di Federico Latteri
Il solito glamour, la solita festa del vino, con le etichette scelte da Wine Spectator in collaborazione con Vinitaly.
Quest’anno al Palazzo della Gran Guardia erano in 104 per l'edizione 2017 di OperaWine. Berli tutti è quasi impossibile. Noi siamo riusciti, però, a stilare la classifica dei nostri dieci assaggi, quelli indimenticabili. Quelli che, sicuramente vorremo riprovare. Ecco i nostri assaggi memorabili.
Aglianico del Vulture Titolo 2012, Elena Fucci – Potente, complesso, di grande energia. E’ un’ottima espressione di Aglianico che si distingue per consistenza, ampiezza e, soprattutto, per la parte tannica che sembra disegnata alla perfezione. Andrà ancora avanti nel tempo per diversi anni.
Barbaresco Riserva Asili 2009, Produttori del Barbaresco – Potente, tipico, dotato di tannini robusti, un grande Barbaresco.
Barolo Marcenasco 2007, Renato Ratti – Ammaliante, di grande complessità. Il Barolo nella sua versione più suadente, tipica del comune di La Morra.
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2010, Siro Pacenti – Elegante, profondo, affascinante, il territorio di Montalcino comunicato con completezza e classe.
Chardonnay Vie di Romans Friuli Isonzo 2011, Vie di Romans – Un’interpretazione molto particolare nel profilo aromatico. Cremoso, pieno e lungo. E’ un’ottima versione italiana di questo vitigno.
Etna Rosso Guardiola 2011, Tenuta delle Terre Nere – Elegante e affascinante al naso. Sorso setoso, che accarezza il palato. Il grande terroir del Vulcano.
Primitivo di Manduria Es 2013, Gianfranco Fino – Al naso presenta un incredibile mosaico di sfumature. Invade il palato con grande intensità mirabilmente armonizzata.
Soave Classico La Rocca 2007, Pieropan – Sicuramente uno dei migliori bianchi italiani. A dieci anni dalla vendemmia ha un’integrità perfetta e grandi prospettive di durata nel tempo. Ricchezza e finezza nello stesso tempo.
Trento Doc Perlè 2009, Ferrari – Da uve Chardonnay coltivate nei vigneti di famiglia sulle montagne del Trentino ad un’altitudine compresa fra 400 e 700 metri. Molti fine, morbido, floreale, con frutta a polpa bianca, rotondo e lungo. Uno spumante da provare assolutamente, ideale a tutto pasto.
Turriga 2012, Argiolas – Mediterraneo, multidimensionale, un grade classico che ha fatto conoscere il territorio della Sardegna in tutto il mondo.