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L'evento

Lo chef che cucinerà per Trump & co: “Fiori di zucca, astice e tonno, li conquisterò così”

21 Maggio 2017
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(Roberto Toro)

di Francesca Landolina

Immaginate di dover preparare una cena per i sette capi di stato più importanti al mondo. Certo non sareste tranquilli. 

E così Roberto Toro, executive chef del Timeo di Taormina non cela un po' di nervosismo, ma racconta anche di tanto entusiamo in cucina per la preparazione della cena di gala che sarà servita ai sette potenti del mondo il 26 maggio in occasione del G7 che si terrà a Taormina e che sarà offerta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Un onore per me e il mio staff preparare una cena così importante”, dice lo chef. Ai tavoli del ristorante che sarà blindatissimo, siederanno Justin Trudeau, primo ministro canadese; Emmanuel Macron neo presidente della Francia; Angela Merkel Cancelliere federale tedesco; Paolo Gentiloni Presidente del Consiglio dei Ministri italiano; Shinzō Abe primo ministro giapponese; Theresa May, primo ministro britannico; Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d'America; oltre a Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione dell'Unione europea e Donald Tusk, presidente del Consiglio dell'Unione europea. 

Certo, è lecito essere nervosi. Ma cosa sta preparando lo chef Toro? “Il menu ancora non è stato definito perché abbiamo inviato delle proposte al presidente Maattarella e siamo in attesa dell'ok”. In ogni caso Toro non vuole correre rischi. E ha proposto al Presidente i piatti “cavalli di battaglia” dello chef e del Timeo. “Andiamo sul sicuro proponendo le nostre eccellenze”: Se non dovessere esserci modifiche dell'ultim'ora, però, il menu proporrà un aperitivo di benvenuto che sarà servito agli ospiti presso la terrazza dell'albergo con una vista sul golfo e sull'Etna mozzafiato. A seguire ci si accomoderà ai tavoli dove saranno serviti un solo primo ed un secondo. Primo piatto un risotto con astice, fiori di zucca e finocchietto selvatico; per secondo un tonno in crosta di quinoa su salsa di arancia rossa aromatizzata. Poi buffet di dolci libero. E qui sarà un trionfo dei sapori siciliani, con cannoli, cassate, nocciole, mandorle e la nostra pasticceria. “Se Trump apprezzerà la nostra cena? Credo di sì – rivela Toro – La nostra cucina può fare scuola nel mondo e non ha niente da invidiare agli altri. Alla fine, sono sicuro, che ci sarà un lungo applauso. I prodotti siciliani sono apprezzati all'estero, ma qui si renderanno conto di come la qualità sia diversa e faccia la differenza alla fine nel piatto”.

E i vini? Il sommelier del ristorante è ancora al lavoro. Ma c'è una certezza: saranno etichette siciliane con predilezione dei vini dell'Etna.