sia nel lavoro di tutti i giorni che nelle iniziative culturali e promozionali mirate a far conoscere questo territorio e la sua ripresa nel nome della cultura e delle tradizioni. Dal 28 al 30 luglio è andata in scena l’edizione 2017 di Scirocco Wine Fest, una rassegna dedicata all’enogastronomia e alla cultura di sei paesi del Mediterraneo, Italia, Spagna, Malta, Grecia, Turchia e Tunisia, uniti da un prodotto straordinario, il vino. Nel corso delle tre giornate ci sono stati forum, concerti, proiezioni di film, wine tasting e inoltre i visitatori hanno avuto la possibilità di assaggiare piatti tipici dello street food e vini delle varie nazioni coinvolte. Abbiamo seguito l’interessante degustazione del sabato pomeriggio condotta dall’enologo Giuseppe Clementi di Tenute Orestiadi dal titolo “Taste the Difference e Vini del Mediterraneo”, un evento in due parti che prevedeva un confronto tra vini che differivano solo per il tipo di tappo utilizzato e poi l’assaggio di sei etichette provenienti da diversi paesi dell’area mediterranea. La prima parte è stata fatta in collaborazione con Nomacorc, famoso brand di tappi sintetici che fa parte di Vinventions, prestigiosa azienda che realizza vari tipi di chiusure per bottiglie di vino e fornisce supporto alle aziende sia nel compartimento enologico che nel marketing. I tappi sintetici Nomacorc, fatti con materie prime ricavate dalla canna da zuccchero, sono ecosostenibili poiché la loro fabbricazione produce zero grammi di anidride carbonica e completamente riciclabili.
(Un tappo della Nomacorc)
Sono stati utilizzati due vini: un bianco, l’Alsace Riesling 2012 di Trimbach e un rosso, il Montepulciano d’Abruzzo riserva 2010 di Podere Castorani. Per il Riesling sono state usate due diverse tappature, una fatta con il Nomacorc Select Green 100, tappo con bassissima permeabilità nei confronti dell’ossigeno e l’altra fatta con il Select Green 300, dotato di maggiore permeabilità. Assaggiando i due campioni le differenze sono apparse subito evidenti. Nel primo caso il vino era più fresco e più integro, nel secondo si notava più morbidezza, evoluzione, ma anche maggiore complessità. Sono poi stati proposti tre campioni del rosso, tappati con Select Green 100, 300 e 500, a permeabilità crescente. Anche in questo caso le differenze erano evidenti, forse più che nel bianco.
(Alessandro Parisi)
All’aumentare dell’ingresso di ossigeno cresceva la morbidezza, la rotondità e la complessità e diminuiva la freschezza e la vivacità. Dunque chiusure che non possono presentare l’inconveniente del sentore di tappo ed inoltre hanno una permeabilità di un livello ben conosciuto, garantita e uguale per tutti i tappi, cosa praticamente impossibile con il sughero. Alessandro Parisi, responsabile marketing e comunicazione di Tenute Orestiadi, nonché uno dei principali ideatori ed organizzatori della manifestazione, ha introdotto la seconda parte della degustazione, quella dedicata ai vini del Mediterraneo, evidenziando come il concetto di unione di sei Paesi così diversi sia l’elemento centrale della manifestazione. E’ stato un viaggio attraverso coste, isole, popoli e sapori, un’esperienza divertente e affascinante.
Di seguito i vini assaggiati con alcune note descrittive:
Dok Malta Superior Grand Vin de Hauteville Viognier 2016 – Delicata
Si tratta di un bianco da uve Viognier prodotto sull’isola di Malta. Ha un naso intenso in cui prevale la frutta, sia a polpa bianca che gialla. In bocca è fresco, di buona struttura, un po’ morbido e abbastanza lungo.
VdP des Cotes de Thau La Cave du Port blanc 2016 – Les Caves Richemer
Proviene da una zona del sud della Francia vicina alla città di Montpellier. Fatto con uve Vermentino e Viognier, è pulito, agrumato, ricco di note fruttate, fresco, dinamico e sapido.
Limnios Ambelourgos 2016 – Chatzigeorgiou Limnos
E’ prodotto con uve Moscato di Alessandria coltivate sull’isola greca di Lemno, nella parte settentrionale del mar Egeo. Offre un naso molto fine, floreale, aromatico. Al palato ha un profilo sobrio, di grande equilibrio e ottima corrispondenza gusto – olfattiva. Presenta un lievissimo residuo zuccherino. Piacevolissimo e molto ben fatto.
Tinto Maceracion Carbonica Santa Cruz de Alpera 2016 – Bodega Santa Cruz
Ci troviamo ad Alpera, cittadina spagnola posizionata tra Valencia e Albacete. E’ un rosso dal colore molto carico, quasi impenetrabile, ottenuto da una varietà autoctona, la Garnacha Tintorera. La componente fruttata, molto intensa, domina sia l’olfatto che il palato. Ottima la persistenza.
Corpus 2010 – Corvus
L’azienda si trova in Turchia, a Bozcaada, isola situata nel mar Egeo, non lontano dalla costa in prossimità dello stretto dei Dardanelli. E’ fatto con uve Cabernet Sauvignon e Merlot. Ha un naso opulento e potente con prugna matura e una nitida nota vegetale. In bocca è ricco, strutturato, provvisto di tannini morbidi e grande lunghezza. Un taglio bordolese ben realizzato.
Nero d'Avola 2015 – Tenute Orestiadi
E’ il rosso prodotto in questo territorio dalla varietà autoctona più importante, il Nero d’Avola. All’olfatto presenta profumi intensi di frutta rossa matura arricchiti da note speziate. Segue un sorso rotondo, morbido, con tannini ben estratti, una nota dolce e ottima persistenza.