(Arturo Morettino, Clara Minissale e Antonio Cappadonia)
di Manuela Zanni
Che la granita sia uno dei simboli dell’estate siciliana non è certo una scoperta. Che il caffè sia la bevanda più bevuta al mondo nemmeno. Che quando la neve delle antiche neviere e il caffè di qualità si incontrano nasca una granita degna di diventare patrimonio dell’umanità, questo non credo lo sappiano tutti.
E’ ciò che è avvenuto al Caffè del Teatro Massimo dove si è tenuto un incontro dedicato alla riscoperta della lenta preparazione della granita con la neve proveniente dalle Madonie, secondo l’antico metodo delle Neviere in compagnia dell’indiscusso artigiano del gusto, Antonio Cappadonia. Il maestro gelatiere, originario di Cerda, nel suo laboratorio porta avanti l’antico metodo della preparazione della granita con la neve estratta dall'interno della neviera di Piano Principessa, sopra Piano Battaglia secondo un rituale lento e scenografico che è stato riprodotto davanti ad una platea, attenta e incuriosita, che ha gustato una speciale granita al caffè dal sapore intenso ed armonioso e dalla consistenza setosa immersa in uno scenario storico e architettonico unico.
L’incontro è stato realizzato in collaborazione con Caffè Morettino, la storica torrefazione palermitana, che ha creato una miscela ad hoc per l’occasione con sentori di caramello, cioccolato e mandorle tostate, utilizzando una selezione dei più pregiati caffè da agricoltura biologica, che racchiude le dolci note dei brasiliani, i sentori floreali dei caffè del Guatemala e un accento di cioccolato fondente degli indiani. “Con Antonio Cappadonia condividiamo da tempo un percorso per la valorizzazione delle origini del gusto, della storia e delle tradizioni siciliane – spiega Arturo Morettino, rappresentante della terza generazione di Caffè Morettino – accomunandoci la passione per la materia prima e il fortissimo legame con l’Isola”.
“La preparazione della granita con il metodo delle neviere richiede tempo, cura e attenzione. È un rito che si sposa con la “filosofia della lentezza” – ha continuato il Maestro Cappadonia – che in una società frenetica come quella attuale rappresenta un patrimonio dal valore inestimanbile. Insieme a Morettino portiamo avanti questi valori per tramandare antichi sapori e rituali siciliani, quali caffè e granita, che sono parte imprescindibile della nostra cultura”. “Sin dall’inizio abbiamo voluto che questo luogo fosse per i palermitani un‘occasione per fruire della cultura a 360 gradi – afferma Daniela Salvato, general manager del Caffè del Teatro Massimo – attraverso l’arte, la letteratura, la musica, l’architettura. Un caffè che raccoglie l’eredità dei tempi in cui era maggiormente in auge, proponendo anche ai tanti turisti per i quali è ormai diventata una tappa irrinunciabile dei loro tour un modo nuovo di vivere la cultura. Un punto di osservazione ideale per chi, al fresco di un giardino che gode della magnifica vista del Teatro Massimo, vuole respirare una Palermo piena di storia”. E noi, vi assicuriamo, l’abbiamo davvero respirata.