di Manuela Zanni
La produzione vinicola siciliana ricca di prodotti di alta qualità, la sua valorizzazione e potenzialità è stata la protagonista dell’incontro organizzato dall'Associazione Assoenologi Sicilia presso l'azienda Baglio di Pianetto a Santa Cristina Gela in provincia di Palermo.
I lavori sono stati aperti dall’enologo Giacomo Salvatore Manzo, presidente di Assoenologi Sicilia, dall’enologo Renato De Bartoli, direttore di Baglio di Pianetto, e da Mario Di Lorenzo, presidente della Doc Monreale. Il tema del dibattito è stato il legame inscindibile del vino con il territorio dove trova la sua massima realizzazione. Per questo è fondamentale andare a visitare le cantine e vivere direttamente sul campo ogni realtà territoriale. Al centro dell’evento c'è stata una degustazione tecnica di otto vini del territorio guidata dall’enologo Antonino Reina, vice presidente di Assoenologi Sicilia con i contributi di tutti gli enologi presenti. I vini sono stati degustati alla cieca per non influenzare i presenti e per concentrarsi sull'analisi e differenze di ciascun vitigno in base al territorio.
In sequenza sono stati degustati tre bianchi del 2016 di cui un blend di Catarratto e Chardonnay, un Grillo in purezza e un blend di Grillo e Chardonnay, tutti accomunati dalla spiccata freschezza e sapidità dovuta all'alta mineralità dell'areale monrealese. A seguire una batteria di tre Nero d'Avola in purezza tutti appartenenti alla Doc Monreale di tre annate 2014, 2013, 2012 di cui è stata rilevata la forte differenza rispetto al classico Nero d' Avola della Sicilia orientale ponendo l'accento sull' importanza della coerenza con il territorio indipendetemente dalla richiesta del mercato. Chiudono la batteria due vitigni internazionali, un Syrah del 2014 e un Petit Verdot 2011 anch' essi caratterizzati da una forte impronta territoriale che li rendono sicuramente diversi da quelli dei territori d'origine. “Il punto è decidere se avere il coraggio di coltivare un vitigno su un territorio che non è a lui vocato o decidere altrettanto coraggiosamente di ammettere che quel territorio non può produrlo – spiega Renato de Bartoli – Delle due l'una, ma qualsiasi sia la scelta l' importante è affrontarla e portarla avanti con coraggio senza farsi condizionare dalle leggi di mercato”. Al termine della degustazione si è tenuta la visita ai vigneti e alla cantina di Baglio di Pianetto.