L'olio biologico Centonze “Case di Latomie” premiato al concorso Biofach 2017. I segreti di un successo…
(Nino Centonze)
di Maria Giulia Franco
L'olio biologico Centonze “Case di Latomie” da raccolta notturna è stato premiato tra i top ten degli oli biologici europei nel concorso Biofach 2017 concluso da pochi giorni a Norimberga.
La giuria, considerata la quantità di partecipanti non ha voluto premiare un solo vincitore ma i migliori 10 oli tra circa 200. L'anno scorso è stata svolta la prima raccolta notturna in Sicilia, forse in Italia, delle olive con brucatura a mano nell'azienda di Castelvetrano. L'azienda Centonze, che da anni vince premi nelle esposizioni olearie di tutto il mondo ed è presidio Slow Food, ha impiantato un nuovo frantoio aziendale e ha aperto i canali di contatto col dipartimento universitario di Scienze agrarie per l'analisi dei campioni di olio prodotto con olive raccolte in notturna, per uno studio accurato sulle sue peculiarità. L'azienda olivicola del trapanese fa man bassa di premi internazionali – nel 2016 è stato medaglia d'oro al ''BestOliveOils'' di New York dove partecipavano 800 oli di 25 Paesi – ed è una delle 26 in Italia ad essere stata dichiarata presidio Slow Food dell'olio extra vergine di oliva. L'azienda ha ottomila olivi su 40 ettari e produce circa 450 ettolitri di olio biologico. La particolarità degli ulivi è che hanno un'eta' media di 200 anni e che vivono sul terreno delle antichissime Latomie, le cave di calcare lasciate dai greci nell'800 a.C. Questo paesaggio archeo-olivicolo, la coltivazione biologica e il basso impatto ambientale sono alla base della dichiarazione di presidio slow food.
''E' questo che rende il nostro olio unico – dice Nino Centonze, 47 anni che si occupa dell'attività olivicola – Viene estratto dall'oliva Nocellara del Belice che ha delle note amare. Ma i nostri ulivi crescono su questo minerale calcareo dolce che arrotonda e armonizza l'olio estratto. Il mio quindi è più dolce rispetto alle altre produzioni. E' questo il fattore che dà successo''. L'olio Centonze viene venduto in 35 Paesi nel mondo e riceve ordini anche da ditte al confine tra Siberia e Cina, dalle Hawaii, dalla Thailandia e dal Giappone. Nell'azienda accanto a una delle piscine dell'agriturismo che accompagna la produzione olearia, spicca l'ulivo millenario: un albero enorme che gode perfetta salute e che ancora produce. L'ulivo attira i visitatori che arrivano coi pullman per farsi fotografare accovacciati sotto la chioma millenaria. Il padre di Nino Centonze, Giacomo, 67 anni, è stato uno dei pionieri del turismo agricolo utilizzando i primi fondi Ue per trasformare i vecchi edifici contadini in stanze per gli ospiti.
(L'ulivo millenario)
Ora l'agriturismo conta 27 camere, una Spa, un ristorante con gastronomia a chilometro zero, tutto circondato da un prato che sembra un soffice tappeto e ancora dall'uliveto. Nelle stanze per gli ospiti, oltre ai vecchi utensili agricoli ormai scomparsi, sono appesi incorniciati, i diplomi, le targhe e tutti gli encomi dell'olio che ha le tre foglie del Gambero rosso, e' tra i 100 migliori oli al mondo e che ha 94 punti su 100 nel Flos Olei, la guida mondiale degli extravergine d'oliva.
''L'ultima fatica – dice Nino Centonze – è stata la realizzazione del grande capannone dove abbiamo installato il frantoio, lo stoccaggio sotto battente d'azoto, la linea di imbottigliamento. Insomma tutto il ciclo comincia e si chiude in azienda. Abbiamo ricevuto la visita degli ispettori Ue perche' siamo stati inseriti tra gli esempi di azienda virtuosa nell'impiego dei fondi in Sicilia e volevano rendersi conto del nostro lavoro''. La raccolta notturna, fatta per la prima volta nella stagione scorsa, era aperta a tutti, non solo agli ospiti del resort. Ci sono state già raccolte in notturna ma non ho mai sentito di una raccolta di notte a mano con gli alberi illuminati e la scelta delle drupe da parte dei raccoglitori per migliorare la qualità dell'olio''.