(I monti della Laga)
di Alessandra Flavetta
Avviso ai naviganti maschi: una percentuale sempre maggiore di donne considera poco interessante un uomo che non beve vino ed in una cenetta di coppia al ristorante, oramai più di una donna su tre (34%) sceglie la bottiglia, prediligendo bianchi o bollicine, facendo attenzione al prezzo e alla storia dell’etichetta.
Mentre nelle cene di gruppo, gli uomini non perdono il controllo della carta dei vini e sono più attratti dalle etichette di alta fascia e di sicuro effetto. Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio dell’Osservatorio “Donne e vino” della Luiss, che disegna da alcuni anni l’identikit, in evoluzione, delle consumatrici di vino, che sono il 41% del gentil sesso, a fronte del 58% di bevitori maschi. L’iniziativa, nata grazie all’Associazione delle Donne del Vino, è stata presentata assieme ad un progetto di solidarietà per tutelare l’Amatriciano, il pecorino dei Monti della Laga con cui tradizionalmente si fa la ricetta della “Gricia”. Le vignaiole dell’Associazione, attraverso varie cene di beneficienza in 12 regioni, hanno raccolto 12.500 euro per i pastori abruzzesi colpiti dal terremoto e dal maltempo e, nella sede della sala stampa estera, hanno staccato l’assegno per i 15 produttori di latte e formaggi riuniti nel consorzio l’Amatriciano di Campotosto (l’Aquila).
I produttori “anche col maltempo di questi giorni, e sotto metri di neve, si sono dimostrati i piccoli eroi dell’agricoltura più antica e tipica della zona colpita dal terremoto”, ha detto la presidente dell’Associazione, Donatella Cinelli Colombini, lodando lo sforzo di questa antica produzione casearia, riconosciuta nel 2014 come pecorino “di montagna”, in quanto i pascoli sono ad oltre 600 metri di altitudine, in un territorio a cavallo tra Abruzzo, Marche e Lazio. “La nostra è una eredità storica da salvaguardare, in cui le donne hanno un ruolo importante: nel Centro Italia gli allevatori fanno i pastori, ma sono le donne a curare la trasformazione del latte in formaggio”, ha ricordato il presidente del Consorzio, Rinaldo D’Alessio, ringraziando per la grande solidarietà dimostrata dal mondo dell’agricoltura per i settori più colpiti dal sisma, e in particolare per la sensibilità tutta al femminile de “Le donne del vino”.
Infine, durante una degustazione del pecorino di montagna e dei vini delle produttrici, Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School ha illustrato il profilo delle winelover che stanno modificando il mercato con il loro consumo responsabile, la loro passione per il territorio d’origine ed i vitigni autoctoni, prediligendo gradazioni alcoliche basse .Come ricorda Donatella Cinelli Colombini, la prima ad intuire l’intesa speciale tra donne e vino è stata Leslie Sbrocco, che nel suo “Wine for women a guide to buiyng”, ha spiegato come le donne impieghino nella scelta del vino la stessa passione ed attenzione che usano per scegliere vestiti e scarpe. E se “il vino non ha sesso”, è vero che le titolari di aziende vitivinicole sono il 28% del mondo produttivo e che il 68% di loro ( a fronte di una media del 38%) si rivolge a produzioni di qualità, Doc, Docg e alla viticoltura sostenibile.