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Scenari

Bottura vs Farinetti, la seconda puntata: “Andrò a Rimini. A Fico Massimo sarà dei nostri”

18 Maggio 2017
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di Michele Pizzillo

“Andrò a Rimini, Al Meni: sono troppo amico di Massimo Bottura per non farmi vedere”, risponde così Oscar Farinetti ai timori del patron de “La Francescana” di Modena sul futuro della manifestazione che ha ideato e realizzata con il Comune di Rimini per valorizzare le produzioni tipiche dell’Emilia e Romagna, dopo la creazione di Fico a Bologna (leggi qui). 

Aggiunge, Farinetti: “Credo nella manifestazione di Bottura. Anzi, dobbiamo collaborare insieme perché Fico ha bisogno di una sorta di prolungamento verso il mare per potenziare la sua funzione, tant’è vero che con il sindaco Gnassi abbiamo già messo in cantiere qualche iniziativa per invogliare i visitatori del centro agroalimentare a soggiornare sulla Riviera Romagnola”. E, così, dopo il sostegno al volo, perché arrivato nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Milano, dell’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini, per lo chef di Modena arriva anche quello del fondatore di Eataly e di Fico. Quest’ultimo aggiunge che “Bottura, a Fico, sarà dei nostri dal primo giorno. Non possiamo non sostenere il suo evento visto che attira eccellenze da tutta la regione e chef da tutto il mondo”. Con il solito sorriso, e quasi sussurrando, Farinetti – anche con un filo di perfidia? – si lascia scappare: “Per l’amico Massimo probabilmente non era una buona giornata quella trascorsa a Milano per presentare il suo circo del gusto. O, forse, quest’anno non è stato adeguatamente sostenuto dalla Regione”.

Dopo le rassicurazioni della Regione Emilia e Romagna attraverso l’assessore Andrea Corsini, gli apprezzamenti via video arrivati dall’assessore all’agricoltura Simona Caselli, il sostegno del sindaco di Rimini Gnassi che ha confidato di non voler perdere Bottura e tanto meno la collaborazione di Farinetti, visto che a breve da Bologna la riviera sarà raggiungibile in poco più di mezz’ora di treno e Fico potrebbe essere un grande serbatoio di turisti che amano il mare, tutto a posto per Al Meni? Insomma, le preoccupazioni di Bottura di una Bologna centrica che oscura tutte le altre iniziative romagnole, sono tutte fugate? E, quindi, non c’è rischio per chi quest’anno non potrà partecipare al grande circo felliniano ideato dall’ambasciatore della ristorazione italiana nel mondo, di non avere più la possibilità, nel futuro, di godersi questa festa del gusto che è davvero unica al mondo. Per non rischiare, venite a Rimini il 17 e 18 giugno, ripeterebbe l’invito “capitan Bottura”, possiamo definirlo così, visto che in un sorta di nave, ogni anno imbarca l’eccellenza della tipicità emiliano-romagnola per valorizzarla attraverso le mani – in dialetto romagnolo al meni – di chi la produce, di chi la trasforma, di chi commercializza e, infine, degli chef stellati che si impegnano a creare piatti altrettanto unici come la manifestazione stessa.

E, sono tantissimi i soggetti che si impegnano nel mettere Rimini al centro del mondo attraverso Al Meni. Che è un palcoscenico, dentro e fuori il “Circo di 8 e ½”, dove trovano spazio tutti: piccoli e grandi produttori agricoli della Regione con più Dop e Igp d'Europa (44), come quelli realizzati da recuperi delle straordinarie razze animali autoctone – la bianca modenese, la rossa reggiana e la brunoalpina tra i bovini, o la mora romagnola e il nero di Parma tra i suini – ma, anche, il culatello di Massimo Spigaroli, il Parmigiano Reggiano, i grandi salumi del piacentino, l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, l'aglio di Voghiera pure nella versione nera fermentata, senza tralasciare lo scalogno, oltre alla frutta, gli oli extravergine di oliva, e non ultimi i vini. Poi c’è Slow Food, che con il “Circo 5 sensi +1” rinnova la proposta dei laboratori con degustazioni per grandi e piccoli. Questa volta si imparerà giocando a valutare la qualità del cibo attraverso l'uso dei cinque sensi e la “meccanica” del gusto e dei sapori, per allenare mente e palato. Laboratori di approfondimento con degustazioni guidate su: biodiversità del Parmigiano Reggiano, birra artigianale e un ricordo di Fellini, i 30 anni dell'Albana, le nuove sfide per i vini del territorio riminese, i caffè del Presìdio Slow Food nel mondo.

Altra novità è la spesa con i personal shopper che quest'anno saranno i cuochi del progetto “Alleanza Slow Food”. Si tratta di cuochi che quotidianamente nei loro locali propongono prodotti stagionali e del territorio, che raccontano la provenienza delle materie prime cercate una ad una nel rapporto quotidiano con gli agricoltori e i produttori dei Presìdi. Con loro si farà la spesa “ragionata” al mercato, oltre a laboratori sui “fondamentali della cucina romagnola” e piatti in assaggio all'interno del mercato contadino. Senza dimenticare lo street food gourmet e il gelato stellato attorno al “circo 8 e ½”, con uno speciale spazio dedicato al gelato artigianale in collaborazione con Mo.Ca. e i docenti della Carpigiani Gelato University.