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L'iniziativa

Selinunte si illumina di nuova luce: acceso l’impianto realizzato con le donazioni di Settesoli

27 Luglio 2017
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(Vito Varvaro, Carlo Vermiglio e Salvatore Li Petri)
 

di Francesca Capizzi

Un raggio di luce sull’acropoli grazie al progetto “Settesoli sostiene Selinunte”. Inaugurato il sistema di illuminazione delle mura della cittadella greca di Selinon.  

Un lungimirante progetto in terra di Dioniso per valorizzare il prezioso sito archeologico, nella continuità enogastronomica sponsorizzata dalle Cantine Settesoli. Ieri, nel suggestivo scenario del Baglio Florio, a pochi passi dal tempio di Hera, si è tenuta la conferenza stampa per raccontare il progetto “Settesoli Sostiene Selinunte”. Ad intervenire sono stati,  l’assessore ai beni culturali Carlo Vermiglio , il presidente di Cantine Settesoli Vito Varvaro, il dirigente generale ai beni culturali Gaetano Pennino, il direttore del Parco Enrico Caruso e il commissario del Parco Pietro Sciortino. L’operazione ha previsto una sponsorizzazione di 22 mila euro, già utilizzati per la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione delle mura orientali che è stato acceso dopo la conferenza stampa e una capillare campagna di raccolta fondi attraverso la vendita nei supermercati di tutta Italia del vino Settesoli. Per ogni bottiglia di vino, infatti, 10 centesimi sono stati destinati a interventi per la conservazione e la fruizione del Tempio C e il consumatore, a sua volta, può fare una donazione usufruendo dei benefici dell’Art Bonus. Ad oggi sono stati raccolti 120 mila euro e si prevedono altre donazioni per realizzare ulteriori progetti per la valorizzazione del Parco. Già 42 mila euro sono stati destinati all’illuminazione del tempio C e alla realizzazione di un percorso pedonale che dalle mura orientali dell’acropoli condurràallo stesso tempio, rendendone agevole l’accesso ai disabili.


“Grazie a questo progetto possiamo fornire risposte ai cittadini del mondo – ha detto il presidente delle Cantine Settesoli, Vito Varvaro –  e lusingandosi di così tanta ricchezza le Cantine Settesoli  potranno intraprendere un’economia virtuosa che insieme al consumo etico si aggiungerà a quella culturale, pubblicizzando il nostro patrimonio in ogni angolo del pianeta”. “Selinunte rappresenta un modello strategico nel campo della valorizzazione – ha detto l’assessore Vermiglio –  un ponte tra il settore pubblico e quello privato in cui il patrimonio culturale costituisce il punto di convergenza e l’asset di investimento per una crescita del territorio. La nuova illuminazione delle mura orientali, realizzata attraverso la sponsorizzazione, e i positivi risultati della campagna di fundraising a beneficio dei monumenti del Parco attestano che gli investimenti nel campo della cultura non solo producono una diffusione della conoscenza del nostro patrimonio, ma possono diventare anche un significativo volano di sviluppo sociale ed economico. È sempre più importante che il pubblico e il privato cooperino nel dialogo e nel rispetto dei compiti reciproci, alla valorizzazione dei nostri beni comuni costruendo modelli piùinnovativi di progettare e fruire della cultura”.
 
La Settesoli, oggi,  conta 2.000 soci con una superficie vitata di 6.000 ettari circa il 5% del vigneto della Sicilia, tre stabilimenti enologici dedicati alla vinificazione con circa 500.000 quintali di uve trasformate ogni anno ed un centro di confezionamento e stoccaggio dei prodotti finiti e rappresenta la più grande azienda vitivinicola siciliana, il più grande vigneto d’Europa ed è un autentico distretto del vino nella provincia di Agrigento: tra Menfi, Montevago e Santa Margherita di Belice ben il 70% delle circa 5.000 famiglie di queste comunità sono coinvolte in Settesoli. “Abbiamo in media – ha detto il direttore del parco Archeologico, Enrico Caruso – circa 270 mila visitatori l’anno e quest’anno grazie anche al progetto con Settesoli  e unitamente a tutte le altre iniziative artistico culturali in programma, all’interno del parco, si prevede un aumento notevole del flusso turistico”. L’inaugurazione si è conclusa in onore di Dionisio con un brindisi tra il sole che tramontava e le luci che nascevano sulle mura della polis.