Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

I 150 anni di Carpené Malvolti: “Così Antonio inventò il Prosecco e lo fece conoscere al mondo”

15 Maggio 2017
Domenico_Scimone Domenico_Scimone

L'Azienda quest'anno festeggia 149 anni, ma è iniziato un lungo programma di eventi che porterà alla “cifra tonda” nel 2018


(Domenico Scimone)

di Michele Pizzillo

Centoquarantanove anni e non mostrarli. E, così elegantemente, che già si stanno organizzando i festeggiamenti per il traguardo dei 150 anni di attività.

L’anteprima di come Etile e Rosanna Carpenè vogliono ricordare l’avo Antonio, che nel 1868 fondò l’azienda che avrebbe diffuso il Prosecco nel mondo, è stato l’aperitivo organizzato a Milano, nel Caffè Letterario situato nel bellissimo cortile interno del “Piccolo Teatro Paolo Grassi”, in occasione dei festeggiamenti del 70esimo anniversario della fondazione dell’istituzione culturale che è seconda solo alla Scala in notorietà internazionale. E – per scelta o pura casualità? – con la rappresentazione di “Arlecchino servo di due padroni” del veneziano Carlo Goldoni, che il 15 maggio del 1947 avviò l’attività del Piccolo. 

A questo punto abbiamo chiesto al direttore generale della Cantina di Conegliano, Domenico Scimone, il collegamento Carpenè Malvolti-Piccolo Teatro di Milano. Scimone, messinese approdato cinque anni fa nelle terre del Prosecco, o meglio, nelle stanze dove nel 1924 Etile senior decise il nome Prosecco, scrivendo sull’etichetta “Prosecco vino pregiato amabile dei Colli di Conegliano”, già anticipa qualcosa di come la famiglia Carpenè vuole ricordare la storia dell’azienda di famiglia: “Quasi tutto il programma dei festeggiamenti, che inizieranno a gennaio del 2018, ha un’impostazione artistico-culturale: dall’architettura con la partecipazione dell’Università Cà Foscari di Venezia alla pittura, dalla letteratura alle scienze anche perché Antonio Carpenè intratteneva rapporti epistolari con scienziati come Louis Pasteur, Justus Von Liebig,  Robert Koch, dalla musica al teatro. Ma, anche, la partecipazione delle 12 aziende al mondo, nate nello stesso anno e sempre di proprietà della stessa famiglia”. Insomma, una festa lunga un anno per ricordare 150 anni di arte enologica e impegno etico. E, sì. Perché Antonio Carpenè, prima che imprenditore e inventore del Prosecco spumante doc, è stato Garibaldino, docente universitario, ricercatore, autore di testi fondamentali di tecnica enologica e fondatore della prima Scuola enologica italiana, quella di Conegliano Veneto. Da sottolineare, poi, ricorda Scimone,  “la scelta di non avere vigneti di proprietà perché hanno sempre detto – prima il fondatore, successivamente gli eredi – ai viticoltori che conferiscono le uve “ognuno di noi deve fare il proprio lavoro: io trasformare le vostre uve, voi produrle in modo da permettermi di fare un ottimo Prosecco”. Ma, anche, Grappa e Brandy.


(Puxinum)

A Milano, Scimone, oltre ad esporre una delle due bottiglie del 1924 sopravvissute ai bombardamenti a cui è stato sottoposto lo stabilimento nelle due guerre mondiali e all’alluvione del 1966, con la denominazione  “Prosecco vino pregiamo amabile dei Colli di Conegliano”, ha proposto in degustazione la novità “Puxinum”, riconducibile a quel “vino Pucinum” decantato da Plinio il Vecchio e che per le sue virtù medicinali, permise a Livia, moglie dell’Imperatore Augusto, di vivere sino a 86 anni. Questo prodotto oltre ad essere la migliore espressione del “Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore docg” perché sarà prodotto solo nelle annate in cui le uve Glera saranno valutate eccelse, è, sottolinea Scimone  “destinato ad essere una rarità: solo 5.000 bottiglie numerate, con etichetta realizzata in argento. Le prime quattro bottiglie destinate alla famiglia Carpenè, di cui la numero 0001 con l’etichetta di platino per rendere onore al territorio. Le altre tre bottiglie confezionate con etichette in oro e distintamente numerate per identificare ognuna di esse le tappe storiche dell’impresa di famiglia: 1868, la fondazione, 1924 l’esordio della denominazione Prosecco, 2015 debutto di Puxinum”.  Degustandolo, nel Puxinum si avvertono tutte la caratteristiche di un grande prodotto da riservare alle occasioni speciali, perché racchiude storia e innovazione, raffinatezza ed eleganza, autenticità e affidabilità di una famiglia che crede nelle produzioni di qualità.

Attualmente Carpenè Malvolti, con la sua gamma produttiva che comprende più di 25 tipologie tra Prosecco docg, Prosecco doc, Spumante, Grappe e Brandy, è presente in più di 60 Paesi del mondo, dove vende il 60% della produzione. I mercati più importanti sono Svizzera – qui la cantina di Conegliano è leader del mercato -,  Canada, Stati Uniti, Germania e tutti i Paesi dell’Asia. Mentre in Italia i mercati che fanno volumi sono quelli delle regioni del Nord “ma ad assicurarci grandi soddisfazioni, sono le regioni del Centro-Sud”, confida Scimone.