Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 108 del 09/04/2009

VIP A TAVOLA “Il cibo per me è musica”

09 Aprile 2009
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VIP A TAVOLA

altPer Rossana Casale c’è un vincolo tra la sua arte e la buona cucina. “Sin da piccola preparavo la cena con un pezzo di jazz in sottofondo”

“Il cibo per me
è musica”

Dice che il suo cibo quotidiano è la musica, che sin da bambina apparecchiava la tavola con un pezzo di jazz in sottofondo. Voce sottile e dalla particolare forza melodica Rossana Casale dopo tre anni dedicati al jazz con il tour Billie Holiday in me, porta in scena il nuovo lavoro Circo immaginario, ispirato al libro omonimo di Sandra Cerri.


Ancora impegnata con la pieces teatrale Fiori d’acciaio, in questi giorni  a Roma e fino a fine aprile, insieme a Sandra Milo e a Caterina Costantini.

Nutrirsi di musica.
“La musica è da sempre per me un nutrimento. Da quando bambina ascoltavo nei fine settimana i dischi che i miei genitori facevano girare senza sosta (padre americano con le sue orchestre e madre veneziana con la passione per i cantautori). Essendo una famiglia numerosa, quattro figli, capitava che venissero distribuiti i compiti domenicali, come apparecchiare la tavola, e mentre facevi il tuo lavoro assegnato c’era sempre un pezzo di jazz o di musica italiana d’autore che ti accompagnava. E così usandola come sottofondo della mia infanzia mi è entrata nelle ossa e io mi ci sono aggrappata. È diventata così la mia grotta, il mio cibo quotidiano”.

Che cosa mangia il jazz ?
“Sicuramente emozioni. Le ingurgita prima per poi risputarle dopo averle masticate, e lo fa ogni volta in maniera diversa. Diventando così un’emozione molto forte di profondo sfogo, forse autodistruttiva, ma che mangia e si nutre di quella complicità che solo in scena nasce tra i musicisti, creando sempre un nuovo movimento dell’anima”.

Come si cucina un pezzo musicale
“Non c’è un appuntamento fisso in cucina, ma si cerca di seguire un impegno preso che viene da dentro e che ti fa entrare in una fase di lavoro ben preciso dove tu cominci a pensare a questa cena da imbastire, da preparare e che alla fine diventa un Cd. C’è chi parte dalla musica e chi dal testo considerandoli come un buon primo piatto e un secondo ricco, dopodiché arriva l’arrangiamento che è come il dolce e che ha varie forme, dalla piccola e zuccherosa torta della nonna fino ai bignè più stravaganti”.

“E io col bicchiere in segreto compongo canzoni di vetro”, questa frase è tratta da Circo uno dei brani del nuovo lavoro video-musicale Circo immaginario.
“Fa riferimento agli artisti del circo che fanno suonare i bicchieri pieni d’acqua e a seconda del livello si produce un suono diverso che incanta quasi sempre i bambini. Ma questa frase fa riferimento anche al libro da cui è tratto lo spettacolo, e all’idea che le mie canzoni evidentemente sono anche di vetro. Fragili, trasparenti, ma con dentro tutta la mia vita insieme forte e delicatissima. Sono canzoni che ascoltano il mondo che c’è fuori e con il quale mi collegano direttamente attraverso l’anima. Più nutrimento di questo.”
 

 

Fabiana d’Urso