di Mauro Ricci
Il birrificio “32 via dei birrai” produce la birra scelta questa settimana per la nostra rubrica, la “Oppale”.
L’azienda nasce nella forma attuale nel 2006, ma le premesse sono in grande misura nell’educazione sentimentale alla birra di Fabiano Toffoli, oggi birraio. Fabiano nasce in una famiglia dove la birra è parte della cultura e della tradizione, la madre è belga e il padre italiano. L’infanzia e l’adolescenza trascorrono in buona parte in Belgio, dove la tradizione birraria è tutt’ora preponderante. Una zia belga, poi, contribuisce ad avviare il piccolo nipote sulla strada della conoscenza consentendogli già a 5-6 anni di assaggiare e scegliere tutto quello che preferisce. La cultura birraria è di tutta la famiglia, il nonno belga ha frequentato un corso di fermentazione in Francia. Anche il padre italiano apprezza moltissimo la birra. Fabiano conosce, nel tempo, un mondo birrario di assoluta qualità, tradizione e maestria.
Finalmente, quando si trasferisce in Italia nel 1989 trova quasi un deserto birrario e come lui stesso dice ha una crisi di astinenza da birre di qualità e comincia a trafficare per farsi la birra in casa. Frequenta a Milano il beershop “a tutta birra” di Flavia Nasini una dei pionieri della divulgazione birraria in italia. Si fa costruire, nel 1994, un piccolo impianto da lui progettato con cui fare sperimentazioni più serie. Intanto si è iscritto ad agraria dove si laurea e frequenta il corso di specializzazione in tecnologia alimentare. Fa una tesi di ricerca sulla trasformazione dell’orzo presso un istituto specializzato di Fiorenzuola e un tirociniopresso la malteria della Peroni. Mentre studia fa installazioni di impianti artigianali per altri, fino a che come birraio lavora in un agriturismo che produce per se e per vendere all’esterno. E’ l’occasione per l’incontro con il primo dei suoi futuri soci, Loreno Michielin che gli compra le birre. Questa attività non fa intravedere molte possibilità di evoluzione in prospettiva. Matura nei due, poco alla volta, l’idea di mettersi in proprio e, insieme a Alessandro Zilli, ingegnere elettronico, appassionato birrofilo si lanciano nell’impresa nel 2006. La sede è a Pederobba in provincia di Treviso. I ruoli sono ben definiti: Fabiano fa il birraio, ideatore e realizzatore del prodotto; Loreno solo commerciale; Alessandro il “laboratorio”, la tecnologia e quindi coadiutore in sala cottura di cui cura anche tutti gli aspetti di ottimizzazione. Le birre saranno tutte ad alta fermentazione rifermentate in bottiglia. Le bottiglie saranno tutte da 75 cl. La linea di comunicazione è affidata a uno studio grafico con l’obiettivo di rendere tutto essenziale di facile lettura che possa comparire in qualsiasi contesto, dalla ristorazione alle enoteche, ai beershop, alle pizzerie gourmet in Italia come all’estero.
Il settore merceologico assegnato alle birre, in camera di commercio, ha il numero 32 (33 è il vino), numero che viene adottato come prima parte del nome, facile per tutti da leggere iscritto in un cerchio con sfondo colorato secondo la birra, è sobrio elegante immediato, “via dei birrai”, in omaggio al Belgio (a Bruxelles c’è la “rue des brasseurs”),e così si capisce che si tratta di birra. La partenza è con birre chiare, quelle, come dice Fabiano che fanno vivere i birrifici, arrivando alle 8 attuali con alcune stagionali o speciali molto ambite e che cominciano a essere richieste anche durante tutto l’anno. Si punta a ottimizzare il processo produttivo per ottenere il massimo risultato con lo stesso volume di prodotto grezzo. Viene acquisita una imbottigliatrice automatica che migliora un’area assai delicata del processo prima della immissione alla vendita. Coerenza, costanza e qualità sono le linee che vengono seguite dall’azienda con estrema convinzione, dove il prodotto è rappresentato nella comunicazione con linee essenziali senza cedere alle mode e perseguendo gli obiettivi con chiarezza. Ultima sintesi di questa impostazione è il “McArthurGlen Noventa di Piave Designer Outlet”, a Noventa di Pieve, un locale in uno spazio studiato nei minimi dettagli come la massima espressione dello stile e della creatività di 32 via dei birrai secondo i valori di 32, ricerca sensoriale, attenta selezione delle materie prime e continua volontà di innovazione: il design incontra il piacere.
Le birre sono curate con estrema attenzione e via via migliorate nel tempo: la qualità delle ricette è continuamente verificata e viene perseguita con molta attenzione, caratterizzazione e personalizzazione. Per questo obiettivo Fabiano cura puntigliosamente anche i lieviti, un ceppo diverso per ogni birra, in collaborazione con un produttore locale che segue le esigenze e le richieste del birrificio. L’orientamento di 32 via dei birrai è che tutto il processo produttivo sia “ecosostenibile” e per ottenere questo risultato ha operato dando ampio spazio alla ricerca, cosi, ad esempio, si è ottenuta una forte riduzione del consumo di acqua (intorno al 40 %),dal 2015 si utilizza energia certificata proveniente da fonti rinnovabili e l’azienda che produce le bottiglie ha ridotto le emissioni di co2 concordando il ciclo di produzione con 32. Tutto il materiale utilizzato, gli imballaggi, le confezioni, sono riciclabili e possono essere riutilizzati anche come gadget. Una iniziativa assai particolare si è inserita nell’ambito di queste impostazioni aziendali, un pensiero ai consumatori non vedenti concordando di produrre bottiglie con la scritta “birra 32” in alfabeto Braille. Saranno devoluti 3 centesimi per ogni bottiglia venduta alla fondazione onlus Lucia Guderzo, per la scuola per bambini ciechi. La diffusione delle birre sotto la guida di Loreno Michielin è arrivata a coprire tutta l’Italia (distributore per la Sicilia, “trazzere del gusto” di Palermo) e sta raggiungendo significativi traguardi anche all’estero.
(Fabiano Toffoli)
La birra, fra le altre rappresentativa di queste linee aziendali fin dal primo momento, è la “Oppale” che porta nel nome il luppolo (hop) e la “ale”, la birra: chiara, si propone per essere gradita sia ai neofiti che agli appassionati. Birra di alta fermentazione con malti tipo pils e caramello, per dare più corpo e un bouquet di luppoli nobili per una forte connotazione aromatica. Versata nel bicchiere presenta una schiuma bianca compatta di grana fine di buona persistenza; il liquido, sotto ha aspetto leggermente torbido per la presenza di lieviti, di un gradevole colore ambrato leggero, luminoso. Gli aromi dei luppoli, una volta svanito un primo eccesso, sono in buon equilibrio con i sentori dei malti fra caramello e miele iniziali, erba e frutta matura. Il sapore replica i sentori all’olfatto, miele e caramello all’inizio poi stemperati dall‘amaro aromatico del luppolo con un corpo in buon equilibrio con l’alcool, coda mediamente lunga persistente con sensazioni retronasali come all’olfatto, complessivamente bevuta scorrevole, facile, appagante. Bassa saturazione di Co2, gradevole frizzantezza mai invasiva. Alcool 5,5 %. Bottiglia da 75 cl (tappo, sotto quello a corona in materiale plastico utilizzabile per farne un ciondolo, suggerito da usare come portachiavi), costo allo scaffale 10 euro.
Birrificio 32 via dei birrai
Via Cal Lusent, 41 – Pederobba (TV)
0423 681983
info@32viadeibirrai.it
www.32visdeibirrai.it